In occasione del vernissage sarà presentato in anteprima il volume
dell’intero Festival (600 pagine, a cura di Virgilio Patarini,
Editoriale Giorgio Mondadori)
Queste le quattro mostre
tematiche allestite nei tre piani del Palazzo della Racchetta, tutte e quattro come
di consueto curate da Virgilio Patarini:
Gesto/Gestalt
Opere di Teo Andreani, Andrea Boldrini, Marco Bozzini, Raffaele De
Francesco, Bruno De Santi, Josine Dupont, Paolo Facchinetti,
Michelle Hold, Maurizio Molteni, Roberto Tortelotti.
Nell’istante in cui la Pittura Informale rinuncia alla narrazione e
alla descrizione anedottica della realtà e si affida al puro gesto,
alla stesura pura e assoluta del colore sulla tela come segno e
campitura, ci obbliga a vedere il quadro per quello che è: un’opera
visiva che agisce sulla nostra Percezione, mettendo a nudo le sue
strutture profonde.
Alma Mater Materia
Opere di Ersilietta Gabrielli, Claudia Giancane, Fiorella Manzini,
Claudia Margadonna, Giuseppe Orsenigo, Elena Schellino, Rosa Spina.
"La forza arcana della materia rievocata ad uno stato quasi
primordiale, tanto potentemente, tautologicamente “materiale”,
quanto al tempo stesso spirituale e immanente, una sorta di
rappresentazione allusiva e moderna di quella che Lucrezio avrebbe
chiamato “Natura naturans”."
Corpo/Paesaggio Informe
Opere di Salvo Bonfiglio, Anna Maria Bracci, Franz Canins, Vito
Carta, Angelo Conte, Daniela Da Riva, Benedetta Faucci, Tania S.
Lepori, Franco Maruotti, Natalia Molchanova, Bruno Moretti Sanlorano,
Silvio Natali, Angelo Petrucci
"Il corpo come metafora del Paesaggio e viceversa il Paesaggio
visto e vissuto come se fosse un corpo umano: umanizzato. In un
rapporto dialettico e fortemente empatico tra Soggetto e Oggetto,
tra interiorità esternata ed esteriorità interiorizzata. L’uomo
misura del mondo e il mondo a misura d’uomo."
Claudio Bandini, Labirinti dell'anima
Dice di sé l’artista: “ La mia è un’arte della sopravvivenza, che
trae impulso dalla necessità di rovistare i labirinti emozionali
della mia anima nell’incessante ricerca di una serenità interiore in
grado di rendermi in pace con me stesso per esserlo con tutti gli
esseri umani. Questa pace interiore, che è accessibile a tutti e che
nessuno ci può vietare né rubare perché appartiene alla nostra
coscienza, possiede una carica positiva più potente del male, che
alla fine sarà destinato a soccombere se la spiritualità dell’arte
contaminerà il comune sentire della società. Il messaggio che se ne
può trarre è quello della speranza per un’ umanità spogliata dei
suoi valori fondamentali, ma spinta da un bisogno sempre più forte
alla disperata ricerca di pace e di serenità. Le serie “ Hearts “, “Emotions”,
“Inner life”, “In a Whisper”, “Elsewhere”, “Illimitatezza della
forma” costituiscono i più recenti e più importanti cicli della
sopravvivenza delle emozioni e della necessità di condividerle
comunicandone la loro più impalpabile e, nello stesso tempo,
dirompente consistenza….. Ovvero: della felicità che può essere
ricercata solo dentro di noi.”
Le mostre proseguiranno fino al 19 settembre, tutti i giorni dalle
15 alle 19.
Inoltre, in permanenza fino al 3 ottobre: Installazioni e sculture
di Irina Temushkina, Attinia e Franco Guarneri.
Ingresso libero
Ulteriori informazioni su : http://ferraraartfestival.jimdo.com/
Zamenhof Art
sito: www.zamenhofart.it
SpazioE
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4
tel. 02.58109843 (dal mart. alla dom. ore 15-19)
email: aestdelleden@libero.it
Galleria del Cammello
Ferrara, via Cammello, 33
(solo su appuntamento) cell. 333.80.322.46
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