Nella sede di Cortina d’Ampezzo, dal 1 agosto al 10 settembre 2023,
						Farsettiarte presenta Lessico Americano, un progetto speciale di 
						Flavio Favelli (Firenze, 1967) realizzato in collaborazione con 
						Studio SALES di Norberto Ruggeri e introdotto da un testo critico di 
						Francesco Guzzetti.
							
							 
        Flavio Favelli è nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno 
		(Bologna). Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna 
		prende parte alla stagione più innovativa del Link Project. Si avvicina 
		all’arte contemporanea partecipando nel 1995 alla residenza TAM diretta 
		da Arnaldo Pomodoro a Pietrarubbia e al Corso Superiore di Arti Visive 
		della Fondazione Antonio Ratti di Como con Allan Kaprow nel 1997. Ha 
		realizzato numerose mostre personali, tra cui Centro per l’Arte 
		Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2005); Projectspace 176, Londra 
		(2006); Fondation Antoine de Galbert, Parigi (2007); Fondazione 
		Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2008); Museo Marino Marini, Firenze 
		(2009); Museo Riso, Palermo (2010); MACRO – Museo d’Arte Contemporanea, 
		Roma (2011); MAMbo – Museo d’Arte Moderna; Bologna (2011); Museo del 
		Novecento, Milano (2012); Maison Particulière, Bruxelles (2014); MAXXI – 
		Museo delle Arti del XX Secolo, Roma (2015); Albergo Diurno Venezia, 
		Milano (2017); Cà Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, Venezia 
		(2019); GAM - Galleria d’Arte Moderna, Torino (2022); Palazzo Collicola, 
		Spoleto (2023). Ha progettato e realizzato l’installazione-ambiente per 
		le celebrazioni dei funerali laici Sala d’Attesa nel Pantheon di Bologna 
		al Cimitero Monumentale della Certosa nel 2008. Ha partecipato a due 
		Biennali Internazionali d’Arte di Venezia: “Clandestini”, a cura di 
		Francesco Bonami (2003) e “Vice versa”, Padiglione Italia, a cura di 
		Bartolomeo Pietromarchi (2013) e alla 11ma Biennale dell’Avana (2012). 
        Francesco Guzzetti è professore di storia dell’arte contemporanea 
		all’Università degli Studi di Firenze. È membro dei comitati scientifici 
		dell’Archivio Medardo Rosso e dell’Archivio Opere Ennio Morlotti di 
		Milano. Si è laureato all’Università degli studi di Pisa e alla Scuola 
		Normale Superiore di Pisa, dove ha anche conseguito il dottorato in 
		storia dell’arte. Ha ottenuto borse di studio presso istituzioni 
		internazionali, come: CIMA – Center for Italian Modern Art, New York; 
		Harvard University; Magazzino Italian Art Foundation, Cold Spring, NY; 
		The Morgan Library & Museum, New York. Ha curato le seguenti mostre: 
		“Focus: Ennio Morlotti, 1945-1947” (Museo del Novecento, Milano, 2011), 
		“Natura e città: Morandi, Morlotti e il paesaggio italiano tra le due 
		guerre”, (Musei Civici, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Lecco, 
		2016), “European Art at the Time of the Treaties of Rome: Informel, 
		Abstraction, Zero, around 1957” (Istituto Italiano di Cultura, New York, 
		2017), “Paper Media: Boetti, Calzolari, Kounellis” (Samuel Dorsky Museum 
		of Art, State University of New York, New Paltz, 2019), “Facing America: 
		Mario Schifano, 1960-1965” (CIMA – Center for Italian Modern Art, New 
		York, 2021). Ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche in ambito 
		nazionale e internazionale. 
        Farsettiarte è stata fondata nel 1955 da Frediano e Franco Farsetti ed è 
		una delle maggiori case d’asta in Europa. A questa attività si affianca 
		la galleria d’arte, con sedi a Milano e a Cortina d’Ampezzo, che 
		realizza da sempre grandi retrospettive sui maestri del Novecento 
		italiano ed internazionale a cui si aggiungono proposte più sensibili 
		alle ricerche della contemporaneità. Tra le principali mostre realizzate 
		negli ultimi vent'anni: “Pellizza Da Volpedo e Balla (Dal Divisionismo 
		al Futurismo)”, 2000; “Pablo Picasso e alcuni amici di Parigi”, “Giorgio 
		de Chirico romantico e barocco” e “Filippo de Pisis artista d’Europa”, 
		2001; “Modigliani: disegni e acquerelli” e “Mario Sironi”, 2002; “Aria 
		di Parigi, tre toscani a La Ruche: Soffici, Modigliani, Viani” e 
		“Soutine, Kisling, Utrillo e la Parigi di Montparnasse”, 2003; “Dalì 
		all’eternità”, 2004; “Lucio Fontana, un maestro e le sue tecniche”, 
		2005; “Golden Venice da Guardi a Fontana”, 2007; “Da Fontana a 
		Castellani: artisti oltre la forma”, 2010; “La neometafisica: Giorgio de 
		Chirico e Andy Warhol” e “Hans Hartung: opere scelte 1947-1988”, 2012; 
		“Divisionismo e Futurismo: l’arte italiana consegnata alla modernità”, 
		2013; “Umani non umani, Carmelo Bene, Claudio Abate e Mario Schifano”, 
		2014; “Vis a vis, arte antica e moderna a confronto”, 2016; “XL 
		Extralarge, Dalla Pop Art ai graffiti”, 2017; “Boris Zaborov”, 2018; 
		“Ottone Rosai. Ritratti e Autoritratti”, 2018; “Vittorio Corsini”, 2019; 
		“Gino Severini. Geometrie e visioni” e “Arnaldo Pomodoro. Meccanismi 
		celati”, 2021; “Surrealismo. La lunga linea dell’immaginazione”, 2022; 
		“Punti di vista. Gli artisti e la città”, 2023; “Luca Campigotto. 
		Theatres of War”, 2023.
							Comunicato stampa 
							
							Lessico Americano presenta una selezione di opere, 
							tra collage e assemblaggi – realizzati con 
							francobolli d’epoca, carte di cioccolatini, 
							involucri vintage di chewing-gum e scatole di latta 
							–, compressioni di oggetti silver plated e lattine 
							adombrate da sfumature di colori spray, che 
							delineano un suggestivo percorso nell’immaginario 
							della realtà del consumo. Le opere sono accumunate 
							dall’impiego di segni, immagini, prodotti e oggetti 
							di uso passato, riconducibili, come suggerisce il 
							titolo della mostra, ad un possibile “lessico 
							americano”, inteso come linguaggio e immaginario 
							della seduzione.
							
							La storia che le superfici degli oggetti e gli 
							ideogrammi delle marche presenti nelle opere 
							dell’artista raccontano – scrive Guzzetti nel 
							testo in catalogo – è inevitabilmente segnata 
							dall’impatto del mondo americano sull’Italia. La 
							trama della storia personale di Favelli si intreccia 
							con l’ordito della vicenda generazionale e 
							collettiva di chi è cresciuto nell’Italia del 
							passaggio dagli anni Settanta agli Ottanta e ha 
							memoria della storia culturale, sociale ed economica 
							del Paese da quel momento in poi.
							
							Le opere di Favelli contengono non solo una traccia 
							della storia del nostro paese, ma sono anche 
							espressione della storia personale dell’artista, in 
							un rimando continuo di aneddoti, ricordi, 
							fascinazioni e ossessioni. Quello della dualità è un 
							aspetto che caratterizza il lavoro dell’artista a 
							vari livelli, ad esempio nell’apparenza che molte di 
							queste opere evocano: ad un primo sguardo comunicano 
							un senso di preziosità, ma ad un esame più attento 
							si rivelano caratterizzate dall’impiego di materiali 
							volutamente dozzinali, derivanti dal mondo 
							dell’industria, dei raccoglitori di curiosità, dei 
							mercatini delle cose vecchie, anche se ammantati di 
							pellicole patinate, dorature o stagnole luccicanti 
							oro e argento che le fanno sembrare altro. Quella 
							che l’artista muove non è una critica alla società 
							dei consumi. In questi oggetti coglie appunto la 
							tensione verso l’“Eldorado”, che si palesa proprio 
							mediante l’imitazione del materiale più nobile, che 
							tradisce i veri desideri della provincia.
							
							C’è infine la storia dell’arte, attraverso una 
							personale rilettura dei suoi codici: la serialità, 
							la ripetizione, la reiterazione – Favelli non ha 
							niente a che spartire con le motivazioni della Pop 
							Art ma di quei gesti meccanici recupera il gioco, la 
							calma piatta delle immagini totalmente sdoganate dal 
							loro senso – l’uso del monocromo, il 
							“divertissement” della sfumatura di colore.
							
							Flavio Favelli - Lessico americano
							
							Testo critico di
							Francesco Guzzetti
							
							In collaborazione con
							Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
							
							Farsettiarte
							1 agosto – 10 settembre
							
							Inaugurazione
							giovedì 10 agosto, ore 18
							
							Orari di visita
							10 – 13 / 16 – 20 (festivi compresi)
							
							Farsettiarte
							Piazza Roma, 10
							32043 Cortina d’Ampezzo (BL)
							cortina@farsettiarte.it | +39 0436 860669
							
							Ufficio stampa
							Sara Zolla | press@sarazolla.com | +39 346 8457982