Il Museo MAN di Nuoro
ospita, dal prossimo 3 marzo, una mostra inedita e
importante dedicata alla storia e al mito della
scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura
popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla
fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič
Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925.
Il progetto originario della scala, monumentale cerniera
di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato,
negli anni trenta dell’Ottocento, dall’architetto
Francesco Carlo Boffo (1796-1867) la cui biografia è
rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra
una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi
tasselli documentari che la mostra oggi rivela lungo il
percorso, grazie a recenti scoperte d’archivio.
Dopo la mostra dedicata a Picasso e alla genesi di
Guernica, il Museo MAN torna a riflettere su un
episodio storico che ha tuttavia una valenza di
attualità, nel contesto del tragico conflitto in
Ucraina, a un anno esatto dal suo inizio. Il
gemellaggio con istituzioni ucraine assume, in
quest’ottica, un valore di sostegno e vicinanza
culturale e civile.
Quella di Francesco Carlo Boffo è una figura di grande interesse, sia per la sperimentazione architettonica di temi legati allo spazio urbano, sia per il suo ruolo di interprete della cultura architettonica italiana, già vivissima fra Russia e Ucraina sin dalla ricostruzione del Cremlino di Mosca nel Rinascimento, e che ha conferito alla multiculturale Odessa, crogiolo di varie culture e città cosmopolita oltre che porto franco, quell’inconfondibile volto classico tradito altresì dalla scelta di un nome greco per la città.
Boffo si presenta, dunque, come l’autore principale
di molti spazi pubblici, di architetture
rappresentative e della stessa scalinata simbolo del
luogo, che congiunge la spianata del porto alla
Piazza de Richelieu, lungo un asse ideale che la
mostra restituirà attraverso l’esposizione di
disegni forniti eccezionalmente dall’Archivio di
Odessa, planimetrie originali in prestito da
prestigiosi istituti italiani, fra cui la
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l’Archivio
di Stato di Torino, oltre alla ricostruzione dei
disegni e di un modello in scala realizzati grazie
alla collaborazione con il Polo Territoriale
Universitario di Agrigento dell’Università degli
Studi di Palermo.
Il MAN approfondirà per la prima volta l’opera
dell’architetto, sottolineando l’apporto offerto
nella costruzione dell’identità architettonica e
urbana di Odessa, insieme all’affascinante vicenda
umana e artistica sospesa fra la leggenda dei suoi
natali sull’isola e le reali origini svizzero
ticinesi, terreno fecondo per molti architetti
cresciuti poi in Italia e nei suoi centri di cultura
accademica, fortemente legati alla disciplina del
progetto.
Ma la storia di Boffo e della “sua” scalinata non
poteva non intrecciare quella di una pellicola che
ha reso universalmente noto questo panorama agli
occhi del pubblico del Novecento, trasformando un
capolavoro dell’architettura dell’Ottocento in
un’icona del grande schermo, complice il montaggio
serrato, violento e drammatico della famosa sequenza
di Ėjzenštejn, scolpita nell’immaginario comune. Nel
testo a catalogo del critico cinematografico
Roberto Nepoti si legge: «È un segno
indiscutibile di iconicità il fatto che la sequenza
sia in assoluto la più citata di tutta la storia del
cinema, sia in forma di omaggio sia in forma di
parodia, da parte di innumerevoli emuli del maestro
russo. Tanto che, alla fine degli anni Novanta, il
noto critico Roger Ebert scrisse: “… il
famoso massacro sulla scalinata di Odessa è così
citato, che è probabile che molti spettatori abbiano
visto la parodia prima dell’originale”».
Ad arricchire la mostra tocca a due dipinti
romantici di notevole valore e qualità, una marina
in tempesta di Ivan Konstantinovič Ajvazovskij
del 1897, concessa dal Museo Nazionale di
Varsavia, e un grande porto di Odessa di
Rufim Gavrilovitš Sudkovski del 1885, in arrivo
dal Kunstimuseum di Tallin, in Estonia.
Curiosa la presenza di alcuni rari ex voto con scene
di brigantini sardi nella baia di Odessa, prima e
durante la guerra di Crimea.
Architettura e cinema si alternano lungo tutto il
percorso, ora affondando nell’analisi costruttiva
della scalinata, ora passando in rassegna i
fotogrammi di un film che ha fatto scuola e che
esalta, nelle sue stesse riprese, i dettagli formali
della scenografica rampa. Panorami d’epoca e nuove
vedute duettano con le soluzioni geniali della regia
di Ėjzenštejn al centro della video installazione
che ne racconta la genesi.
Curatela
Giovanni Francesco Tuzzolino e Federico Crimi
con il contributo di Paolo De Marco
In collaborazione con
Polo Territoriale Universitario di
Agrigento_Università degli Studi di Palermo
National University Lviv Polytechnic
Archivio dello Stato della Regione di Odessa
Coordinamento
Rita Moro ed Elisabetta Masala
da un’idea di Tommaso Esca
Catalogo edizioni Libria, testi di Viktor
Proskuryakov, Federico Crimi,
Giovanni Francesco Tuzzolino, Paolo De Marco,
Roberto Nepoti
Video installazioni a cura di Storyville
in collaborazione con Cineteca Milano
Ufficio Stampa
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Via San Mattia 16, 35121 Padova
Tel. +39.049.663499
referente Simone Raddi, simone@studioesseci.net
www.studioesseci.net
MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27 – 08100 Nuoro
tel +39.0784.252110
Orario invernale: 10:00 – 19:00
(Lunedì chiuso)
info@museoman.it
https://www.museoman.it/it/index.html