Dal 16 dicembre al 6 gennaio 2023 presso Rossocinabro in Via Raffaele Cadorna 28 (Roma) si terrà la mostra d'arte conrtemporanea: "Lo spazio sacro" a cura di Cristina Madini. La mostra, che verrà inaugurata in occasione di "Rome Art Night" il 16 dicembre [ore 19:00 – 22:30] è ad entrata libera e senza prenotazione.
"La natura in questo tempo si riposa - scrive
la curatrice - per prepararsi a vivere un nuovo
ciclo e anche per noi sarebbe fisicamente opportuna
una pausa, approfittando delle vacanze natalizie
possiamo goderci finalmente Roma avvolta in
un’atmosfera mistica e riflessiva che invita ad un
viaggio alla ricerca del significato di sacro.
L’idea fondante della mostra che sarà inaugurata il
16 dicembre e sarà visitabile fino al 6 gennaio,
risente delle parole dell'antropologo Claude
Lévi-Strauss che dà questa definizione del sacro:
"E' sacro ciò che attiene all'ordine dei mondi, ciò
che garantisce questo ordine. Ma il sacro concerne
anche l'uomo e non solo il cosmo fisico. Il sacro è
in tal senso un valore una produzione culturale". Un
invito al viaggio alla ricerca del significato di
sacro a partire dalla qualità quotidiana
dell’esistenza, per dialogare con quanto di
straordinario troviamo nella realtà che ci circonda
e in ognuno di noi. L’uomo utilizza per dare senso e
valore all’esistenza un insieme di pratiche e
convinzioni che garantiscono un ordine. Il sacro è
dunque: l'ordine del mondo e l'ordine dell'uomo, ma
anche ciò che difende dall'angoscia del nulla e
perpetua un ordine antico e inviolabile. Il concetto
di sacro non rimane assoluto, ma varia. Ogni civiltà
ha la sua idea di sacro, le sue cose sacre, è quindi
un prodotto culturale, perché in realtà esistono
tanti sacri quante sono le culture. Quando parliamo
di sacro evochiamo sempre l'idea della
straordinarietà, di ciò che è oltre il quotidiano,
ciò che è oltre il normale. Lo spazio sacro è lo
spazio dove non si può andare normalmente. Il tempo
sacro è un tempo fuori dell'ordine normale. Pensiamo
che il concetto di sacro sia sempre legato all'idea
di ricerca interiore, perché c'è una dimensione che
rientra verso una ricerca all'interno di sé stessi.
E questa è la via mistica al sacro. Quindi sono due
le idee di sacro: una fatta di valori collettivi,
che appunto fanno sì che una civiltà abbia certi
pilastri sui quali essere edificata, e l'altra
dimensione che è mistica, rivolta verso valori
individuali che in qualche misura staccano
l'individuo dalla collettività. Il mistico non tende
tanto al colloquio uomo-uomo, ma tende soprattutto
al colloquio uomo e mondo, mondo sovrumano. Il
mistico non riconosce valore al mondo, proprio
perché nel mondo vede orrori e allora si stacca alla
ricerca di una salvezza dal mondo. Ma qual è la
dimensione collettiva del sacro? Sappiano che non è
possibile vivere culturalmente senza avere dei
valori, socialmente condivisi, che danno senso
all'esistere. L'esistere di per sé non ha senso, ma
acquista senso in rapporto ai valori che gli vengono
conferiti. Questi valori durano nel tempo e
costituiscono un linguaggio valido per tutti quando
sono fissati in miti, in riti, in simboli di
carattere religioso. Tutti notano che nella
sacralità occidentale c'è molto meno contatto con la
natura. Quindi forse questo distacco natura-cultura
non presente nella nostra cultura è invece presente
in altri paesi è qualcosa di molto antico. In natura
non esistono valori. Come abbiamo già detto siamo
noi che li stabiliamo e li facciamo diventare sacri,
cioè li poniamo al riparo da ogni possibilità di
cambiamento, perché senza quei valori l'ordine
culturale non ha senso. Questo potrebbe essere anche
per noi uno stimolo per ripensare al modo in cui
abbiamo stabilito il rapporto con il nostro
ambiente, che è un rapporto basato su regole
certamente da cambiare. Ecco le regole, che
disciplinano il rapporto dell'uomo occidentale con
l'ambiente, non sono sacre, nel senso che sono da
cambiare. Basterebbe far diventare la natura un
valore, per portarla sul piano della cultura."
Le opere in esposizione sono di:
Kimberly Adamis (USA), Brian Avadka Colez (USA),
Donia Baqaeen (Jordan), Car Act Air (France), Tracey
Lee Cassin (New Zealand), Jean Cherouny (USA),
Rebecca Cicchetti (Italia), Mia Civita (USA),
Nathanael Cox (USA), John Dobson (Australia),
Johanna Elbe (Sweden), Ulf Enhörning (Sweden), Lo
Fehrling (Sweden), Mario Formica (Italia), Gabriella
Gentile (Italia), GusColors (USA), Susumu Hasegawa (Japan),
Tondi Hasibuan (Indonesia), Linda Heim (USA), Leena
Holmström (Finland), Wioletta Jaskólska (Poland),
Chuck Jones, PhD (USA), Corina Karstenberg (The
Netherlands), Monika Katterwe (Germany), Rebeccah
Klodt (USA), Kirsten Kohrt (Germany), Chikara Komura
(Japan), Sonja Kresojevic (UK), Gil Lachapelle (France),
Sybille Lampe (Germany), Bartholomeus Langeveld (The
Netherlands), Fiona Livingstone (Australia), Miguel
Marin Ordenes (Chile), Sharlene McLearon (Canada),
Tara Mirkarimi (Iran), Andisheh Moghtaderpour (Switzerland),
Jean Charles Neufcour (France), Helena Pellicer
Ortiz (Spain), Sal Ponce Enrile (Philippines), Orit
Sharbat (Israel), Jens Peter Sinding Jørgensen (Denmark),
Stein Smaaskjaer (Norway), Luana Stebule (United
Kingdom), Christophe Szkudlarek (France), Taka &
Megu (Japan), Alisa Teletovic (Bosnia-Herzegovina),
Maria Mina The (Romania), Janusz Tworek (Poland)
Il lavoro di ciascuno sarà presentato all’interno
del sito di Rossocinabro in uno spazio proprio,
permettendo così, pur all’interno del contesto
unitario della mostra, di mantenere le specificità
delle rispettive ricerche.
LO SPAZIO SACRO
Rome Art Night
16 dicembre – 6 gennaio 2023
Curatore Cristina Madini
Rossocinabro
Via Raffaele Cadorna 28
00187 Roma Italia
Visit: rossocinabro.com
Orario: da lun a sab 11 – 17
https://www.rossocinabro.com/exhibitions/exhibitions_2022/234_Lo_Spazio_Sacro.htm