Il restauro, finanziato dall’associazione non profit
Friends of
Florence, tramite una donazione del suo Florence Chapter, è stato
promosso dal Comitato per il restauro e il decoro dei tabernacoli
degli Amici dei Musei fiorentini e realizzato dai restauratori
Bartolomeo Ciccone per l’aspetto pittorico e
Francesca Piccolino Boniforti, insieme a
Cristina Napolitano, per la l’edicola lapidea,
sotto l’alta sorveglianza della locale Soprintendenza per il Polo
Museale di Firenze. Lo stato di conservazione del manufatto
pittorico, la cui realizzazione è stata attribuita al pittore
fiorentino Niccolò Nannetti (1674-1749), rifletteva una disomogenea
e complessa situazione di conservazione, che ne comprometteva sia la
leggibilità che la naturale “respirazione”.
Altrettanto bisognosa d’intervento risultava inoltre essere
l’edicola in pietra bigia, che presentava i tipici fenomeni di
sfaldamento dovuti all’esposizione ai fattori atmosferici. Insieme
al restauro complessivo del tabernacolo, durato tre mesi, si è pure
provveduto all’ inserimento di un nuovo sportello protettivo, tale
da garantire il ricircolo d’aria e l’illuminazione notturna tramite
barre luminose a led.
Assolutamente memore delle necessità proprie al restauro urbano e
del fondamentale apporto offerto dalle associazioni cittadine,
risulta essere la breve riflessione rilasciata dalla soprintendente
Marino: “Ritengo che questa attività costante e infaticabile di
supporto alla tutela e di sostegno al restauro, condotta con grande
passione, tanto dal comitato Tabernacoli che dai Friends of Florence,
sia di un valore inestimabile perché conferma quanto sia importante
l'attenzione a quelle opere meno note, ma fondamentali per
testimoniare quanto sia viva e presente l’inclinazione alla
bellezza, così capillarmente distribuita nel tessuto stesso della
nostra città. La cura dei particolari, la capacità tecnica e
artistica che permea la produzione della civiltà pre-moderna in tutte
le espressioni fiorentine, dalla scala monumentale a quella delle
piccole cose, costituisce un importante filo conduttore di grande
qualità che ancora oggi si esprime, anche attraverso le
professionalità del mondo del restauro.”
Commenta soddisfatta Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente
Fondazione non profit Friends of Florence, che ha finanziato
l’intervento grazie al proprio Florence Chapter:
“Il tabernacolo di Sant’Agostino è per noi un’occasione per
sostenere il restauro di un tesoro meno noto, ma non per questo meno
importante. Per noi si tratta di un intervento molto significativo
perché ci consente di restituire alla città di Firenze un esempio di
“public art” ossia arte pubblica, che può essere ammirata dalle
persone senza essere conservata in museo e che racconta una pagina
della storia e della devozione di questa città. La Fondazione
Friends of Florence, nata nel 1998, negli Stati Uniti per dare
l’opportunità a tutti i cittadini del mondo di partecipare alla
conservazione e alla valorizzazione di Firenze e della Toscana,
prosegue così con questo progetto, nella sua missione di salvare non
soltanto i tesori più grandi ma anche quei capolavori meno
conosciuti che per la loro importanza, insieme al resto del
patrimonio storico artistico della città, contribuiscono a
testimoniare a tutti il valore culturale di Firenze”.
Altrettanto compiacimento è contenuto nella notazione di Oretta Sabbatini, presidente del Comitato Tabernacoli degli Amici dei Musei
Fiorentini, che ricorda pure alcune cifre:
“Il Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli deve la sua
più che ventennale attività alla collaborazione fra il volontariato
degli "Amici dei Musei Fiorentini" e le locali Istituzioni (Comune e
Soprintendenze), con la presenza al suo interno anche di
rappresentanti della Curia diocesana e dell'Opificio delle pietre
dure. I restauri di tabernacoli promossi e portati a compimento per
sua iniziativa si aggirano sulle due centinaia Tuttavia non
disponendo il Comitato stesso di propri fondi, ben poco di questo
totale sarebbe stato raggiunto senza finanziamenti esterni, dovuti
alla sensibilità e alla generosità di chi ama e desidera valorizzate
la storia e la cultura della nostra città e del suo territorio. La
Fondazione "Friends of Florence" in primo luogo, cui va anche il
merito di una attenzione rivolta sia alle massime che alle minori (
ma ugualmente significative) testimonianze di un patrimonio di arte
e spiritualità così dovizioso e diffuso da renderne altamente
impegnativa e onerosa la salvaguardia".
A chiusura la positiva
valutazione di
Daniele Rapino, che ha seguito
il restauro per conto del Polo Museale di Firenze, in qualità di
funzionario territoriale dell’Ufficio Città di Firenze: “Rappresenta
sempre un grande piacere essere partecipi di una restituzione. Nel
quartiere di Santo Spirito molti sono gli episodi che contribuiscono
a comporre il cuore pulsante dell’Oltrarno fiorentino; Il
tabernacolo con la Madonna e il Bambino, Sant’Agostino, l’Arcangelo
Gabriele e Tobiolo ne valorizza uno di particolare valore e
significato, ovvero il diretto rapporto della comunità locale con la
chiesa di Santo Spirito e il suo antico convento. La probabile
identificazione dell'autore nel pittore Niccolò Nannetti (1700 ca.),
che opera anche nella decorazione di uno dei chiostri del convento,
costituisce un ulteriore motivo di interesse intorno a questa
immagine d'impronta popolare che arricchisce ulteriormente l'offerta
culturale del contesto fiorentino".
Lucia Mascalchi
SSPSAE e Polo Museale della città di Firenze
Funzionario per la Promozione e Comunicazione
cel. +39 329 8136087
lucia.mascalchi@beniculturali.it
Elisa Bonini
Sillabarte di Elisa Bonini
per la Fondazione non profit Friends of Florence
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