In occasione del
Centenario della nascita di Rachele Bianchi (Milano,
1925 – 2018), l’Archivio presenta Figura Forma. 100 anni
di Rachele Bianchi, una mostra che attraverso circa un
centinaio di opere, ripercorre il percorso creativo
dell’artista. L’esposizione, allestita negli spazi di
Palazzo Pirelli, Sede del Consiglio regionale della
Lombardia, è visitabile dal 14 gennaio al 6 febbraio
2026 e vede la co-curatela di
Erika Lacava e
dell’Archivio.
Rachele Bianchi,
scultrice e pittrice autodidatta, ha lasciato un
corpus di oltre 1.600 opere tra sculture,
bassorilievi, dipinti e disegni, costruendo una
poetica riconoscibile, centrata sull’evoluzione
della figura femminile come archetipo e simbolo. È
una delle prime artiste donne che ha ottenuto dei
riconoscimenti pubblici a Milano e in Regione
Lombardia: la sua scultura Personaggio, collocata in
via Vittor Pisani, è la prima opera pubblica della
città realizzata da una donna e dedicata alle donne
e rappresenta un simbolo di inclusione e
uguaglianza. Altre 13 opere, tutte raffiguranti la
figura femminile, sono presenti in Lombardia in
altrettanti spazi pubblici. Il contributo artistico
e sociale dell’artista è stato ulteriormente
riconosciuto nel 2019 con la menzione tra le prime
cento donne al Famedio di Milano, un riconoscimento
riservato a chi ha lasciato un’impronta
significativa nella storia e nella cultura della
città.
Le sculture di Rachele Bianchi sono opere vive,
capaci di superare le generazioni e di raccontare la
forza di una donna che ha sfidato i pregiudizi del
suo tempo. Autodidatta e determinata, l’artista ha
scelto la scultura, un campo tradizionalmente
considerato “non adatto” alle donne, dimostrando
coraggio e talento straordinari. Nel corso della sua
carriera ha saputo affermarsi in un contesto
artistico dominato dagli uomini, trasformando
materiali impegnativi come marmo e bronzo in opere
di grande poesia e potenza espressiva. Con la sua
pratica artistica, Rachele Bianchi ha contribuito a
ridefinire il ruolo della donna nell’arte del XX
secolo, lasciando un segno nella cultura italiana.
L’antologica postuma ripercorre settant’anni di
inesauribile ricerca artistica, offrendo un viaggio
immersivo attraverso l’evoluzione del linguaggio di
Rachele Bianchi e della profondità dei temi che
hanno segnato l’intera produzione dell’artista. Il
percorso espositivo si apre con una sala di
highlights, dove quattro opere emblematiche
sintetizzano la complessità del suo universo
creativo. Accanto, le fotografie di Daniela Ferrante
documentano la presenza pubblica dell’artista in
Lombardia: dal monumentale Personaggio di via Vittor
Pisani alle opere che dialogano con musei e spazi
aperti. Una sezione intima introduce invece alla
dimensione privata di Rachele Bianchi: pagelle,
lettere, schizzi preparatori, fotografie e appunti
d’archivio compongono un racconto che permette di
“sfogliare” il suo vissuto quotidiano. Lungo il
percorso, frasi tratte da interviste scorrono sulle
pareti e accompagnano il visitatore.
La mostra prosegue
con una sezione dedicata ai disegni degli anni
Cinquanta, in cui il tratto essenziale della matita
rivela lo studio del corpo femminile nel dopoguerra.
Seguono poi le ceramiche, primi segnali del
passaggio alla tridimensionalità e testimonianza
dell’urgenza di “plasmare la materia” trasformandola
in forma e narrazione.
Il cuore della mostra è la grande sala centrale,
dedicata ai cicli più profondi e autobiografici
dell’artista, dalle sculture ai bassorilievi: le
natività e maternità degli anni Cinquanta e
Sessanta, permeate di intimità; la donna ammantata,
figura-protezione nata nei momenti di crisi; i
Personaggi dal manto geometricamente strutturato e
via via più rarefatto; e la “rete”, simbolo di
inclusione e contaminazione, divenuta una delle
cifre più riconoscibili del lavoro dell’artista.
Una sezione
conclusiva è dedicata alle tele degli anni Duemila,
opere sorprendenti per energia e libertà formale,
che testimoniano come, anche oltre gli ottant’anni,
Rachele Bianchi continuasse a sperimentare con uno
sguardo lucido sul mondo. Il percorso si chiude
restituendo l’immagine di un’artista autodidatta,
prolifica e innovatrice, che attraverso la FORMA ha
contribuito alla rappresentazione della donna nel
secondo Novecento fino alle soglie del nuovo
millennio, rivendicando oggi il suo posto nella
storia dell’arte contemporanea.A corredo della
mostra un catalogo edito da Nomos Edizioni.
L’Archivio Rachele Bianchi 3.0: quattro reti per una visione
contemporanea
RACHELE BIANCHI (Milano, 1925–2018) è stata una
scultrice e pittrice che ha sviluppato un linguaggio originale fondato sui suoi
iconici «Personaggi», figure simboliche che affrontano temi come identità
femminile, memoria e sacralità. Attiva dalla Milano del dopoguerra agli anni
Duemila, ha lavorato con bronzo, terracotta, marmo e ceramica, distinguendosi
per la “rete aperta”, segno emblematico di relazione e dialogo. Il suo
contributo pubblico culmina nel Personaggio di via Vittor Pisani, prima statua
di una donna realizzata da una donna nel patrimonio monumentale della città. Dal
2019 l’Archivio Rachele Bianchi ne custodisce e promuove l’eredità.
FIGURA FORMA - 100 anni di Rachele Bianchi
Nato nel 2019 come associazione culturale senza fini di lucro,
l’Archivio conserva, studia e valorizza l’opera della scultrice Rachele
Bianchi (1925–2018), portandone avanti l’eredità artistica con uno
sguardo contemporaneo. Custodisce l’intero corpus dell’artista e
promuove progetti che mettono in dialogo la sua ricerca con le
sensibilità di nuove generazioni di artisti, italiani e internazionali.
La sede dell’Archivio è concepita come uno spazio vivo e accessibile,
una vera “rete aperta”: un luogo dove il patrimonio dell’artista
continua a generare connessioni, visioni e nuove forme di creatività.
Attorno a questa missione si sviluppano quattro “reti” che definiscono
l’identità culturale dell’Archivio.
La prima rete è dedicata al cuore del progetto: la conservazione, lo
studio e la valorizzazione dell’opera di Rachele Bianchi, attraverso
mostre istituzionali e iniziative di ricerca che approfondiscono la sua
poetica e il suo percorso artistico.
Accanto a questa si sviluppa la Rete Aperta, il programma che ogni anno
coinvolge giovani artisti e artiste selezionati dal Comitato Scientifico
per creare un dialogo diretto con l’opera di Rachele Bianchi. In questo
ambito si inserisce la mostra Reti 2025, ospitata fino al 30 novembre e
realizzata con Isorropia Homegallery, che presenta le opere di Debora
Garritani in dialogo con quelle dell’artista. Ad oggi l’Archivio ha
ospitato gratuitamente oltre quindici artisti nell’ambito di questo
percorso, offrendo loro uno spazio di confronto e sperimentazione.
La terza area è dedicata a Donne tra le righe, un ciclo annuale di
incontri e presentazioni di libri che esplorano narrazioni,
autobiografie e sguardi femminili, ampliando il lavoro dell’Archivio
verso la dimensione letteraria e culturale legata alle donne.
Infine, il progetto più recente è La Rete delle Artiste, nato in
occasione del Centenario: una rete che connette archivi, atelier e
fondazioni dedicati ad artiste donne a Milano e in Lombardia,
promuovendo collaborazione, visibilità e dialogo tra realtà culturali
affini. Ne fanno parte, oltre all’Archivio Rachele Bianchi che è
promotore dell’iniziativa, l’Archivio Atelier Pharaildis Van denBroeck,
l’Archivio Eredi Nanda Vigo, l’Archivio Elisabetta Keller, l’Archivio
Gabriella Benedini, l’Atelier Mazot Milano, la Fondazione Maria Cristina
Carlini, la Fondazione Federica Galli e lo Studio Museo Bianca Orsi.
Il Centenario rappresenta per l’Archivio un momento di espansione e
consolidamento, con una serie di azioni strategiche volte a rafforzare
l’apertura alla città e al pubblico: l’istituzione di un Comitato
Scientifico, il rinnovamento della piattaforma digitale e l’iscrizione
al Registro delle Associazioni del Municipio 1 del Comune di
Milano.Guidato da una visione culturale attenta ai temi dell’identità
femminile, della ricerca artistica e del dialogo intergenerazionale,
l’Archivio Rachele Bianchi continua a essere un punto di riferimento per
la valorizzazione dell’opera dell’artista e per la promozione della
creatività contemporanea.
14 gennaio – 6 febbraio 2026
Mostra co-curata da Erika Lacava e dall’Archivio Rachele Bianchi
Palazzo Pirelli- Sede del Consiglio regionale della Lombardia
Via Fabio Filzi 22, Milano
Conferenza stampa: martedì 13 gennaio 2026 alle ore 12.00
RSVP: press@lauracometa.com
Inaugurazione: martedì 13 gennaio 2026 alle ore 18.00
Orari: lunedì - giovedì 9.00 – 18.00 | venerdì 9.00 – 13.00
Ingresso libero
ARCHIVIO RACHELE BIANCHI
Via Legnano, 14 – 20121 Milano
www.archiviorachelebianchi.it | Per informazioni: info@archiviorachelebianchi.it
Instagram: @archiviorachelebianchi | Facebook: Archivio Rachele Bianchi
UFFICIO STAMPA ARCHIVIO RACHELE BIANCHI
Laura Cometa
press@lauracometa.com | + 39 3271778443