Mathematica e Clara Gelao

 

Le sei incisioni a colori di Mimmo Paladino (cm 30 x 40,8 su carta Arches di cm 56 x 76) esposte in mostra sono raccolte in una cartella, accompagnata da un testo di Enzo Di Martino, dal titolo Mathematica (editrice Art of This Century, New York, 2001) donata dal critico d’arte Enzo Di Martino alla Pinacoteca Metropolitana di Bari nel 2018, per ricordare le varie iniziative realizzate con la Pinacoteca (alla cui biblioteca ha già donato 550 volumi) e a testimonianza della stima e dell’amicizia che egli nutre nei confronti di Clara Gelao, già Direttrice della Pinacoteca, che il 30 settembre ha lasciato il servizio per raggiunti limiti di età.

 

Per un Ente artistico di livello nazionale qual è la Pinacoteca di Bari, questa donazione è di grande importanza perché va ad arricchire in modo significativo la collezione di disegni e grafiche di autori contemporanei italiani con sei incisioni di un artista prestigioso come Mimmo Paladino

 

"L’idea della donazione della cartella Mathematica, costituita da sei incisioni a colori dell’artista Mimmo Paladino, proposta da Enzo Di Martino, è partita da una confidenza a me rivolta quando, ormai più di un anno fa, io e il noto critico d’arte ci siamo incontrati a Bari per l’inaugurazione di una mostra.

Clara Gelao e Mimmo PaladinoL’intento, che difficilmente siamo riusciti a nascondere a Clara Gelao, era quello di omaggiare la Direttrice in occasione del suo ritiro, dopo essere stata per decenni la guida della nostra Pinacoteca, traghettandola – compito arduo che lei ha saputo interpretare con professionalità e lungimiranza – dalla fase in cui un museo era misurato in base agli oggetti che custodiva verso una visione più moderna dell’istituzione culturale, maggiormente orientata al visitatore. Il Direttore del museo – in questo caso la Direttrice – è colui il quale deve farsi carico della gestione di un ente tanto importante, ma anche della sua evoluzione: non è sufficiente rappresentare una sorta di Re Pescatore a custodia del patrimonio raccolto e conservato, ma occorre anche fare ricerca, diffondere la conoscenza delle collezioni attraverso le mostre e le attività didattiche, garantirne l’indipendenza culturale. Di qui nasce un dovuto e sentito omaggio che noi tutti, attraverso la generosità di Di Martino – a cui rivolgiamo un sincero ringraziamento – tributiamo alla direttrice Gelao, non perché questo sia l’ultimo passo di una lunga e importante esperienza, ma perché rappresenti il primo di un nuovo percorso che, ci auguriamo, possa essere foriero di altrettante soddisfazioni.

Quando, quattro anni fa, il sindaco Antonio Decaro mi chiese di occuparmi dei beni culturali della Città Metropolitana di Bari, pose l’accento proprio sul nostro museo, ben sapendo come la scarsità di risorse finanziarie del nuovo ente e il riordino di funzioni e competenze avrebbero potuto nuocere al prestigio della Pinacoteca. Accettai con entusiasmo l’incarico, con la consapevolezza che avrei avuto il massimo supporto, in particolare dalla direttrice Gelao, che avevo già conosciuto attraverso numerose pubblicazioni, mostre e iniziative organizzate nel corso degli anni. Collaborare con Clara – ci tenne ben presto a rompere il muro delle formalità e questo mi rese ancora più entusiasta – mi ha permesso di conoscere una professionista appassionata, una donna dalla cultura raffinatissima, una dirigente sempre disponibile a superare gli ostacoli, una perfezionista instancabile. Insieme abbiamo trasformato i problemi in opportunità, in una costante sinergia tra parte politica e tecnica che non avrebbe potuto esserci senza l’incessante e attiva collaborazione. I traguardi raggiunti in questi anni si misurano attraverso l’importanza delle mostre realizzate, degli artisti ospitati, delle iniziative organizzate, ciò ha generato un costante aumento dei visitatori in Pinacoteca e una crescita delle donazioni e delle testimonianze di apprezzamento. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza le doti professionali della Direttrice, ma soprattutto senza le sue qualità umane, senza la sua passione, senza la sua tenacia.

La sua notorietà in campo artistico è evidente: non solo a Bari, ma in Italia e all’estero le vengono riconosciute competenza e autorevolezza. Quando tali qualità sono attribuite così ampiamente, chi ne è oggetto tende a perdere i propri caratteri specifici per assumere una connotazione simbolicamente classica, in altre parole diventa quello che si definisce “un’istituzione”. E Clara effettivamente lo è. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscerla e di lavorare con lei, sa che guardando oltre la professionista rigorosa e ligia, c’è una donna orgogliosa di esserlo, consapevole dei risultati raggiunti con l’impegno e la fatica di ogni giorno e soprattutto curiosa, una donna che sa anche possedere la leggerezza e la freschezza della “Toeletta” di Riccardo Tota, il dipinto che si ammira entrando nella sua stanza. Come in quella tela, in lei convivono classicità e giovinezza, in un inno alla vita, al colore, allo spirito, alla cura del dettaglio e insomma all’arte di cui è sapiente e gioiosa studiosa. L’augurio è che questo non sia un addio, ma un arrivederci e che Clara Gelao possa continuare a collaborare con la nostra, che è anche sua, Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto."



Testo di Francesca Pietroforte , Consigliere per i Beni e le Attività Culturali della Città Metropolitana di Bari.

   

 

 

Ultimo aggiornamento:  13-10-22