L' Arte è l' eterna compagna
dell'uomo
Nell’antica Grecia l’arte aveva un elevato fine paideutico: oltre
ad essere strettamente connessa alla vita sociale e politica della
polis, produceva una purificazione spirituale dell’uomo attraverso
quel processo che Aristotele chiama catarsi. Gli intrecci tragici
pervasi a volte da un profondo senso di angoscia coinvolgevano in
prima persona il cittadino greco che si recava a teatro e tutt’ora
producono effetti simili in chi legge tali opere.
Nel corso del tempo l’arte è stata intesa ed interpretata in
svariati modi, restando sempre espressione di una realtà storica
ben definita.
Ma cosa intendiamo esattamente con il termine “arte”?
Molti uomini presenti e passati hanno cercato di dare una risposta
a questa domanda ma analizzando le loro riflessioni, ci si accorge
del fatto che il concetto dell’arte è mutevole, varia
probabilmente con gli usi e costumi di ogni epoca.
Platone per esempio considerava l’arte come imitazione di una
imitazione e pertanto dannosa poiché attraendo verso l’oggetto
artistico, allontana l’anima dal vero, cioè dall’idea.
È evidente che se Platone avesse mai potuto ammirare quadri come
l’Urlo di Munch o una qualsiasi opera di Marcello Mascherini non
avrebbe sicuramente parlato dell’arte esclusivamente come mimesi
della realtà.
Anche Aristotele concepiva l’arte in termini di mimesi, seppur
portatrice di un insegnamento e fautrice del processo catartico,
tuttavia già nell’Ellenismo, dopo numerosi sconvolgimenti politici
e sociali, si incominciò a parlare del concetto di “Arte per
Arte”, l’arte fine a se stessa, senza alcuna funzione educativa.
Nel corso dei secoli l’arte è stata più volte utilizzata come
strumento attraverso il quale esaltare sovrani al potere, imperi,
classi religiose, sostenere ideologie
di parte,creare il consenso
popolare. L’arte è stata intesa anche come ricerca della bellezza
estetica e della perfezione armonica (basti pensare alle opere di
illustri artisti quali il Canova o David).
C’è stato anche chi che, come Shopenhauer, demoralizzato dal
profilarsi di una società sempre più inumana animata dall’etica
del profitto, ha considerato l’arte come l’unico mezzo per
sfuggire al dolore insito nella realtà o chi che, come Benedetto
Croce, ha inteso l’arte più che altro come un’ “intuizione
lirica”che parte da un sentimento e si concretizza successivamente
in un’immagine.
Ma è durante il periodo dell’industrializzazione e della
formazione della classe capitalista che il concetto d’arte
intraprende vie probabilmente più attuali e confacenti all’odierna
idea di arte. L’arte
assume infatti un duplice significato: se da
una pare alcuni intendono ancora l’arte come una via di fuga dalla
realtà degradata o come manifesto di una rivolta antiborghese,
altri attuano la cosiddetta “smitizzazione” del prodotto
artistico, scorgendo nell’arte
una possibile e vincente
espressione della tecnica. Ed è proprio quest’ultimo modo di
intendere l’arte che verrà ripreso ed ampliato durante il
Novecento con il profilarsi delle “Avanguardie Storiche” e quindi
movimenti artistici come il Cubismo, il Futurismo, l’Astrattismo,
il Dadaismo etc.
In questi anni viene infatti ripreso il concetto di arte come
rappresentazione di una idea. Pablo Picasso sosteneva che “l’arte
e la menzogna che ci consente di comprendere la verità”: non è
l’oggetto artistico ad esprimere un valore concettuale, eppure
attraverso d’esso l’idea si mostra e si concretizza.
Tutti questi differenziati modi di intendere l’arte, seppur
determinati dalle influenze storico – culturali e sociali del
periodo in cui vengono elaborate, confermano il fatto che l’arte
non sia un qualcosa che si possa in alcun modo racchiudere in un
concetto rigido, poiché espressione di un sentimento, non
necessariamente
bello, che pur sempre rimane espressione di una
individualità. L’arte è infatti strettamente connessa al vissuto
dell’artista, il quale basandosi sulla sua esperienza riesce a
trasmettere un messaggio attraverso la sua opera. Anche
Mascherini, fece della sua produzione artistica il riflesso della
sua esperienza umana. Egli stesso scriverà infatti che “l’arte non
è un prodotto dell’educazione, ma una vergine potenza spirituale
tesa a riconoscere e a definire sempre più il mistero che fa
muovere e vivere l’Universo; essa perciò non sarà mai una scienza
e non potrà mai essere legata ad una legge che definisca
l’assolutamente certo. A queste convinzioni sono giunto
attraverso
esperienze i cui segni sono riconoscibili nella mia produzione,
poiché per l'arte come per la vita è necessario che l’esperienza
sia propria e mai derivata. Per comprendere l’esperienza nel suo
contenuto universale è necessario viverla in sofferenza propria”.
In tutta l’opera di Mascherini infatti le forme sembrano andare al
di là dell’immagine in sé e tradurre in un linguaggio artistico
quasi surreale particolari stati d’animo. Sembra in alcune
opere (come nella “Catarsi”) che la gravitas della materia
comunichi direttamente con chi osserva l’opera.
Durante tutto il processo storico che ha portato sino ai nostri
giorni, l’arte è stata protagonista della vita sociale ed intima
dell’uomo e continua ad esserlo oggi nel ventunesimo secolo.
Oggi l’arte ha più che mai una fortissima implicazione sociale e
culturale. L’utilizzo dei mezzi di comunicazione e dei mass media
ha senz’altro contribuito ad una notevole diffusione delle opere
artistiche e questo ha sicuramente accresciuto l’interesse di
tutti noi nei confronti dell’arte. Mostre d’arte, spettacoli e
concerti certamente danno un decisivo incremento al livello
culturale della popolazione. Tuttavia è in campo sociale che
l’arte acquista un valore più che mai nobile:in nome dell’arte
intere popolazioni si uniscono,in nome dell’arte le differenze
sociali e religiose si appianano, in nome dell’arte gli spietati
interessi economici si affievoliscono. Grandi meriti in questo
campo si devono attribuire
alla musica; Shopenhauer considerava la
musica come un qualcosa che è in diretto contatto con i sentimenti
umani e usando le sue stesse parole la musica è ciò “che ci rivela
l’essenza intima del mondo, si fa interprete della saggezza più
profonda in una lingua che essa stessa non comprende”. Ed è forse
per questo che la musica ha un così grande potere attrattivo
sull’uomo ed arriva là dove eminenti uomini politici non sono
riusciti ad arrivare. Spesso cantanti di etnie in guerra cantano
pacificamente insieme, pianisti israeliani duettano insieme a
pianisti ebrei…….la vera musica racchiude in se messaggi di pace e
di speranza .
La musica e l’arte in genere occupano un posto di significativa
importanza nella vita di tutti quanti noi: ognuno di noi guardando
un quadro può emozionarsi al suo cospetto e riflettere sulla sua
esistenza; ognuno di noi ha una canzone che ascolta nei momenti di
sconforto o nei momenti felici; ognuno di noi si rivede nel
protagonista di un libro o si lascia trasportare dalle note di una
melodia ……l’arte è percettibile anche in queste piccole cose
perché l’uomo in un’opera d’arte ritrova se stesso.
L’arte è l’espressione più elevata dell’umanità (humanitas);
l’arte è ciò che differenzia l’uomo dall’animale e da qualsiasi
altro essere inanimato. L’arte sembra nascere ed identificarsi con
la nascita dell’uomo. E che dire allora se un giorno l’arte
cessasse di esistere? Probabilmente a quel punto anche l'uomo
cesserebbe di esistere.
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Testo di di Valentina Morisano