Fra le opere presentate
in catalogo spiccano alcuni esemplari di indubbia valenza
storico-artistica: la giornata del 17 dicembre è infatti riservata a
una accurata selezione di opere di rilevante importanza storica,
valore e rarità.
Tra la fine degli anni Quaranta e la metà dei Cinquanta Gio Ponti
elabora una articolata teoria dello spazio domestico e
lavorativo, all’interno della quale gli arredi non sono più
propriamente “mobili” e non possono essere distinti dal progetto
generale degli ambienti. Pubblica su “Domus”, rivista di cui è
direttore, una serie di articoli dedicati a questa nuova tipologia
di attrezzature per la casa e per l’ufficio, incentrata sul concetto
di “pannello cruscotto”. In particolare presenta ai lettori alcuni
disegni di studio per una scrivania integrata ad una parete
attrezzata, antesignani del celebre esemplare in seguito realizzato
per l’ufficio dell’editore Gianni Mazzocchi. Ne saranno
realizzate rarissime varianti, fra le quali quella proposta nella
prossima asta del 17 dicembre.
Per la Richard-Ginori, in qualità di direttore artistico,
Ponti realizza centinaia di innovativi disegni di oggetti di decori:
le due monumentali ciste in porcellana della Pittoria di Doccia,
risalenti al 1926, figurano tra i prodotti più preziosi della
manifattura fiorentina. Infine, di Gio Ponti nella sua versione più
spontanea, immediata ed istintiva, saranno venduti alcuni disegni e
lettere istoriate.
Di Carlo Mollino, tre coppie di sedie “Cervinia” disegnate
per la “Casa del Sole” nel 1953, saranno proposte al pubblico
incanto, accanto a un disegno autografo del progetto per una Villa a
Positano del 1947. Le sedie, come il disegno, certificati e
archiviati presso la Casa Museo Mollino, sono documentati in
bibliografia e presso l’Archivio Carlo Mollino del Politecnico di
Torino.
La celeberrima lampada da terra “Mitragliera”, disegnata da
Franco Albini negli anni Quaranta, è presente con un esemplare
in ottime condizioni, certificato dalla Fondazione Franco Albini di
Milano.
Dopo la morte di Umberto Bellotto, talento veneziano del
ferro battuto e del vetro soffiato, gli arredi e le opere contenuti
nella sua casa e nel suo laboratorio vennero dispersi in una asta
che si tenne a Roma nel 1937. Alcuni lotti di quella vendita
confluirono in un’unica collezione, restandovi sino ad oggi. Una
parte di questa proprietà, composta da ferri battuti, lampadari e da
alcuni rari “connubi” di ferro e vetro – tutti pezzi unici - sarà
proposta proprio nell'asta di dicembre.
Si continua poi con il genio creativo di Carlo Scarpa,
maestro in grado di cimentarsi con il vetro d’arte di Murano,
l’architettura domestica, l’allestimento museografico e
l’architettura monumentale, creando arredi e suppellettili
inconfondibili.
In asta alcuni disegni - il suo strumento di espressione e ricerca
instancabile - di provenienza privata, un’alzata in vetro verde e
blu firmata MVM Cappellin – unico esemplare noto con questo
disegno, colori e materia vitrea, e, fra gli altri, un vaso “a
pennellate” per Venini.
Un eccezionale vaso “Scozzese” concepito da Fulvio Bianconi,
un raro vaso a filigrane di Tomaso Buzzi per Venini e alcuni
altri vetri di Martinuzzi, della Vetreria Artistica
Barovier e della fornace Seguso Vetri d’Arte, completano
una sezione dedicata al vetro muranese di sicuro interesse
collezionistico.
Di Marcello Piacentini saranno presentati in asta tre divani
in condizioni originali, provenienti dalla villa “Quota 110”,
costruita a Roma dall'architetto per sé e la sua famiglia tra il
1930 e il 1932.
La proposta si arricchisce ulteriormente con tre rare ceramiche di
Ettore Sottsass tra cui spicca il piatto, pezzo unico del
1964, della serie “Offerta a Shiva”, donato da Sottsass all’attuale
proprietario. I superbi vasi in bronzo tornito disegnati da
Angelo Mangiarotti, riecheggiano le forme dei suoi tavoli con
struttura in bronzo, prodotti da Bernini e realizzati presso la
Fonderia Battaglia di Milano, di cui sarà presentato un
esemplare in eccellenti condizioni con piano in marmo bianco venato.
Alcuni rari arredi francesi Art Déco costituiscono una piccola ma
ricercata sezione della vendita. A introdurre la tornata di
Modernariato del 18 dicembre, una selezione scrupolosa di arredi,
vetri e lampade di Ignazio Gardella, Mario Bellini, Luigi Caccia
Dominioni, Piero Bottoni, Gianfranco Frattini, Piero Portaluppi,
Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Nerone e Patuzzi, Vico
Magistretti Osvaldo Borsani, Max Ingrand, e dei maggiori
designer e produttori italiani.
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