L’esposizione, curata dal professor Bruno Corà,
Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri,
resterà allestita nelle sale del Museo Regionale palermitano dal 25
luglio al 15 settembre. In occasione di questo eccezionale
appuntamento il Museo riaprirà il primo piano, che è stato oggetto
di un attento progetto di riqualificazione realizzato con fondi
europei.
Burri si applica ai Cretti a partire dai primi anni Settanta e sino
al 1976. Sono superfici che ricordano le fessurazioni delle terre
argillose, quando la siccità raggiunge il suo apice. Su superfici di
cellotex, quadrate o rettangolari, distende un impiastro di bianco,
di zinco e colle viniliche, aggiungendo terre colorate nel caso
l’opera dovesse presentare sfumature o colori diversi. Il resto lo
affida al processo di essiccamento.
Con l’aumentare delle dimensioni dei Cretti, gli impasti si
arricchiscono anche di caolino, oltre che di bianco, di zinco e
terre. A garantire la stabilità delle superfici Burri interviene,
dopo l’essiccatura, con più mani di vinavil. Giunge a realizzare
opere decisamente monumentali come i Cretti di 5 metri di altezza e
15 metri di base per i musei di Capodimonte e di Los Angeles.
L’apice lo raggiunge allorchè decide di creare un enorme sudario sul
vecchio abitato di Gibellina, distrutto dal terremoto nel 1968. Il
Grande Cretto di Gibellina, diviene una delle più grandi, ma anche
simboliche opere, di Land Art mai realizzate.
I lavori per il Grande Cretto furono avviati nel 1985 e interrotti
nel 1989. Si era giunti alla copertura di circa 65.000 mq. a fronte
degli 85.000 mq. previsti. Il progetto di Burri nelle sue forme
riporta la dimensione, le strade, i rilievi della città. Esattamente
come un sudario riporta le forme del corpo che avvolge. Le fessure
sagomate dal cemento dell’opera ripercorrono le strade e le piazze
della vecchia Gibellina, congelandone per sempre non solo la forma
ma anche la memoria.
In occasione del Centenario della nascita di Burri, la Regione
Siciliana, il Comune di Gibellina in collaborazione con la
Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ha deciso di
completare questa grande opera, senza eguali nel panorama artistico
internazionale e di ridare dignità alla parte già realizzata
dall’artista.
“La coincidenza del progetto di completamento del Cretto e
l’avvio del progetto di restauro curato dal Museo Riso, che accoglie
la mostra, afferma il Direttore del Riso Valeria Li Vigni,
sono segnali di una nuova attenzione per il Contemporaneo in
Sicilia. Sono testimonianza delle attività legate alla
valorizzazione della Rete del Contemporaneo che è attivamente
promossa dal nostro Museo e sono anche occasioni di approfondimento
in un settore di grande interesse qual è quello del restauro del
Contemporaneo”.
La mostra “Burri e i Cretti” offre l’occasione per approfondire
questa fase del processo creativo di Burri, attraverso importanti
opere, disegni, foto, progetti.
Prenotazioni ed informazioni: www.palazzoriso.it
www.fondazioneburri.org
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.6663499 gestione1@studioesseci.net
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