Sergio Ceccotti

Il romanzo della pittura 1958-2018

 

La mostra, allestita a Palazzo delle Esposizioni nello "Spazio fontana" a cura di Cesare Biasini Selvaggi, ripercorre il personale "romanzo della pittura" di Sergio Ceccotti, artista antesignano della figurazione italiana contemporanea, lungimirante erede della metafisica dechirichiana e del realismo magico.

 

Dai primi dipinti della fine degli anni Cinquanta dalle suggestioni neocubiste (Il giradischi, 1958; Ricordo d'Olanda, 1959) a quelli della prima metà degli anni Sessanta nei quali riecheggia potente l'espressionismo tedesco ( Al bar II, 1962), la mostra prosegue con gli intensi lavori dei decenni successivi (Avventura & mistero, 1966; Un delitto, 1967; Combattimento di Tancredi e Clorinda, 1980; Sonata, 1998) immersi in quello che potrebbe essere chiamato realismo ceccottiano, una visione pittorica colta, raffinata e originale che distilla spunti della storia dell'arte, che impiega artifici retorici del cinema alla Hitchcock, del fumetto (come Diabolik delle sorelle Giussani), della fotografia, del fotoromanzo e della letteratura di genere, dal racconto poliziesco alla Hammett o alla Chandler, alla narrativa di autori contemporanei come Georges Perec, Patrick Modiano, Antonio Tabucchi o Paul Auster.

Nei dipinti di Ceccotti si rinnovano anche gli spunti dei rebus o meglio, dei disegni dell'illustratrice della Settimana Enigmistica Maria Ghezzi. «Il mio interesse per questi disegni - ha dichiarato l'artista romano - non nasceva da una grande passione per i rebus, anche se mi diverte risolverli, ma dal fascino che quelle scene emanavano, un fascino che tenterò di spiegare. Gli accostamenti di oggetti incongrui, ingrediente principale di ogni rebus, non producono qui un effetto disturbante di tipo surrealista, ma sono tranquillamente assorbiti dalla scena generale, come se in quel mondo fosse naturale che un ragazzo lotti con un serpente tra l'indifferenza di altri personaggi che contemplano le barche sul fiume, mentre su una pietra in primo piano una teiera e una tazza attendono, accanto a due grossi coltelli».

Ceccotti, pertanto, come il disegnatore di Peter Greenaway ne I misteri dei Giardini di Compton House o come il fotografo di Blow-Up di Michelangelo Antonioni, rivela le sottili malvagità celate nelle sue, apparentemente tranquille, vedute di città, nei suoi paesaggi urbani (Notturno, rio dei Mendicanti, 1990; Hiver à Montmartre, 1991; Estate a piazzale Flaminio, 2016), e forse altre scomode verità potrebbero venire alla luce se fossimo capaci di trovare il codice che governa i suoi articolati e quasi beffardi rebus dipinti.

Il percorso espositivo si conclude con il documentario inedito su Sergio Ceccotti dal titolo Cercando il Signor S. (2018) prodotto e realizzato da RUFA - Rome University of Fine Arts.

La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Cesare Biasini Selvaggi, edito per i tipi di Carlo Cambi editore, che include il saggio del curatore, le tavole e le schede delle opere esposte, un'antologia di testi critici dedicati all'artista, un'estesa cronologia e una sezione di apparati espositivo-bibliografici.

Due delle opere di Sergio Ceccotti in mostra

 

Sergio Ceccotti. Il romanzo della pittura 1958-2018

a cura di
Cesare Biasini Selvaggi

sede
Palazzo delle Esposizioni, via Milano 13 - 00184 Roma

periodo
10 settembre - 14 ottobre 2018

ideata, prodotta e organizzata da
Archivio Sergio Ceccotti

orari
domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso

informazioni
www.palazzoesposizioni.it

ingresso libero

 

   

 

 

Ultimo aggiornamento:  13-10-22