A Bologna, a Palazzo Albergati, dal 18 ottobre sarebbe stata presentata per la prima volta al mondo la mostra “Arte Proibita”. È una mostra potente, forte, che potrebbe far pensare e discutere, perché il tema centrale è la censura.
La censura
esiste da sempre nella storia dell’arte, dall’Antico
Egitto ai nostri giorni. L’Arte Degenerata ne è
stato uno degli esempi più eclatanti, ma il tema
ricorre in ogni luogo e in ogni tempo. I motivi
della censura sono politici nella maggior parte dei
casi, ma anche religiosi, sociali, sessuali e
morali. Attraverso l’esposizione di oltre 50 opere
di grandi artisti internazionali provenienti dal
Museu de l’Art Prohibit di Barcellona, ciascuna con
la sua storia sconvolgente, nell’esposizione si
parlerà di tutto questo. Una mostra che porrà i
visitatori di fonte a domande necessarie sulla
libertà di espressione, sul ruolo degli artisti
nella società, sul ruolo dell’arte come strumento di
denuncia e verità, sicuramente una mostra che non
lascerà indifferenti.
La mostra è realizzata da Arthemisia in
collaborazione con il Museu de l'Art Prohibit di
Barcellona ed è curata da Carles Guerra con la
consulenza scientifica di Fabio Isman.
Ma - il 14 settembre 2025 – Arthemisia comunica che,
a causa del protrarsi dei lavori di ristrutturazione
che interessano la sede espositiva di Palazzo
Albergati già da diversi mesi, la mostra “Arte
Proibita”, inizialmente programmata a Bologna dal 17
ottobre 2025, è rimandata a data da destinarsi.
Il Palazzo, chiuso già dallo scorso giugno, è
oggetto di alcuni lavori di recupero e adeguamento
tecnico ai nuovi parametri museali internazionali.
Lavori che sarebbero dovuti terminare entro la fine
di settembre, in previsione della mostra “Arte
Proibita”, ma che stanno richiedendo tempi più
lunghi.
Motivo per cui la mostra, come già comunicato, è
temporaneamente sospesa per cause di forza maggiore,
rendendosi al momento impossibile garantire il
regolare svolgimento delle mostre d’arte in
condizioni adeguate di sicurezza e fruizione per il
pubblico e per le opere esposte.
“Siamo spiacenti di dover rinviare questa
importantissima mostra – dichiara Iole Siena,
Presidente di Arthemisia – a cui teniamo
particolarmente. È una mostra che parla della
censura nella storia dell’arte, un tema di enorme
rilevanza da sempre, di grande rilievo storico,
giuridico e sociale.”
“La necessità di rinviare la mostra – aggiunge Iole
Siena – non ha alcuna attinenza con le recenti
polemiche, che respingiamo integralmente in quanto
del tutto infondate. L’opera “McJesus” di Jani
Leinonen significa questo: il mondo si è allontanato
dai valori importanti, dalla spiritualità e dalla
religione, e venera il consumismo, di cui Mc Donald
è l’emblema. Il commercio ha sostituito i valori
spirituali, e l’opera di Leinonen denuncia con forza
questo aspetto, invitando le persone a riflettere e
a tornare a venerare i giusti dei. È l’esatto
contrario della blasfemia, e anzi ne è una denuncia.
Chi definisce “blasfema” questa opera dimostra di
avere una scarsa conoscenza dell’arte e di forzarne
la visione per propri fini, che è poi
paradossalmente quello che la mostra vuole
dimostrare.”
“Spiace sempre imbattersi nella superficialità –
conclude Iole Siena – ma noi sosteniamo il progetto
con convinzione, perché la censura è un tema
fondamentale nella storia dell’arte e l’Arte ha come
suo scopo primario quello di fare riflettere.
Talvolta gli artisti usano un linguaggio potente per
urlare il proprio disagio esistenziale, ma è il
messaggio che conta: fermarsi all’immagine è inutile
e, spesso, pretestuoso.
È un progetto che abbiamo voluto ad ogni costo e che
vogliamo presentare per la prima volta a Bologna
proprio perché è una città da sempre reattiva ed
attenta ai problemi sociali.
La scelta è esclusivamente di Arthemisia e non vi è
alcun coinvolgimento né del Comune, né della
Regione, né della proprietà di Palazzo Albergati,
locatore degli spazi che ospitano le iniziative di
Arthemisia.
È una decisione nostra, che sosteniamo per la grande
intelligenza del concept scientifico e che non
vediamo l’ora di condividere con il pubblico che,
siamo certi, ne comprenderà l’importanza e amerà
questa mostra come la amiamo noi.”
Sarà cura di Arthemisia comunicare tempestivamente
la nuova data di apertura.
Ufficio Stampa Arthemisia
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