Quasi per gioco - Le arti di Paola Pallottino


L’Accademia di Belle Arti di Macerata in occasione dei Cinquant’anni dalla sua fondazione sta presentando la mostra "Quasi per gioco - Le arti di Paola Pallottino", a cura di Maria Letizia Paiato - che ne è pure l'ispiratrice - visitabile sino al 23 settembre 2023

Quasi per gioco - Le arti di Paola Pallottino

Sino al 23 settembre 2023


Comunicato stampa

L’Accademia di Belle Arti di Macerata, che festeggia i Cinquant’anni dalla sua fondazione, ha celebrato ufficialmente quest’avvenimento e l’apertura dell’anno accademico 2022/23, assegnando a Paola Pallottino, nota storica dell’arte, illustratrice e autrice, il ‘Titolo di Accademico Onorario’ e Premio Svoboda al talento artistico e creativo.
La cerimonia si è svolta venerdì 26 maggio alle ore 10, presso l’auditorium – Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, con la laudatio di Rossella Ghezzi, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Sono intervenuti anche Gianni Dessì, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, Federica Giulianini e Maria Letizia Paiato,Direttrici artistiche del Cinquantesimo dell’Istituzione.
Per l’occasione l’Accademia ha dedicato una speciale mostra alle arti di Paola Pallottino dal titolo Quasi per gioco, coerentemente allo spirito dedito alla formazione e alla ricerca che muove l’istituto e con l’obiettivo di offrire agli studenti e a tutti coloro che vorranno visitarla, non solo la possibilità di intercettare un’autorevole personalità come Paola Pallottino, ma anche di mostrare il suo lavoro, quale rara opportunità di studio.

Paola Pallottino (Roma, 1939), dopo un esordio nel mondo dell’illustrazione scientifica e per l’infanzia e dopo innumerevoli successi discografici, si pensi alla famosissima Gesubambino (poi censurata in 4 marzo 1943), scritta per Lucio Dalla, si dedica presto allo studio della storia dell’illustrazione, prima studiosa in assoluto della materia. Distintasi in ambito nazionale e internazionale con pubblicazioni di grande rilevanza scientifica, Paola Pallottino, anche docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Macerata prima e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna poi, ha contribuito con il proprio lavoro, non solo a sdoganare l’illustrazione da un immeritato statuto d’inferiorità ma anche e soprattutto a sistematizzarla come nuova disciplina. Per questo merito ma anche per il suo approccio trasversale, la sua genialità e l’innovazione dimostrata in diversi campi del sapere e della creatività, l’Accademia di Belle Arti di Macerata le assegna questo importante riconoscimento.
La mostra Quasi per gioco. Le arti di Paola Pallottino, con la curatela di Maria Letizia Paiato, muove i propri passi dall’energia stessa di Paola Pallottino. Dopo una prima sezione dedicata agli iniziali interessi per l’arte e la creatività, una seconda parte è incentrata sulla sua professione d’illustratrice. Qui esplodono letteralmente nello spazio della GABA.MC la Galleria dell’Accademia, i suoi lavori più belli. In mostra per la prima volta le tavole originali dei suoi volumi per l’infanzia più noti, come I libri circolari o La barca, i giochi apparsi su il «Corriere dei Piccoli» o la «Pimpa», i libri per la scienza, le immagini delle sue 600 illustrazioni realizzate per il Nuovo Zingarelli. Ci si spinge poi verso la sua attività di studiosa, con una selezione delle sue più importanti pubblicazioni, dalla collana Cento anni di illustratori per la casa editrice Nuova Cappelli del 1978, al fondamentale Storia dell'illustrazione italiana, pubblicata da Zanichelli nel 1988, fino all’ultimissimo Le Figure per dirlo. Storia delle illustratrici italiane, edito per Treccani nel 2020, dedicato all’universo dell’illustrazione femminile. Non mancano in mostra, inoltre, le copertine dei dischi più importanti della sua carriera di autrice di testi per canzoni, oltre a una serie di cortometraggi, documenti imprescindibili per entrare nel mondo di Paola Pallottino. Un mondo particolarmente ricco che, sotto l’egida del valore assegnato alla multisciplinarietà, alla connessione fra le arti, rappresenta oggi più che mai un rigoroso modello cui ispirarsi, dove al centro ci sono la fantasia, l’inventiva, il sogno e l’ingegno.
 

La mostra è accompagnata da catalogo con i contributi critici, oltre che della curatrice Maria Letizia Paiato, di Erik Balzaretti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, di Giovanni Baule, del

Politecnico di Milano, Lorenzo Cantatore dell’Università degli Studi Roma Tre, Pierfrancesco Giannangeli dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.
 

Ogni attività legata alla progettazione della mostra e del catalogo è stata realizzata all’interno della didattica, secondo uno spirito realmente corale ma anche e soprattutto di avviamento alla professione per gli studenti.
 

La grafica e l’impaginazione del catalogo sono state realizzate dagli allievi del workshop di progettazione di un prodotto editoriale per la comunicazione d'arte seguiti dalla Professoressa Simona Castellani e rispondenti ai nomi di: Valeria Casimirri, Nicolas Consoli, Federica Ficocelli, Alessio Gomez Molina, Aurora Guazzaroni, Chiara Staffolani.
 

Le immagini fotografiche sono state scattate dagli allievi del Corso di Fotografia per i Beni Culturali del Prof. Emanuele Bajo: Sofia Calamante, Francesca Fedele, Eleonora Giovagnoli, Luca Mazzantini, Sara Patrignani, Pascul Ruben.
 

Il Progetto di allestimento della mostra è stato realizzato dagli allievi del Corso di scenotecnica Prof. Benito Leonori: Chiara Cingolani, Luca Lucchetti, Zu’ Francesca. L’allestimento luci è stato ideato dagli allievi del Corso di Visual Light Design dei docenti Francesca Cecarini e Piergiorgio Capparucci: Emanuele Barchiesi, Federica Cicarè, Antonio Lelii, Alessandro Lupi, Mattia Marziali, Miao Miao, Walter Vivirito.

L’idea della mostra è di Maria Letizia Paiato in collaborazione con Simona Castellani, Rossella Ghezzi, Pierfrancesco Giannangeli, Federica Giulianini, Benito Leonori.

Il Cinquantesimo dell’Accademia di Belle Arti di Macerata è dedicato alla memoria Luigi Pagliarini, grande professore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, illustre artista, uomo colto e visionario che ha dedicato la sua vita all’arte e all’insegnamento, scomparso lo scorso 30 marzo 2023.



© VERDINOPaola Pallottino è storica dell’arte, illustratrice e autrice. Nata a Roma il 9 aprile 1939 è figlia dell’archeologo Massimo Pallottino, primo docente di etruscologia alla Sapienza di Roma.
Iscritta al Liceo Artistico cittadino, parallelamente alla passione per l’arte, Pallottino matura quella per la poesia, incoraggiata dai commenti positivi ad alcuni suoi componimenti dello scrittore Aldo Palazzeschi, all’epoca suo vicino di casa. Dopo un anno di frequentazione dell’Accademia d’Arte Drammatica, Paola Pallottino s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1962 sposa l'architetto Stefano Pompei, figlio dell'illustratore e scenografo Mario Pompei, con il quale si trasferisce a Sousse in Tunisia e dove, nel 1963, nasce la primogenita Silvia. Durante il soggiorno africano, Pallottino scopre i cantautori francesi Georges Brassens e Jacques Brel ma anche De André, iniziando così a scrivere poesie in forma di canzone. Rientrati in Italia dopo due anni, i coniugi si trasferiscono a Bologna nel 1964. Dal 1966, anno in cui nasce il secondogenito Michele, che nel 1994 le darà la nipote Alice, esordisce come illustratrice lavorando per le case editrici Ponte Nuovo, Emme Edizioni, Zanichelli, Marsilio e Sansoni, scrivendo e illustrando storie per l'infanzia e testi scientifici. Fra i testi per l’infanzia, ricordiamo Ilibri circolari nel 1971, Tre galline sotto la luna e Weekend nel 1974, La barca nel 1976. Collabora, inoltre, alle riviste per l’infanzia «Corriere dei Piccoli», «Smack» e la «Pimpa» ideando innumerevoli giochi. Per la Zanichelli, sempre fra il 1966 e il 1976, illustra oltre una quindicina di testi di matematica, biologia e scienze naturali, tra cui 600 illustrazioni di zoologia per il Nuovo Zingarelli del 1970.
Tra il 1967 e il 1968 è, inoltre, impegnata nella realizzazione della grafica della rivista di fantascienza «Nova SF*» e delle copertine di «Galassia» dove pubblica i racconti: Con cinque anni di ritardo e Il signore della porta accanto (1966). Sempre al soggetto ispira due testi per il disco Fantascienza di Roberto Brivio nel 1969, quando è già iniziato il sodalizio artistico con Lucio Dalla, per il quale scrive Gesubambino (poi censurata in 4 marzo 1943), oltre ai testi de Il gigante e la bambina,Il bambino di fumo, Un uomo come me, Convento di pianura e AnnaBellanna... Nel 1971 4 marzo 1943vince a Sanremo il premio per il miglior testo, dopo essere stata ripescata e poi mutilata dalla censura per quel Gesù bambino costretto a diventare una data ma in seguito anche la più famosa canzone italiana.
Come paroliera, lo stesso anno ha scritto, per il cantante-attore Silvano Pantesco, che li musicherà, i testi di Bianco come la neve rosso come il sangue, canzoni sull'emarginazione e violenza sull'infanzia. Nel 1974 ha firmato le parole di Donna circo, disco a tematica femminista, musicato e cantato da Gianfranca Montedoro, stampato ma non distribuito dalla BASF, poi riproposto e pubblicato con il titolo di Donnacirco da cantanti e musiciste nel 2019. Infine, nel 1994 ha scritto i testi di Giovanna d'Arco e La ragazza e l'eremita, cantate da Angelo Branduardi nell'album Domenica e lunedì.
Passata in secondo piano la carriera di paroliera, così anche l’originaria professione d’illustratrice, Paola Pallottino si dedica presto allo studio della storia dell’illustrazione, prima studiosa in assoluto della materia.
Il suo primo e significativo contributo in questo settore risale al 1978, quando per la casa editrice Nuova Cappelli cura e realizza la collana Cento anni di illustratori: nove volumi, supportati da un ricco apparato iconografico, dedicati alle grandi ‘matite’ del secolo, Duilio Cambellotti, Sergio Tofano (Sto), Mario Pompei, Antonio Rubino, Enrico Sacchetti, Carlo Chiostri, Golia, Piero Bernardini e Primo Sinopico (Raoul Chareun). Tra gli autori delle introduzioni che aprono otto dei nove volumi, spiccano i nomi di Giulio Carlo Argan, Paolo Poli, Federico Fellini e Mario Luzi.
La sua attività di studiosa l'ha portata a pubblicare negli anni successivi libri, saggi, prefazioni e introduzioni, recensioni, articoli e voci per enciclopedie e dizionari, contribuendo in modo fondamentale alla nascita e alla sistematizzazione della storia dell'illustrazione, come nuova disciplina.
Tra le opere fondamentali, va segnalata la Storia dell'illustrazione italiana, pubblicata da Zanichelli nel 1988. Il volume offre per la prima volta uno sguardo d'insieme sul percorso che l'immagine riprodotta ha compiuto in Italia, dalla xilografia all'invenzione della litografia, fino alle più moderne tecniche di stampa.
Ha collaborato all’Enciclopedia universale dell’arte, per la quale redige la voce Illustrazione nel volume d'aggiornamento, al Dizionario biografico degli italiani, Garzanti al Dictionnaire des illustrateurs e all’Allgemeines Künstlerlexikon. Ha partecipato inoltre a mostre nazionali e scritto per riviste specializzate come «Linea Grafica» di Milano, «Schedario» di Firenze, «Il bollettino. Pagine d’arte» di Lugano, «Telèma» di Roma. Dal 1992 al 2005 ha fondato a Ferrara e diretto per 14 anni il ‘Museo dell’Illustrazione. Centro studi sull’immagine riprodotta’, organizzando in quattordici anni di attività numerose iniziative pubblicazioni e mostre.
Insieme alla ricerca, Paola Pallottino ha svolto anche un'intensa attività accademica: dal 1982 al 1992, chiamata da Renato Barilli, ordinario della cattedra di Fenomenologia degli Stili, come professore a contratto, ha insegnato Storia dell’illustrazione presso il DAMS di Bologna e a Ravenna. Nel 1998 ha vinto l’ultimo concorso nazionale per associati, insegnando: Storia dell’arte contemporanea all’Università di Macerata e alla sede di Fermo fino al 2005, per proseguire poi la carriera all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove ha insegnato Storia dell’illustrazione.
Nel 2010, la Storia dell'illustrazione italianaviene ripubblicata, con l'aggiunta di nuovi repertori iconografici e bibliografici, dalla casa editrice Usher.
Nel 2013 è protagonista del documentario La passione di Paola scritto e diretto da Michele Pompei ed Elisa Satta, in collaborazione con Home Movies e Kiné.
Ricercatrice e saggista instancabile fra i suoi ultimi lavori si segnala LeFigure per dirlo. Storia delle illustratrici italiane, edito dalla Treccani nel 2019.
Nel 2022 la Casadeipensieri di Bologna la premia con la Targa ricordo di Paolo Volponi-Studio e, nel 2023 riceve dall’Accademia di Belle Arti di Macerata il Titolo di Accademico Onorario e del Premio Svoboda al talento artistico e creativo.

Titolo di Accademico Onorario

Premio Svoboda al Talento Artistico e Creativo

PAOLA PALLOTTINO

 

A Paola Pallottino è riconosciuto il Titolo di Accademico Onorario Premio Svoboda al Talento Artistico e Creativo per l’approccio trasversale, la genialità e l’innovazione dimostrata in diversi campi del sapere e della creatività. Per le particolari abilità come illustratrice di testi scientifici e per l’infanzia, come autrice di noti testi per cantautori italiani, come eccellente studiosa nel campo della storia dell’illustrazione italiana, cui si devono la nascita e la sistematizzazione di questa come nuova disciplina. Per la sua continua curiosità e passione nella ricerca. Per avere formato nuove generazioni di studiosi senza pregiudizi. Per la sua infaticabile dedizione verso la didattica. Per il suo essere un modello di rettitudine e autenticità, cui ispirarsi per l’Accademia di oggi e di domani.