"L’idea della
donazione della cartella Mathematica, costituita da sei incisioni a
colori dell’artista Mimmo Paladino, proposta da Enzo Di Martino, è
partita da una confidenza a me rivolta quando, ormai più di un anno
fa, io e il noto critico d’arte ci siamo incontrati a Bari per
l’inaugurazione di una mostra.
L’intento, che difficilmente siamo riusciti a nascondere a Clara
Gelao, era quello di omaggiare la Direttrice in occasione del suo
ritiro, dopo essere stata per decenni la guida della nostra
Pinacoteca, traghettandola – compito arduo che lei ha saputo
interpretare con professionalità e lungimiranza – dalla fase in cui
un museo era misurato in base agli oggetti che custodiva verso una
visione più moderna dell’istituzione culturale, maggiormente
orientata al visitatore. Il Direttore del museo – in questo caso la
Direttrice – è colui il quale deve farsi carico della gestione di un
ente tanto importante, ma anche della sua evoluzione: non è
sufficiente rappresentare una sorta di Re Pescatore a custodia del
patrimonio raccolto e conservato, ma occorre anche fare ricerca,
diffondere la conoscenza delle collezioni attraverso le mostre e le
attività didattiche, garantirne l’indipendenza culturale. Di qui
nasce un dovuto e sentito omaggio che noi tutti, attraverso la
generosità di Di Martino – a cui rivolgiamo un sincero
ringraziamento – tributiamo alla direttrice Gelao, non perché questo
sia l’ultimo passo di una lunga e importante esperienza, ma perché
rappresenti il primo di un nuovo percorso che, ci auguriamo, possa
essere foriero di altrettante soddisfazioni.
Quando, quattro anni fa, il sindaco Antonio Decaro mi chiese di
occuparmi dei beni culturali della Città Metropolitana di Bari, pose
l’accento proprio sul nostro museo, ben sapendo come la scarsità di
risorse finanziarie del nuovo ente e il riordino di funzioni e
competenze avrebbero potuto nuocere al prestigio della Pinacoteca.
Accettai con entusiasmo l’incarico, con la consapevolezza che avrei
avuto il massimo supporto, in particolare dalla direttrice Gelao,
che avevo già conosciuto attraverso numerose pubblicazioni, mostre e
iniziative organizzate nel corso degli anni. Collaborare con Clara –
ci tenne ben presto a rompere il muro delle formalità e questo mi
rese ancora più entusiasta – mi ha permesso di conoscere una
professionista appassionata, una donna dalla cultura raffinatissima,
una dirigente sempre disponibile a superare gli ostacoli, una
perfezionista instancabile. Insieme abbiamo trasformato i problemi
in opportunità, in una costante sinergia tra parte politica e
tecnica che non avrebbe potuto esserci senza l’incessante e attiva
collaborazione. I traguardi raggiunti in questi anni si misurano
attraverso l’importanza delle mostre realizzate, degli artisti
ospitati, delle iniziative organizzate, ciò ha generato un costante
aumento dei visitatori in Pinacoteca e una crescita delle donazioni
e delle testimonianze di apprezzamento. Tutto questo non sarebbe
stato possibile senza le doti professionali della Direttrice, ma
soprattutto senza le sue qualità umane, senza la sua passione, senza
la sua tenacia.
La sua notorietà in campo artistico è evidente: non solo a Bari, ma
in Italia e all’estero le vengono riconosciute competenza e
autorevolezza. Quando tali qualità sono attribuite così ampiamente,
chi ne è oggetto tende a perdere i propri caratteri specifici per
assumere una connotazione simbolicamente classica, in altre parole
diventa quello che si definisce “un’istituzione”. E Clara
effettivamente lo è. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscerla e di
lavorare con lei, sa che guardando oltre la professionista rigorosa
e ligia, c’è una donna orgogliosa di esserlo, consapevole dei
risultati raggiunti con l’impegno e la fatica di ogni giorno e
soprattutto curiosa, una donna che sa anche possedere la leggerezza
e la freschezza della “Toeletta” di Riccardo Tota, il dipinto
che si ammira entrando nella sua stanza. Come in quella tela, in lei
convivono classicità e giovinezza, in un inno alla vita, al colore,
allo spirito, alla cura del dettaglio e insomma all’arte di cui è
sapiente e gioiosa studiosa. L’augurio è che questo non sia un
addio, ma un arrivederci e che Clara Gelao possa continuare a
collaborare con la nostra, che è anche sua, Pinacoteca Metropolitana
Corrado Giaquinto."
Testo di
Francesca Pietroforte
, Consigliere per i Beni e le
Attività Culturali della Città Metropolitana di Bari.
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Ultimo
aggiornamento:
13-10-22
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