Gian Carlo Riccardi nasce a
Frosinone il 21 ottobre 1933. È stato definito un “artista
multimediale” dal critico d’arte Enrico Crispolti
poiché ha lavorato in diversi campi dell’arte
dimostrando una versatilità nei ruoli da egli ricoperti
(pittore, scenografo, regista, attore, performer,
scultore, scrittore …).
Dopo aver manifestato già dall’infanzia
predisposizione per l’arte e dopo aver conseguito la
maturità classica, nel 1961 Riccardi, allievo di
Mario Rivosecchi e di Toti Scialoja, si
diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti
di Roma di via Ripetta. Dopo qualche anno, consegue
il diploma in Regia Teatrale e Cinematografica al
Centro Sperimentale di Roma. Hanno scritto di lui
Angelo Maria Ripellino, Elio Pagliarani, Mario
Lunetta, Nello Ponente, Vito Riviello, André Pieyre
de Mandiargues e altri. Sempre nel 1961 Riccardi
dà vita a Frosinone al Gruppo Teatro Laboratorio
Arti Visive e nell’anno successivo al Teatro Club
nel centro storico della città. Tra gli anni ‘60 e
’70 Riccardi lavora presso la Rai come assistente
scenografo di Carlo Cesarini da Senigallia.
Opera, inoltre, come caricaturista di riviste
satiriche come Il Travaso delle Idee, l’Estro, Il
Bertoldo, Simplicissimus e La Tribuna Illustrata ed
è tra i fondatori della rivista culturale Dismisura.
Alla fine degli anni ‘60 Riccardi contribuisce
insieme a Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann,
Valentino Orfeo, Giuliano Vasilicò e Pippo Di Marca
alla nascita del Teatro La Fede sulla via
Portuense di Roma. Gian Carlo Riccardi ha fatto
parte dell’Avanguardia Teatrale Romana collaborando
con Pino Pascali, Carmelo Bene, Mario Ricci, Memè
Perlini, Nino De Tollis, Filippo Torriero ed
altri alla realizzazione di spettacoli e rassegne di
avanguardia in tutta Italia, come La Settimana di
Teatro Nuovo (1976) presso il Palazzo della
Provincia di Frosinone, il Teatro da Voi 1977 (1977)
presso il teatro Spazio Uno di Roma e gli Incontri
1984 (1984) presso il Centro Associazione Stampa
Grattacielo di Milano. Crispolti ha fatto
riferimento al Teatro di Gian Carlo Riccardi come
una sorta di “teatro-pittura, all’interno del quale
l’autore si rappresenta mentre dipinge o agisce
dipingendo e nel quale la parola a mano a mano
scompare lasciando il posto al silenzio”. Tra gli
anni ’70 e ’80 Riccardi frequenta artisti e
scrittori come Alberto Moravia, Libero De Libero
ed Umberto Mastroianni. È tra i promotori di
festival e rassegne culturali nel centro storico di
Frosinone come I percorsi della memoria (1984) ed
Elektronpoiesis (1986). Contestualmente Riccardi
lavora nel settore degli audiovisivi collaborando ad
iniziative e proposte culturali di Cesare
Zavattini, Filiberto Menna, Achille Bonito
Oliva, Alvin Curran ed altri. Nel 1997 fonda il
Teatro dell’Immagine come continuazione della
sperimentazione avviata negli anni ‘60. Una parte
cospicua della produzione artistica di Gian Carlo
Riccardi è costituita da disegni. I contenuti
principali delle opere pittoriche e grafiche di
Riccardi affrontano argomenti come il grottesco, il
doppio, l’ironia, ma anche il mondo dell’infanzia.
Buona parte della sua produzione artistica si
rivolge verso l’astratto attraverso l’uso del
collage e del ready-made. In queste operazioni
Riccardi recupera materiali poveri lacerando la
materia e muovendosi verso una dimensione “azzerata”
del fare pittorico, riprendendo, in particolare
nelle sue ultime opere, la fantasia e l’innocenza
infantile. Le sue opere sono state presentate presso
personali e collettive come la Galleria Gilardi di
Livorno (1962), il Palazzo delle Esposizioni di Roma
(1968), l’Expo CT 72 di Milano (1972), la Galleria
Cecchini di Perugia (1977), l’Art Expo Metropolis
International di Ginevra (1984), il British Art Fair
in the City di Londra (1985), i Magazzini Generali
di Roma (1987), il Salon des Nations di Parigi
(1988), la sede del Parlamento Europeo di Strasburgo
(1991), la XLV Biennale d’Arte di Venezia (1993),
l’Art Buyers Caravan di Atlanta (1996), la Fundació
Antoni Tàpies di Barcellona (1999) e la Biennale
d’Arte Visiva Contemporanea di Frosinone (2012). Per
quanto riguarda la scultura risultano
particolarmente significative le cosiddette
“stanze”, realizzate a partire dagli anni ‘80, ossia
installazioni eseguite con elementi semplici e di
recupero (prevalentemente legno e ferro). Questi
dispositivi sono realizzati mediante pareti colorate
secondo motivi astratti, frammenti di legno e
oggetti di uso comune, sono dei palcoscenici
teatrali che mettono al centro l’osservatore
costruendo un dialogo partecipativo con esso.
Riccardi è stato anche autore di testi, di
sceneggiature e di narrativa. Gian Carlo Riccardi
scompare il 7 febbraio 2015 nella sua città natìa.
Il suo nome è presente su enciclopedie e riviste di
arte e cultura come Flash Art, Arte Incontro, La
Fiera Letteraria, l’Enciclopedia Treccani e
l’Enciclopedia d’Arte Italiana.