"Francesco
Madero usa colori
caldi su fondo azzurro, con accostamenti cromatici equilibrati, e
trasmette con naturalezza le proprie emozioni.
La mancata
imitazione dei classici, il non voler seguire scuole, correnti e
stili altrui, contribuiscono a rendere la sua tavolozza fresca,
genuina, spontanea. Avendo scelto la natura come maestra, sia di
vita, che di stile, egli la segue nelle sue evoluzioni continue e vi
si adegua.
In un periodo
di alto inquinamento e di dissacrazione delle leggi umane e divine,
è piacevole immergersi in questo blu, che richiama nobili pensieri
ed egregia virtù. In questi quadri si respira aria pura, serenità di
spirito e perfetta letizia. Basta ammirarli per un attimo, per
sentirsi trasportare in un mondo sublime, parallelo al nostro, ma
più puro ed elevato. Quando tutto va in rovina, l'imperativo
categorico diventa il ritorno a madre natura, alle sacre tradizioni
ed alla profonda meditazione.
Fresche,
dolci e chiare acque spumeggiano e biancheggiano; verdi, contorti e
secolari ulivi testimoniano la dura fatica dell'uomo e la fruttuosa
gratitudine delle piante. Marine, serene e in tempesta, denotano la
passione dell'uomo per il mare e la risposta del mare, con la sua
bellezza, il suo splendore e la sua utilità.
Nelle opere
recenti di Francesco Madero si avverte una potente ventata di
giovinezza, una rinata voglia di vivere e di celebrare il nudo nella
sua perduta innocenza e nella sua riconquistata immortalità, tramite
l'arte.
Assi
sconnesse, in fondo ad una barca a vela, danno il senso
dell'inquietudine e del movimento interiore, in un caleidoscopio
cromatico, basato su pochi colori essenziali e su un'abbondanza di
luce straordinaria.
L'introspezione psicologica caratterizza l'autoritratto, nel gioco
di luce e ombra, dell'essere e dell'apparire. E' un preludio del
clown, che si allontana dalle tradizionali macchiette, per
evidenziare l'intima sofferenza di un uomo, destinato a far ridere
gli altri, anche col pianto nel cuore. Bando alla tristezza, con i
fiori in carriola e con l'eterno girasole, corteggiato da una
leggiadra donzella, con le ali di farfalle." -
Gianni Latronico, pittore, letterato e critico
d'arte in Matera, 16/12/95
Francesco Madero (a sin.) e il
critico d'arte Gianni Latronico
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