Il MASI Lugano presenta “Rita Ackermann. Hidden”, mostra personale dedicata all’artista
Rita Ackermann (Budapest, 1968). Il progetto espositivo si concentra su una selezione di dipinti recenti legati all’opera giovanile dell’artista a partire dagli anni ’90 e presenta una cinquantina fra dipinti e disegni realizzati da Ackermann negli ultimi 30 anni a New York City.
“Le cose, quando si nascondono, riescono a essere
più libere e a librarsi più in alto. Figure
dissimulate in trame di immagini sovrapposte possono
dissolversi nell’astrazione. Nelle mie prime opere,
a partire dal 1993-1996, le figure si rivelavano
essenzialmente come concetto, per ottenere
visibilità. Poco più tardi, avrei scoperto i
temibili effetti dell’abbandonarsi al culto del pop.
Per questo ho rinunciato a tutte quelle immagini che
erroneamente venivano interpretate come espressione
di sé: l’ho fatto per allontanare la mia traiettoria
da tentativi di rivelazioni categoriche e per
restare una pittrice nascosta e libera” Rita
Ackermann
Nel 1992, Rita Ackermann lascia l’Ungheria post
comunista per proseguire gli studi accademici a New
York City, epicentro della scena artistica
contemporanea. Presto riconosce di dover affrontare
una sfida straordinaria e di vitale importanza: per
sopravvivere come giovane artista in un paese
straniero deve assimilare anche l’estetica del
proprio retaggio culturale – l’ambiente artistico,
occulto, dell’Avanguardia ungherese, che sotto il
regime comunista fioriva soltanto in esilio. È nella
necessità impellente di unire due forme opposte di
cultura – la cultura popolare americana e
l’enigmatica “oscurità” europea – che il suo
percorso artistico si costruisce in un’essenza di
paradosso perpetuo.
Ackermann inventa immagini che si traducono in
sensazioni istantanee, le sue ragazzine conturbanti
oggi appartengono a un universo visivo globale. I
disegni e i dipinti realizzati fra il 1993 e il 1996
(e presenti in mostra) sviluppano composizioni di
figure femminili adolescenti moltiplicate come cloni
e intente a diverse attività autodistruttive e
rischiose. I loro gesti – disinvolti e indisturbati
– esprimono una serenità idilliaca. Con la loro
presenza ambigua, le sue prime opere fungono da
ponte fra cultura alta e cultura bassa, proprio come
i miti e le leggende popolari che spesso le
valorizzano.
Vent’anni dopo, da grande ammiratrice del filosofo
Paul Virilio, Ackermann abbandonerà la
figura, rimuovendo così il vero fulcro del proprio
lavoro e mettendo in atto, dentro la materia,
un’opera di cancellazione. Questo processo si
radicalizzerà nella creazione di dipinti simili a
disegni su una lavagna – dove le immagini sono
scomposte e ricomposte con pennellate recanti in sé
l’intensità di un’espressione che si stratifica in
palinsesti gestuali. Il nostro mondo, afferma
Virilio, si muove a gran velocità e cambia di
continuo, cancellando sé stesso in un’estetica della
sparizione.
Oggi Ackermann approda alle serie “Mama”: linee e
gesti, figure e motivi affiorano in superficie solo
per dissolversi e riapparire di nuovo, ma altrove.
Una stratificazione complessa del linguaggio visivo,
che oscilla fra astrazione e figurazione in un
dispiegarsi inconscio della forma – nascosta in
profondità nell’astrazione dell’onnipresenza.
Nei primi mesi del 2022, Ackermann avvia le sue
serie di dipinti più recenti, intitolate “War
Drawings”. Olio, matita grassa e acrilico sono
densamente lavorati dentro la superficie di tela
grezza. Le figure si perdono e le linee sono
raschiate e abrase per dar luogo a composizioni
frammentate. Ogni dipinto si piega al disastro come
elemento purificatore verso un’inevitabile armonia.
L’artista
Nata a Budapest nel 1968, Rita Ackermann vive e
lavora a New York City. Fra il 1989 e il 1992,
studia all’Università ungherese di Belle Arti di
Budapest e al New York Studio School of Drawing,
Painting and Sculpture.
Ha al suo attivo mostre personali in sedi
prestigiose quali la Konsthall di Malmö (Svezia), la
Sammlung Friedrichshof di Zurndorf nel Burgenland
(Austria), il Museum of Contemporary Art di Miami,
il Ludwig Museum di Budapest, lo Swiss Institute di
New York e la Chinati Foundation di Marfa (Texas).
Le sue opere si trovano in importanti collezioni
pubbliche, fra cui quelle del Museum of Modern Art (MOMA)
di New York, della Maria Leuff Foundation e della
Hessel Foundation (sempre a New York), del San
Francisco Museum of Modern Art, del Dallas Museum of
Art, del Museum Het Domein in Olanda e del Museum of
Contemporary Art di Los Angeles.
Il catalogo
L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo
bilingue (italiano e inglese) pubblicato in
collaborazione con MOUSSE Publishing. Il volume
comprenderà le riproduzioni delle opere in mostra,
un saggio di Pamela Kort e un’intervista all’artista
realizzata da Donatien Grau.
Rita Ackermann - Hidden
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
12 marzo – 13 agosto 2023
A cura di Tobia Bezzola, direttore del MASI Lugano
con Chiara Ottavi, assistente curatrice.
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