Con oltre quaranta opere tra pittura (collages, smalti, pastelli,
bitume, encausto) e scultura (stoffa, cartone, metallo, masonite),
la mostra vuole rendere omaggio al geniale e poliedrico artista
pugliese, uno dei più importanti esponenti dell’arte povera
italiana, nel giorno del suo compleanno e rientra nel circuito delle
numerose manifestazioni culturali in occasione del cinquantenario
dalla sua precoce scomparsa.
Il primo incontro della Galleria - allora Editalia - con Pascali
avvenne nel 1967, in occasione della storica mostra “La Terza
Dimensione: Kounellis, Livi, Lombardo, Lorenzetti, Pascali ed
Uncini”, a cura di Marisa Volpi Orlandini .
In questa occasione l‘abbiamo voluto ricordare in catalogo con le
parole dei compagni d’arte Kounellis, Cintoli e Mattiacci - che
Marisa Volpi invitò a rendergli omaggio nel numero di marzo del 1969
della rivista “QUI arte contemporanea”- accompagnate da un testo di
Claudia Lodolo, sull’importanza per Pascali dei dieci anni di lavoro
nella pubblicità.
Scultore, scenografo, grafico pubblicitario e performer, Pascali è
noto al pubblico e alla critica internazionale per aver saputo
coniugare, in modo geniale e creativo, forme primarie e mitiche
della cultura e della natura mediterranee, con le forme infantili
del gioco e dell'avventura.
Dal punto di vista pittorico, ben presenti in mostra sono gli
“Animali della preistoria, dello zoo e del mare” con opere come
Rinoceronte e Giraffa, Conchiglia, Coccodrillo e Muflone, tutti del
1964, Balena Mare Mare ed Orso, entrambi del 1964-65; i famosi
“Giocattoli di guerra” come Soldatino del 1963, Cannone e Missile,
entrambi del 1964-65, e Soldato del 1966 e le celebri “Maschere” :
Moschettieri, Hawaiane e Robot del 1963, Arlecchino del 1964.
Costante è inoltre il rimando alle icone della dilagante cultura di
massa, come il fumetto, la moda, il cinema - con Movie Movie del
1967 - ben rappresentato anche attraverso le sue ‘false sculture’,
realizzate con materiali fragili ed effimeri: Milord del 1965 e
Soldato del 1966.
Originale è poi la sua risposta critica alle nuove tendenze che
venivano dall'America, in primis dalla Pop Art, con l’opera su
tavola Jasper del 1964.
La mostra “PINO PASCALI geniale fluidità” intende dunque porre
l’accento sulla poliedricità tematica e creativa dell’artista
pugliese, capace - come pochi - di esprimersi attraverso linee
espressive così diverse fra loro.
Un aspetto spesso sottovalutato di Pascali è la sua attività di
grafico per la pubblicità cinematografica e televisiva, svolta
ininterrottamente dal 1958 al 1968. Come sottolineato da Claudia
Lodolo in catalogo “Pino Pascali ha lavorato su commissione per la
PROA, per la INCOM, per la RAI, accanto a Cesarini da Senigallia, e
soprattutto con Sandro Lodolo, prima in società con Ermanno Biamonte,
poi con Massimo Saraceni con cui fondò la Lodolo-Saraceni
Cinematografica e, dopo lo scioglimento di questa, seguendo Sandro
Lodolo, con la Lodolofilm.
Il materiale raccolto e conservato è la testimonianza di un percorso
graduale, costante e determinato alla ricerca di un sintetismo
giocato sul rigore della forma e sulla fantasia infantile che in
Pino coabitano insieme, dando forma ad opere che si sviluppano
sempre dal ricordo irruente dei giochi di quando era bambino”.
Tra le opere esposte in galleria, le Scenografie per l’Algida del
1959-60 ed alcune fotografie in bianco nero scattate per i numerosi
“Caroselli” - studiati, progettati e curati in quegli anni -
mostrano come il lavoro su commissione di Pascali nel campo
pubblicitario abbia effettivamente offerto “un’importante base
stilistica e di indagine espressiva sulla quale si andrà via via
costruendo il suo estro e la sua espressività scultorea”.
La mostra resterà aperta fino a venerdì 30 novembre 2018
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Ultimo
aggiornamento:
13-10-22
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