"Un progetto culturale in grado di dialogare con le istituzioni museali più importanti e conosciute, ma che rappresenta, in sinergia con i Musei Pellizziani di Volpedo, un nodo importante di una rete culturale che, come in altri paesi del mondo occidentale, è in grado di far crescere tutto il territorio e dare un segno di come si possa fare opera di promozione culturale con attenzione alle vicende che hanno delineato la peculiarità di una produzione artistica necessariamente plurale e diffusa.
"
Era il 1999 quando la Fondazione Cassa di Risparmio
di Tortona decise di acquisire il nucleo di opere
frutto della lungimirante attività di raccolta
dell’istituto bancario da cui aveva tratto origine.
Da lì a poco nacque l’idea di intraprendere un
progetto di valorizzazione e incremento di tale
patrimonio artistico che aveva sino ad allora
privilegiato un rapporto speciale con il suo
territorio e, in particolare, con i suoi artisti più
significativi.
Un passato d’arte segnato dal geniusloci Giuseppe Pellizza, un personaggio di grande rilievo nella cultura pittorica dell’area lombardo-piemontese, diventata l’obiettivo privilegiato della collezione perché proprio qui, tra Milano e Torino, si svolse il cosiddetto “primo dibattito” del divisionismo a partire dalla Prima Triennale di Brera del 1891.
A partire dal 2001, anno di apertura al pubblico
della Pinacoteca, nel volgere di pochi anni prende
vita il progetto “Pinacoteca Divisionismo Tortona”,
esposizione permanente che si propone di documentare
questa fondamentale stagione artistica attraverso la
varietà e l’originalità dei linguaggi pittorici
utilizzati non solo dai grandi maestri divisionisti,
ma da personaggi che hanno dato voce a culture per
così dire periferiche, per lungo tempo non
adeguatamente valorizzate, ma comunque degne di
attenzione.
Il filo conduttore della Pinacoteca si dipana quindi
intorno al fertile dialogo e al confronto tra i
diversi interpreti di una tecnica audace e
antiaccademica che ha saputo rappresentare le
istanze di un nuovo secolo: dagli artisti
socialmente impegnati degli anni Novanta
dell’Ottocento fino agli approcci empirici in ambito
simbolista e ai primi saggi dei protagonisti della
rivoluzione futurista per i quali la divisione del
colore costituiva il linguaggio della modernità.
Oggi la Pinacoteca si sviluppa su una superficie di
750 metri quadrati e consta di 145 opere che
documentano l’attività di oltre 59 artisti.
A capolavori, quali Il cammino dei Lavoratori e Il
ponte di Giuseppe Pellizza, artista di cui la
Pinacoteca custodisce il corpus più consistente di
opere fruibili in uno spazio pubblico, Il reddito
del pastore di Giovanni Segantini, Portinaia di
Medardo Rosso, Piazza Caricamento a Genova di Plinio
Nomellini, Mi ricordo quand’ero fanciulla e Le
ultime mosse di Angelo Morbelli, Pascolo di Carlo
Fornara, Ona staderada e Le stelle di Emilio Longoni,
Penombre di Gaetano Previati, Autoritratto di Gino
Severini, Ritratto di Armando Mazza di Umberto
Boccioni e Fallimento di Giacomo Balla si legano e
si confrontano opere di notevole originalità tecnica
ed espressiva di artisti meno noti, ma che
dimostrarono una forte vitalità nell’adesione ai
principi scientifici della pittura divisa.
Il grande impegno profuso in questi anni dalla
Fondazione nell’accrescimento della Pinacoteca è
riuscito nell’intento originario di definire la sua
fisionomia di punto di riferimento ineludibile per
lo studio del divisionismo che non è rappresentato
allo stesso livello e in modo così capillare in
alcuna altra collezione museale.
Pinacoteca Divisionismo Tortona
Palazzetto medievale
Corso Leoniero, 6 (ingresso dal cortile interno)
Tortona (AL)
Telefono: 0131.822965
E-mail: pinacotecadivisionismo@gmail.com
Orari:
Sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00
Giorni feriali su prenotazione.
Chiusura Natale e Capodanno
Biglietti: INGRESSO GRATUITO
La Pinacoteca online e sui social
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