Mostra personale dell’artista Marco Abrate, a cura di Chiara Canali e in programma dal 18 settembre al 12 ottobre 2024 presso la galleria MA-EC di Milano.
La galleria MA-EC di Milano
inaugura la sua stagione espositiva 2024/25 con la
mostra personale dell’artista Marco Abrate,
intitolata PEEK BEHIND THE CURTAIN, a cura di Chiara
Canali e in programma dal 18 settembre al 12 ottobre
2024.
Classe 1996, conosciuto nell’ambito della Street Art
con lo pseudonimo "Rebor", Marco Abrate ha concepito
l’idea della sua mostra nel 2023 durante la
residenza artistica presso lo Swatch Art Peace Hotel
di Shanghai (Cina), che qui supporta il progetto.
Il presupposto fondamentale da cui ha origine la
nuova ricerca di Marco Abrate è che la generazione
dei “Millennials” (a cui lo stesso artista
appartiene)si caratterizza per un maggior utilizzo
delle tecnologie digitali e per una estrema
familiarità con i social media; i suoi attori
esibiscono sé stessi, le proprie relazioni e i
propri sentimenti per la telecamera, riflettendo una
condizione di sovraeccitazione mediatica e di
consumo su larga scala. La dimensione online sta
radicalmente cambiando il modo di vivere la realtà
stessa, non solo la fruizione dell’arte e delle sue
immagini, ma anche la percezione di sentimenti
privati come l’amore.
In una società completamente dominata dalla
“spettacolarizzazione” dei mezzi di comunicazione,
dalla “sovraesposizione”mediatica delle emozioni,
dalla fruizione veloce delle immagini digitali, il
progetto “Peek Behind The Curtain” di Marco Abrate
vuole ribaltare il concetto odierno di esposizione.
Innanzitutto l’autore ricostruisce la “cornice di
finzione materiale, tecnologica, istituzionale”
(Boris Groys) nel quale le opere devono essere
fruite. La galleria non è più un white cube ma viene
trasformata in una vera e propria abitazione da
vivere e percorrere: le stanze fungono da ambienti
domestici quali il salotto, la camera da letto, il
giardinetto privato. La condizione di finzione viene
subito svelata nella prima sala dove una tenda rosa
(colore che ritorna in tutta la produzione
dell’artista come tratto distintivo), teatrale,
funge da quinta scenica.
L’intera mostra è costruita sul registro del
mistero, del segreto, del disvelamento: le quindici
opere pittoriche, realizzate dall’artista, oltre ad
essere state esposte sulle pareti, sono state celate
all’interno di questo set architettonico e lo
spettatore è chiamato a uscire dall’apatia del suo
stato di fruitore passivo, per vivere in diretta
un’esperienza partecipativa e immersiva.
Come se si trattasse di una caccia al tesoro, i
quadri devono, infatti, essere cercati e ritrovati
dallo spettatore stesso, il quale deve aprire le
ante degli armadi, frugare nei cassetti, sdraiarsi
sul futon per scoprire le opere d’arte che sono
state disseminate nello spazio della galleria.
La fusione tra mondo analogico e digitale che permea
la nostra esistenza si manifesta nella presenza di
opere d’arte sia fisiche, nascoste nei cassetti,
negli armadi e sugli scaffali, sia virtuali, fissate
sullo schermo di un tablet o di uno smartphone, che
lo spettatore può rinvenire tra gli arredi solo se
presta ulteriormente attenzione ai particolari della
installazione.
Così l’artista racconta il suo progetto espositivo:
“Ogni mostra è un'architettura del tempo, dove
l'idea si dissolve e si ricostruisce,
stratificandosi tra passato e futuro. Dietro ogni
dettaglio si nasconde una visione: trasformare ciò
che si immagina in qualcosa di tangibile, esplorando
la tensione tra realtà e finzione. È un processo di
erosione e scoperta, dove il pensiero diventa
materia e l'invisibile si rende visibile”.
Dichiara la curatrice Chiara Canali: “Se,
apparentemente, la mostra risulta essere un viaggio
tangibile e da realizzare concretamente e in prima
persona, alla scoperta diretta delle opere
dell’artista, in realtà racchiude una potente
metafora concettuale su un tema che sta
profondamente a cuore all’artista: l’Amore.Rebor si
interroga sul significato dell'Amore nell’era del
Web 3.0 e dei suoi tumultuosi cambiamenti
tecnologici: oggi l’amore, secondo l’artista, non
viene più vissuto nei suoi aspetti di mistero,
segreto e tenerezza, ma le relazioni si riducono a
tre elementi: immediatezza, velocità e visibilità.
Per questo motivo il dispositivo scenico creato
dall’artista per introdurre il visitatore al centro
delle sue opere e delle sue tematiche si appella a
tre caratteri diametralmente opposti: attesa,
lentezza, segretezza”.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, edito
dalla galleria, con un intervento dell’artista, il
testo critico della curatrice Chiara Canali e la
sezione iconografica delle opere. La mostra è resa
possibile grazie al supporto di Swatch Art Peace
Hotel di Shanghai.
Con Peek behind the curtain, MA-EC Gallery aderisce
alla ventesima giornata del contemporaneo AMACI del
12 ottobre 2024.
In occasione della mostra, il 7 ottobre dalle ore
17:00 alle 18:00 si terrà un talk moderato dalla
curatrice Chiara Canali. L'evento vedrà la
partecipazione dello psicoanalista e saggista
Massimo Recalcati, di Carlo Giordanetti, CEO dello
Swatch Art Peace Hotel, e dell'artista, che
dialogheranno sulle diverse visioni tra arte,
impresa e scienza. Per informazioni sulla sede del
talk, vi invitiamo a seguire le pagine Instagram di
MA-EC @maecgallery e di Marco Abrate @marco.rebor
Marco Abrate, noto come Rebor nel mondo della street art, è un
artista nato nel 1996. Si avvicina all'arte durante il periodo del
liceo, quando scopre di essere dislessico, trasformando quella che
poteva sembrare una difficoltà in una spinta creativa unica. Le sue
opere fondono abilmente concretezza e illusione, riflettendo sulla
percezione e sull'uso della tecnologia nei contesti contemporanei.
Marco Abrate racconta il presente attraverso la creazione di muri di
cemento, ornati da frammenti di intonaco che nascondono immagini da
scoprire. Questo processo richiama il fenomeno della pareidolia,
dove lo spettatore è invitato a identificare forme nascoste.
Nel corso della sua carriera, Rebor ha ricevuto numerosi
riconoscimenti e ha partecipato a prestigiose esposizioni
internazionali. Nel 2021, ha presentato la mostra personale "Hidden
Images" curata da Giorgio Bonomi presso Hub Art Gallery di Milano.
L'anno successivo, è stato vincitore nella sezione Street Art alla
59ª Esposizione Internazionale d'Arte di La Biennale di Venezia,
dove ha anche realizzato un'opera su commissione per la facciata
della Città di Venezia Mestre, in collaborazione con La Biennale
stessa. Nel 2023, alcune delle sue opere sono state acquisite dal
Museo Ca’ Pesaro di Venezia, e nello stesso anno è stato selezionato
per una residenza di tre mesi presso il prestigioso Swatch Art Peace
Hotel di Shanghai.
PEEK BEHIND THE CURTAIN
Mostra personale di Marco Abrate (Rebor)
a cura di Chiara Canali
MA-EC Gallery
Palazzo Durini
Via Santa Maria Valle, 2
20123 Milano
Opening: mercoledì 18 settembre ore 18.00
Date: dal 18 settembre al 12 ottobre 2024
dal martedì al venerdì ore 10-13 e 15-19
sabato ore 15-19
Talk: lunedì 7 ottobre ore 17:00-18:00 (SEDE VERRA’ COMUNICATA A
BREVE)
Moderatrice: Chiara Canali
Ospiti: Massimo Recalcati (Psicoanalista e Saggista), Carlo
Giordanetti (CEO, Swatch Art Peace Hotel), Marco Abrate (Artista)
Tema: “Come abitiamo l’amore oggi?”
MA-EC Gallery
Via Santa Maria Valle 2, Milano
www.ma-ec.it
Facebook: MA-EC
Instagram: maecgallery
Info: info.milanart@gmail.com
Tel: 0239831335