Ottone Rosai (Firenze 1895 Ivrea 1957), uomo dalle travolgenti
passioni, fu artista che scelse di leggere le novità del suo tempo
alla luce della grande arte del Tre-Quattrocento toscano.
Nel centenario (1920) della prima personale fiorentina di Rosai, che
lo impose all'attenzione del mondo dell'arte, la città di
Montevarchi, nell'aretino, aveva deciso di proporre un'ampia e del
tutto originale retrospettiva dedicata al maestro toscano, progetto
ovviamente fermato dall'emergenza covid-19 ma che sarà
auspicabilmente possibile completare nell'autunno, rendendo la
mostra fruibile al pubblico dal 25 ottobre prossimo.
A curarla è il professor Giovanni Faccenda, massimo esperto di Rosai
e curatore del catalogo generale delle sue opere.
La mostra riunirà, nella storica sede di Palazzo del Podestà,
cinquanta opere di Rosai, per metà disegni e altrettanti oli. Tutti
riferiti ad un momento preciso dell'artista: gli anni tra il 1919 e
il 1932, il ventennio tra le due Grandi Guerre.
Le opere provengono tutte da collezioni private, e il pubblico potrà
ammirare tele notissime ma anche e questa è una delle peculiarità di
questa mostra - opere del tutto inedite, emerse dalle ricerche che
il prof. Faccenda ha condotto nelle collezioni private e nelle case
di chi, in Toscana ma non solo, ebbe rapporti con Rosai o con i suoi
galleristi ed eredi.
«Una delle maggiori peculiarità di questa esposizione pubblica
- anticipa il professor Faccenda - deriva dalla riscoperta di una
decina di capolavori assoluti di Rosai degli anni Venti e Trenta,
tutti provenienti da una raccolta privata romana, presenti alla
mostra di Palazzo Ferroni, a Firenze, nel 1932, e documentati nel
primo volume del Catalogo Generale Ragionato delle Opere di Ottone
Rosai (Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2018), da me curato.
Accanto ad essi, le eccellenze più note di un periodo quello fra le
due guerre (1918-1939) che rappresenta l'aristocrazia della pittura
e del disegno di Rosai.
Vi si aggiunga la volontà di superare una lettura esegetica ormai
antiquata e limitata dell'opera di questo Maestro fra i maggiori del
Novecento, sovente priva dei necessari riferimenti culturali che vi
si debbono cogliere (Dostoevskij, Campana e Palazzeschi, fra gli
altri) e di una riflessione filosofica che tenga conto delle
affinità con il pensiero di Schopenhauer e il pessimismo cosmico di
Leopardi.»
«Quando il Professor Faccenda diversi mesi fa, ci propose di
realizzare la mostra, introducendoci nella storia complessa e
particolare di questo maestro dell'arte del 900 - spiega
Silvia Chiassai Martini Sindaco di Montevarchi - rimanemmo catturati dalla
delicatezza e dalla grande espressione di umanità che emerge dalle
sue opere. Allora pensammo che ospitare un'esposizione dei suoi
capolavori nel nostro Palazzo del Podestà, in un luogo tornato alla
sua antica bellezza, fosse un'opportunità culturale che dovevamo
cogliere subito, tanto più ne siamo convinti ora poiché la mostra
segnerà anche la ripresa culturale del nostro paese. »
Ottone Rosai
Palazzo del Podestà, Montevarchi
(AR)
dal 25 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021
Apertura della mostra: dal giovedì alla domenica
giovedì e venerdì ore 15 19
sabato, domenica e festivi ore 10 20
Info: www.comune.montevarchi.ar.it tel. 055-91081
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In collaborazione con:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
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Ultimo
aggiornamento:
13-10-22
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