L’Associazione Bologna per le Arti presenta a Palazzo d’Accursio
dal 6 dicembre al 12 febbraio, Pietro Pietra
(1885-1956). La forza del segno, una mostra antologica a
140 anni dalla nascita dell’artista, che raccoglie 82
opere originali, tra incisioni, disegni, acquerelli e
dipinti. Provenienti dall’archivio storico della
famiglia Pietra e da diverse collezioni private, le
opere in mostra comprendono principalmente disegni dal
vero, dipinti a olio e acqueforti dedicati al mondo
animale, insieme a una serie di penne acquerellate che
ritraggono alcuni scorci della città natale
dell’artista, Bologna.
Pietro Pietra (Bologna, 28 gennaio 1885 – 20 dicembre 1956) nasce in una
famiglia d’arte: il padre Giulio Cesare Pietra, restauratore e
insegnante di disegno, ne orienta la formazione. Studia all’Accademia di
Belle Arti di Bolognae all’Istituto Professionale per le Arti
Figurative, dove è allievo di Giovanni Bedini, Carlo Casanova, Giuseppe
Tivoli e Pompeo Fortini. Si distingue presto come incisore e
disegnatore, specializzato nella rappresentazione del mondo animale
attraverso tecniche come acquaforte, acquatinta, puntasecca e
xilografia. Alla pratica del disegno dal vero, affianca una vasta
produzione di acquerelli, tra cui la celebre serie Vecchia Bologna,
dedicata alla sua città natale. Accanto all’attività grafica realizza
dipinti a olio, disegni a carboncino e pastello, oltre a opere
decorative e scenografiche: tra queste, le decorazioni della Cappella di
San Giuseppe della Chiesa di San Paolo di Ravone(1933) e della Sala
degli Zoologi di Palazzo Caprara Montpensier(1934, oggi perdute).
Collabora anche come illustratore per riviste per ragazzi negli anni
Quaranta. Partecipa a numerose mostre italiane e internazionali, tra cui
le esposizioni della Società Francesco Francia, le International Print
Makers Exhibition di Los Angeles (1921–1938) e la International
Exhibition of Etching di New York (1923–1924). Tiene una personalenel
1924 presso la Galleria del Circolo di Cultura di Bologna. Dagli anni
Settanta in poi, la sua opera viene riscoperta attraverso retrospettive
e mostre, in particolare presso la Galleria D’Azeglio. Sue opere sono
conservate al MAMbo, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolognae
alSistema Museale dell’Università di Bologna, oltre che in collezioni
private.
Pietro Pietra (1885-1956) - La forza del segno
La mostra monografica
intende ripercorrere la tradizione del disegno e
della grafica bolognese a cavallo tra Ottocento e
Novecento, seguendo le tracce dell’intensa e
poliedrica produzione di Pietro Pietra: un artista
sognatore che ha profondamente amato Bologna,
ritraendola in suggestive vedute e immortalando nei
suoi lavori i luoghi simbolo della città — le
storiche vie porticate, le antiche porte della cinta
muraria, le piazze più caratteristiche. Qui il gusto
per la veduta architettonica e il rigore prospettico
si fondono con la teatralità scenografica e la
dimensione narrativa, mentre le persone, ridotte a
macchie o tratti essenziali, vengono spesso
impiegate per misurare e animare la monumentalità
urbana. Pietra rappresenta una Bologna ormai
scomparsa, trasformata dai restauri e dalle
demolizioni di fine Ottocento, recuperandone la
memoria attraverso le sue vedute ad acquerello, tra
realtà storica e visione onirica.
Artista sensibile e attento osservatore, anche
grazie all’intenso studio condotto nel Giardino
Zoologico di Roma tra il 1914 e il 1915, Pietra si
distinse sin da subito come disegnatore di animali,
capace di coglierli con rigore naturalistico e
sensibilità poetica. Nei suoi disegni, ogni creatura
— cani, leoni, tigri, gatti o cavalli — è resa con
straordinaria precisione e profondità: non solo ne
intuiamo l’aspetto esteriore ma anche l’essenza più
intima di ciascun esemplare, spesso ritratto come
essere senziente e fiero. Da queste rappresentazioni
emerge il senso di rispetto che l’artista rivolgeva
al mondo animale, anticipando una sensibilità
animalista ed ecologica certo più propria della
contemporaneità in cui viviamo. Pietra resta fedele
alla tradizione bolognese ottocentesca e al mestiere
dell’artista, pur aprendosi a riflessioni moderne
sulla sintesi, sul dinamismo e sulla psicologia del
disegno. Il tratto rapido e mnemonico diventa
strumento per catturare l’essenza del movimento e
dell’anima del soggetto, in continuità con la
lezione leonardesca sul “moto interiore”.
Osservazione dal vero e rielaborazione mnemonica
convivono nelle sue opere, realizzate con tecniche
diverse — acqueforti, puntesecche, penne
acquerellate e pittura a olio — che rendono questa
esposizione un evento unico nel panorama italiano.
L’intento è anche quello di offrire al pubblico
un’occasione di educazione dello sguardo e di
riscoperta delle tecniche incisorie, spesso rimaste
ai margini della storia dell’arte. Non a caso, la
mostra è accompagnata non solo da un catalogo
monografico ma anche da un compendio pratico
dedicato alle principali tecniche d’incisione
(entrambi editi da Paolo Emilio Persiani, 2025).
Inserito nel clima della rinascita grafica voluta da
Cesare Ratta e Stanislao Petri, Pietro Pietra si
distingue, infatti, nel panorama dell’incisione
italiana del primo Novecento. L’acquaforte, in
particolare, è la tecnica nella quale dimostra
grande perizia e sperimentazione: è il suo
linguaggio più autentico, un mezzo in cui tecnica,
segno e introspezione si fondono.
Il 15, 22 e 29 gennaio 2026 alle ore 17 torneranno i
Dialoghi Culturali a Palazzo d’Accursio, il ciclo di
conferenze a ingresso gratuito, condotte da
studiosi, in programma presso la Cappella Farnese.
L’Associazione Bologna per le Arti organizza anche
una serie di visite guidate (per informazioni:info@bolognaperlearti.it)
e quotidianamente, i tirocinanti dell’Università di
Bologna e dell’Accademia di Belle Arti saranno
disponibili in mostra per accompagnare i visitatori
in visite guidate specializzate, anch’esse gratuite.
Il progetto è patrocinato dall'Università di
Bologna, dall’Accademia di Belle Arti, dal Comune di
Bologna, dalla Regione Emilia-Romagna e dalla
Fondazione Collegio Artistico Venturoli.
L’Associazione Bologna per le Arti è nata nel 1999 per fornire un
servizio diretto alla conoscenza e alla divulgazione delle arti
figurative con specifico riferimento ai periodi dell’Ottocento e del
Novecento. A tal fine, l’associazione, senza scopo di lucro organizza
mostre, conferenze e realizza pubblicazioni finalizzate alla
valorizzazione della tradizione artistico-culturale del territorio
bolognese. L’Associazione Bologna per le Arti realizza i propri progetti
collaborando con enti, associazioni e istituzioni di natura pubblica e
privata. Dal 2010 realizza mostre annuali presso Palazzo d’Accursio in
collaborazione con il Comune di Bologna, sempre corredate dal ciclo di
incontri «Dialoghi Culturali a Palazzo d’Accursio» grazie alla
partecipazione dei maggiori professionisti della cultura in città e nel
Paese. Sono state finora allestite mostre antologiche di importanti
pittori bolognesi, con grande successo di pubblico (circa 520.000
presenze in totale), spesso realizzando per la prima volta delle
monografie. In ordine di realizzazione: Alessandro Scorzoni (1999),
Fabio Fabbi (2000), Raffaele Faccioli (2001), Giulio Fiori (2002), Ugo
Guidi (2003), Coriolano Vighi (2009), Guglielmo Pizzirani (2010), Luigi
Bertelli (2011), Alfredo Protti (2012), Mario De Maria (2013), Giovanni
Romagnoli (2014), Flavio Bertelli (2015), Carlo Corsi (2016), Luigi Busi
(2018), Giovanni Paolo Bedini (2018), Da Bertelli a Guidi (2019),
Augusto Majani (2021), Norma Mascellani (2022), Giovanni Masotti (2023),
Paolo Manaresi (2024).L’Associazione Bologna per le Arti è stata
premiata due volte dalla Presidenza della Repubblica e in occasione del
ventennale ha ricevuto dal Comune di Bologna anche la Turrita d’Argento
per l’opera di divulgazione e valorizzazione della pittura bolognese.
A cura di Daria Ortolani
Palazzo d’Accursio, piazza Maggiore 6, Bologna
6 dicembre 2025 – 12 febbraio 2026
Inaugurazione
sabato 6 dicembre, ore 17.00
Mostra promossa da
Associazione Bologna per le Arti
Con il patrocinio di
Accademia di Belle Arti di Bologna
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento delle Arti
Comune di Bologna
Fondazione Collegio Artistico Venturoli
Regione Emilia Romagna
Con il sostegno di
Greenfield
Buonristoro Vending Group
Anderlini Meccanica
Rotary Club Bologna Ovest Guglielmo Marconi
Emil Banca Credito Cooperativo
Si ringrazia
Biblioteca dell’Archiginnasio
Comune di Bologna
Fondazione Cineteca di Bologna
Fondazione Collegio Artistico Venturoli
Prefettura di Bologna
Unione Campanari Bolognesi
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Orari
Martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica, 10.00 - 18.30; venerdì, 15.00 –
18.30
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito
Informazioni
Associazione Bologna per le Arti, via Solferino 3, Bologna
Tel.335 6781920| info@bolognaperlearti.it |www.bolognaperlearti.it
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