L’iniziativa, promossa dalla Soprintendenza di Caserta e Benevento, organizzata e prodotta da Alef - cultural project management, in collaborazione con il Patrick and Beatrice Haggerty Museum of Art, Marquette University, Milwaukee, WI, è a cura di Wally Mason, direttore del Museo del Wisconsin. Il Murale di Milwaukee è una delle più significative opere di Keith Haring. Lungo trenta metri e alto due metri e mezzo, è costituito da 24 pannelli in legno realizzati nell’aprile del 1983 dall'artista, invitato dall’ Università Marquette di Milwaukee a creare una gigantesca realizzazione sul luogo in cui sarebbe sorto il nuovo museo Haggerty. Entrambe le pareti sono dipinte. Sulla prima è raffigurata una sequenza ininterrotta di bambini a quattro zampe e di cani che abbaiano (barking dogs). L’altra è più complessa e presenta una maggiore varietà di immagini il cui tema dominante sono le figure danzanti ispirate ai ballerini di breakdance. A queste si affiancano altre celebri icone della sua arte: il televisore con le ali, il cane, l’uomo con la testa di serpente. Il centro del murale è occupato da un ballerino che al posto della testa ha un televisore con il numero 83 disegnato sul monitor. Questo lato termina con un’altra delle immagini simbolo di Haring: la faccia con tre occhi che fa la linguaccia. Il Murale di Milwaukee è una testimonianza importante del primo periodo dell'evoluzione artistica di Haring, quando il suo stile rispecchiava tutta la freschezza dei disegni della metropolitana di New York e la vitalità della metropoli. L’iconografia rappresentata nell’opera è esemplificativa del vocabolario d’immagini dell'artista che meglio celebrano la vita, divenendo un segno distintivo del suo approccio alla pittura. Haring riteneva che bambini e cani fossero tra le immagini più amate e riconoscibili; per questo, all’inizio della sua carriera, scelse queste figure proprio come firma, per rendere la sua arte facilmente identificabile in mezzo a quella di altri che, come lui, avevano scelto la strada come luogo in cui liberare la creatività.
“All’inizio la mia firma fu un animale – racconta l’artista - che diventò sempre più simile a un cane. Poi cominciai a disegnare un bambino che andava a quattro zampe e più lo disegnavo e più è diventato “The Baby”.
L’allestimento espositivo realizzato nella Sala dei Porti è arricchito da fotografie e da un video che documentano le fasi della realizzazione e dai disegni fatti da Haring per l’occasione. “A pendant” del murale, viene esposta un'altra importante opera di Keith Haring - Senza titolo, acrilico su tela, cm 590 x cm 290 - appartenente - insieme a grandi capolavori di Warhol, Rauschenberg, Beuys e di molti altri – alla Collezione “Terrae Motus”. La raccolta, costituita dal gallerista napoletano Lucio Amelio dopo il violento sisma che devastò il Sud Italia nel novembre del 1980, è considerata oggi come una delle più importanti collezioni d’arte contemporanea.
E' dunque in un ideale dialogo con l'esposizione permanente delle opere donate da Amelio, che trova ragione l'allestimento a Caserta del murale di Milwaukee, espressione del messaggio vitalistico di cui la cultura di Haring si faceva portatrice.
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