La Fondazione Meeting del Mare
C.R.E.A., in collaborazione con il Tribunale
Ordinario di Napoli e la Camera Penale di Napoli,
presenta Giustizia e Bellezza: drammaturgia del
diritto nella Pittura Barocca, una mostra evento di
12 capolavori del Barocco Italiano provenienti da
collezioni private, visitabile dal 15 febbraio al 15
marzo 2023 nella Piazza Coperta del Centro
Direzionale a Napoli, che trasformerà il Palazzo di
Giustizia di Napoli in un museo. Opere pittoriche di:
Giovanni Battista Beinaschi, Agostino Beltrano, Giuseppe
Bonito, Simone Cantarini, Luca Giordano, Johann Carl
Loth, Pietro Novelli, Giuseppe Piscopo, Carlo Sellitto,
Filippo Vitale.
Il Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta
Garzo, dichiara: «Immagino l’insolito stupore, e
forse l’entusiasmo, di Magistrati, Avvocati,
Cancellieri, Funzionari, Forze dell’Ordine e parti
dei più svariati giudizi civili e penali recarsi in
Tribunale nel poter vivere, nella confusione che
anima quotidianamente gli uffici giudiziari, la
meraviglia che inevitabilmente genera, nelle menti
degli esseri umani, la visione di prestigiosi
dipinti di grandi maestri del Barocco Europeo
raffiguranti soggetti sacri e/o allegorici, nei
quali il tema della Giustizia nell’arte si coniuga
con il paradigma della Bellezza. Questa opportunità
è nata dalla mia amicizia con Don Gianni Citro
che,
con profonda dedizione, anima le attività della
Fondazione Meeting del Mare – C.R.E.A., fiore
all’occhiello nel panorama italiano degli Enti che
propongono la Cultura e la Bellezza come strada per
migliorare il futuro del genere umano».
Don Gianni Citro, Presidente della Fondazione
Meeting del Mare C.R.E.A. e curatore dell’evento
insieme al magistrato Nicola Graziano, racconta:
«Giustizia e Bellezza sembrano gli enunciati di un
paradigma impossibile, che pretende l’irruzione
dell’etico nell’estetico e addirittura ne
cercherebbe la coniugazione o il contagio, ma
l’esperimento di questa mostra, con tutte le sue
intriganti alchimie organizzative, rende chiara
l’appartenenza e l’inevitabile intesa tra la gioia
della visione e quella del sentimento. Nella realtà
di fatto di questa ambiziosa iniziativa l’etico e
l’estetico, il bene e il bello vivono in simbiosi e
t rasmettono eloquente armonia. Trasportare 12 tele
del ‘600 nel tetro e trafficato habitat di un
Palazzo di Giustizia è senza dubbio una operazione
fuori dai canoni, al di là dei dettagli difficili
della logistica. È una iniziativa scomoda e in
qualche maniera anche controproducente. La
Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. non è nuova di
imprese audaci e provocatorie. Le mostre d’arte nei
beni confiscati alla criminalità organizzata, nei
centri commerciali, negli archivi storici, hanno
tracciato un percorso di ricomposizione tra l’arte e
gli spazi che la ospitano, al fine di generare
stupore dove le aspettative sono deboli e dove il
terreno in apparenza è arido. Irrompere negli
ambienti dell’amministrazione della giustizia col
progetto di un’esposizione di dipinti antichi è
un’azione destabilizzante e porta a innescare una
trama fitta di curiose sollecitazioni e desideri
improvvisi».
«Lo scopo della mostra evento “Giustizia e
Bellezza” – sottolinea il magistrato Nicola
Graziano, curatore della mostra – è portare nella
Piazza coperta del Tribunale di Napoli il seme di
una rivoluzione culturale, da far attecchire
nell’animo umano, attraverso lo sguardo attonito di
quanti, improvvisamente, vedono apparire prestigiosi
dipinti antichi di grandi maestri del Barocco
Europeo. Dodici dipinti, di rara bellezza ed
intensità, che attraverso parole chiave,
esemplificano lo spettro dei colori della Giustizia:
Crudeltà e Delitto, Coraggio e Lotta, Inganno ed
Innocenza, Speranza e Giudizio, Cura e Visione, Pace
e Bellezza sono una sorta di sottotitolo di opere
meravigliose che si rivelano anche nel quotidiano
atteggiarsi dell’attività che si svolge negli spazi
del Palazzo di Giustizia napoletano».
«La scelta di organizzare una mostra di pittura
barocca all’interno del Tribunale è, dunque, tutt’altro
che casuale: il corpo, il corpo in movimento, è
infatti il fulcro del Barocco, così come il corpo è
il fulcro del diritto ed in particolare del diritto
penale. Il Barocco ci insegna a riconoscere non solo
la dignità, ma la bellezza dei nostri corpi. Dei
corpi dei carcerati, dei corpi dei poveri, dei corpi
dei “matti”, dei corpi dei torturati, dei corpi dei
rifugiati, dei corpi dei migranti. Per rispettare i
corpi degli ultimi – e per dar loro giustizia -
occorre essere capaci di vederne la bellezza»,
chiosa l’avv. Marco Campora, Presidente della Camera
Penale di Napoli.
I pittori in mostra sono:
Carlo Sellitto (Napoli, 1581 – Napoli, 1614)
Filippo Vitale (Napoli, 1585 – 1650)
Pietro Novelli (Monreale, 1603 – Palermo, 1647)
Agostino Beltrano (Napoli, 1607 – Napoli, 1665)
Giuseppe Piscopo (Napoli, 1609 – Napoli, 1656)
Simone Cantarini (Pesaro, 1612 – Verona, 1648)
Johann Carl Loth (Monaco di Baviera, 1632 – Venezia,
1698)
Luca Giordano (Napoli, 1634 – Napoli, 1705)
Giovanni Battista Beinaschi (Fossano o Torino, 1636
– Napoli, 1688)
Giuseppe Bonito (Castellammare di Stabia, 1707 –
Napoli, 1789)
Giustizia e Bellezza: drammaturgia del diritto nella
Pittura Barocca
Dal 15 febbraio al 15 marzo 2023
Piazza Coperta del Centro Direzionale a Napoli
L’inaugurazione della mostra è prevista per
mercoledì 15 febbraio alle ore 11:30 presso la
Piazza Coperta del Palazzo di Giustizia di Napoli.