Esposizione a cura di Antonio Grulli dell'artista Iva Lulashi dal 20 Aprile al 24 Novembre 2024 presso il Padiglione dell’Albania alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
Padiglione dell’Albania alla 60.
Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia Commissario: Blendi Gonxhja, Ministro dell’Economia, Cultura e
Innovazione
La “teoria del bicchiere d’acqua” risale al periodo
pre-rivoluzionario russo, ed è legata alla
pensatrice radicale e femminista Alexandra Kollontai
(San Pietroburgo, 1872 – Mosca, 1952).
Si tratta di una teoria basata sull’idea di una
rivoluzione sessuale in cui gli impulsi vengono
visti come una semplice necessità umana che deve
essere soddisfatta con la leggerezza e
spensieratezza con cui siamo soliti bere un
bicchiere d’acqua.
Ebbe una grande influenza sui circoli artistici e
letterari di quegli anni, ma venne da subito
osteggiata dagli apparati politici rivoluzionari. La
metafora del bicchiere d’acqua può sembrare a prima
vista riferita solo all’aspetto della semplicità con
cui si beve. Ma non bisogna dimenticare che l’acqua
è la base della vita, esattamente come l’amore. Ed è
strano che tematiche come l’amore e il desiderio
sessuale ricoprano una minima parte dell’arte che
viene prodotta ed esibita oggi, quasi si trattasse
di tabù o di argomenti di poco conto.
Amore, sesso e desiderio sono ancora oggi l’ultima
grande forza eternamente rivoluzionaria, per sua
costituzione, sulla quale il potere, sia esso
politico, economico o ideologico, non riesce a
imporre in maniera ferma il proprio controllo. È una
forza sovrapolitica e esistenziale, simile a quella
dell’acqua: inafferrabile, talvolta pacifica, ma in
grado di abbattere qualsiasi ostacolo. Perché un
sentimento così essenziale, in grado di dare un
senso o rovinare la nostra esistenza, anche più
delle questioni politiche, viene trattato così poco
dagli artisti?
Iva Lulashi (Tirana, 1988) si inserisce in questo
grande vuoto dell’arte: l’amore, il desiderio -
soprattutto femminile - la pulsione e la sessualità
sono al centro del suo lavoro e sono soggetti
universali in grado di trascendere le differenze e
di superare i confini, non solo geografici. Le
immagini dei suoi dipinti sono generalmente tratte
da fotogrammi di film e video, solitamente poco
noti, che fungono da detonatore iniziale del dipinto
e dai quali l’artista si allontana tagliando il
cordone ombelicale con l’ispirazione iniziale. Sono
popolate soprattutto da corpi femminili e
suggeriscono situazioni potenzialmente legate
all’atto erotico - quasi fossero un “subito prima” o
un “subito dopo” - senza mostrarlo esplicitamente.
L’abilità nel trovare e ricreare immagini è uno dei
punti di forza dell’artista. I dipinti emergono per
la loro attitudine “fotografica”, ma ad uno sguardo
più attento si manifestano come fortemente
pittorici, fatti di una liquidità livida, di
pennellate sintetiche e prive di ogni leziosità, che
lasciano molte parti del quadro volutamente non
risolte e quasi astratte. Sono un canto al desiderio
femminile, con tutto quello che ancora si porta
dietro in termini di forza, paura, speranza, voglia
di libertà, lati oscuri, vitalità: tematiche
inscindibili da un passato non ancora passato,
carico di problemi e di questioni politiche globali,
con cui dovere fare i conti ogni giorno e ogni
notte.
Nelle parole del curatore della 60. Esposizione
Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Adriano Pedrosa “Stranieri Ovunque ha (almeno) un
duplice significato. Innanzitutto vuole intendere
che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si
incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo
dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere
dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre
veramente stranieri. (…) In occasione della Biennale
Arte 2024 si parlerà di artisti che sono essi stessi
stranieri, immigrati, espatriati, diasporici,
émigrés, esiliati e rifugiati, in particolare di
coloro che si sono spostati tra il Sud e il Nord del
mondo”.
Iva Lulashi incarna il tema della Biennale Arte
2024, “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”.
Nata in Albania, si trasferisce con la famiglia dopo
pochi anni in Italia e oggi vive a Milano. Il suo
stile mescola la tradizione pittorica albanese (che
vanta importanti figure riconosciute
internazionalmente) al percorso italiano e
veneziano. Si è formata infatti come pittrice
proprio a Venezia, questa città cosmopolita per
eccellenza che negli ultimi decenni, anche e
soprattutto grazie alla Biennale di Venezia e alle
molte istituzioni artistiche straniere che ne hanno
fatto la propria sede, è diventata sempre più una
grande piattaforma culturale di incontro e scambio a
livello internazionale.
Il Padiglione Albanese di questa edizione sarà
dunque un padiglione strettamente legato a Venezia,
la città dell’acqua e del vetro (molti direbbero
anche dell’amore…), da sempre simbiotica con
l’estraneo e con lo straniero, e in cui tutti
possono sentirsi cittadini. In questa città
l’artista ha frequentato l’Accademia di Belle arti,
divenuta negli ultimi vent’anni un luogo di ritrovo
di giovani da tutto il mondo e uno dei più
interessanti laboratori di nuova pittura in Italia.
Antonio Grulli
La mostra Love as a Glass of Water sarà accompagnata
da un catalogo pubblicato da Bruno, casa editrice
con sede a Venezia distribuita internazionalmente da
Les Presses Du Réel.
All’interno del catalogo, oltre alle immagini delle
opere, saranno presenti contributi critici di
Antonio Grulli, Edi Muka, Tea Paci, Jennifer Higgie,
una poesia di Luna Miguel e una conversazione con
l’artista a cura di Carlo Sala.
Curatore: Antonio Grulli
Sede: Arsenale, Venezia
Inaugurazione: 19 aprile ore 12
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024
Giorni e orari di apertura
Pre-apertura: dal 17 al 19 aprile, 10 - 19
Orario estivo: 11 - 19 (dal 20 aprile al 30 settembre - ultimo ingresso
18.45)
Fino al 30 settembre, solo sede Arsenale: venerdì e sabato apertura
prolungata fino alle ore 20 (ultimo ingresso ore 19.45)
Orario autunnale: 10 - 18 (dall’1 ottobre al 24 novembre - ultimo
ingresso 17.45)
Chiuso il lunedì (tranne i lunedì 22 aprile, 17 giugno, 22 luglio, 2 e
30 settembre, 18 novembre)
www.labiennale.org
Per maggiori informazioni:
Sara Zolla | Ufficio stampa e Comunicazione+39 346 8457982 | press@sarazolla.com
albanianpavilionpress@gmail.com