Max Peiffer Watenphul – Dal Bauhaus all’Italia


Irrequieto, indipendente, eclettico, avvocato prima, artista dopo, studente al Bauhaus di Weimar, Peiffer Watenphul si muove nei circoli d’avanguardia degli anni Venti. Fu un pittore di città e paesaggi, un appassionato fotografo di soggetti con identità queer e un viaggiatore incessante, soprattutto dopo che uno dei suoi quadri fu esposto alla mostra “Arte Degenerata” nel 1937.

Max Peiffer Watenphul – Dal Bauhaus all’Italia

Fino al 10 marzo 2024

 

Il Museo in Roma Casa di Goethe, in collaborazione con le Kunstsammlungen di Chemnitz, Museum Gunzenhauser, sta tenendo una mostra retrospettiva dedicata a Max Peiffer Watenphul (Weferlingen, 1896 – Roma, 1976), originale artista del modernismo, descritto come "poeta lirico della pittura".

La mostra, che è a cura di di Gregor H. Lersch, direttore del Museo, ripercorre con oltre 30 dipinti e 15 fotografie la coerenza delle idee del Bauhaus nel suo operare artistico, seguendone il percorso dalla Germania all’Italia e contestualizzando il suo lavoro nella "tradizione di pittori tedeschi per i quali il paesaggio italiano rappresentava l'Arcadia".

Ecco quindi l’esposizione articolarsi con una serie di dipinti che rappresentano il Bel Paese, con paesaggi veneziani e romani, indicativi del suo originale modo di lavorare, consistente nel selezionare delle immagini spesso ristrette, ponendo un elemento in primo piano, quasi un ostacolo per aumentarne la dinamica e l’effetto di profondità.

Lo stesso metodo l'artista utilizzava in fotografia, in particolare per gli scatti di architettura, fatti soprattutto durante il suo soggiorno a Roma nel 1931 e 1932. Accanto a questi troviamo pure alcune fotografie di uomini mascolini e donne dissolute, pesantemente truccate, agghindate di gioielli, perline e tessuti, riferite a quello che è stato recentemente definito "queer Bauhaus".

La mostra include un’installazione site-specific di Ruth Beraha (Milano, 1986) ispirata al dipinto Natura morta con fiori di Max Peiffer Watenphul, esposto alla mostra “Arte Degenerata” di Monaco del 1937 e andato perduto.

A documentare i rapporti con gli artisti a lui contemporanei sono esposti due dipinti di Otto Dix, Alexej von Jawlensky e Oskar Schlemmer provenienti dalla sua collezione personale.

La mostra, che è visibile sino al 10 marzo 2024, si avvale di un catalogo pubblicato da ELECTA, in lingue italiana e tedesca, e curato da Gregor H. Lersch (direttore del Museo Casa di Goethe e curatore della mostra), Frédéric Bußmann (direttore generale delle Kunstsammlungen Chemnitz) e Anja Richter, (curatrice e direttrice del Museum Gunzenhauser, Chemnitz) con saggi di Florian Korn, Anja Richter e Michael Semff.

 

INFOmostra:


Max Peiffer Watenphul – dal Bauhaus all’Italia
28 settembre 2023 – 10 marzo 2024
Museo Casa di Goethe – via del Corso 18
00186 Roma, Italia
Tel. +39 06 326 504 12
info@casadigoethe.it | www.casadigoethe.it

Orari: martedì – domenica, ore 10.00 – 18.00, ultimo ingresso ore 17.30; lunedì chiuso
Biglietto: intero 6 euro | ridotto 5 euro
Social: Instagram: @casadigoethe; Facebook: @casadigoetheroma



Venedig-Ca-Foscari-Venezia-Ca-Foscari-1949-Foto-Kruger
Venedig-San-Marco-Venezia-San-Marco-1947-Foto-Kober
Selbstbildnis-mit-Gedicht-autoritratto-con-poesia-1919-Foto-Idini