Muovendo dalla
domanda “esiste un Surrealismo svizzero?” il Museo d’arte
della Svizzera italiana (MASI) e l’Aargauer Kunsthaus si
confrontano in modo approfondito con il tema del Surrealismo in
Svizzera, un capitolo importante della storia dell’arte nazionale.
Le due sedi espositive presentano una nuova grande retrospettiva,
declinata in due allestimenti differenti. Il primo, ad Aarau dal 1.
settembre 2018 al 2 gennaio 2019, si concentra non solo sul
Surrealismo storico ma presenta anche l’influenza che esso ha avuto
sull’arte contemporanea. Il secondo, al MASI dal 10 febbraio al 16
giugno 2019, si focalizza unicamente sulle manifestazioni storiche
del Surrealismo fino alla fine degli anni ’50 ed è curato dal
direttore del museo Tobia Bezzola in collaborazione con
Francesca Benini, collaboratrice scentifica MASI, che ha anche
redatto i testi per l’edizione italiana del catalogo.
Il percorso espositivo proposto al MASI si compone di un centinaio
di opere e si apre con uno sguardo generale al contesto e allo
sviluppo del movimento surrealista attraverso una significativa
scelta di documenti e disegni. Seguendo un ordine cronologico,
l’esposizione presenta al pubblico i più importanti rappresentanti
svizzeri del Surrealismo, cominciando dai due imprescindibili
precursori, Hans Arp e Paul Klee; ospita poi tutti i
principali artisti svizzeri che hanno influenzato il Surrealismo,
sia come membri effettivi del movimento parigino – Alberto
Giacometti, Serge Brignoni, Gérard Vulliamy, Kurt Seligmann e Meret
Oppenheim – sia come portavoce della nuova arte in Svizzera, come ad
esempio Otto Abt, Max von Moos, Walter Johannes Moeschlin, Werner
Schaad, Otto Tschumi, Walter Kurt Wiemken. Proprio il legame tra
gli artisti svizzeri a Parigi e quelli attivi in patria favorisce la
diffusione e lo sviluppo delle idee surrealiste anche in Svizzera e
promuove la creazione di gruppi progressisti, come Gruppe 33, del
quale erano membri, tra gli altri, Otto Abt, Walter Bodmer,
Walter Kurt Wiemken e Meret Oppenheim; o Allianz. Vereinigung
moderner Schweizer Künstler (1937), al quale aderirono anche
Ernst Maass, Leo Leuppi e Hans Erni.
Il Surrealismo nasce a Parigi a metà degli anni venti attorno alla
figura di André Breton e in Svizzera ha un interessante
sviluppo autonomo. Durante gli anni tra le Guerre mondiali,
caratterizzati ovunque in Europa da un contesto politico e sociale
conservatore, il movimento diventa un rifugio per gli artisti
progressisti. A differenza di altri ismi del XX secolo, come ad
esempio il Cubismo o l’Espressionismo, il Surrealismo non si
distingue attraverso determinate caratteristiche formali e
stilistiche ma piuttosto per un’attitudine, un approccio alla vita e
all’arte che accomuna i suoi interpreti. Nel clima razionale degli
anni tra le due Guerre, i surrealisti s’interessano all’universo
interiore dell’uomo, all’inconscio e al caso, incentrando la loro
ricerca su tematiche quali il sogno, le angosce, le fantasie, le
ossessioni, la sessualità, giungendo a forme e creazioni del tutto
nuove.
Surrealismo Svizzera è stata resa possibile grazie alla
collaborazione dei principali musei svizzeri, tra cui il
Kunsthaus di Zurigo, il Zentrum Paul Klee, il
Kunsthaus di Basilea, il Kunsthaus di Berna e molti
altri, e al sostegno di importanti collezionisti privati in Svizzera
e all’estero.
Artisti in
mostra
Abt, Otto Hans (1903–1982)/ Arp, Hans
(1886–1966)/ Ballmer, Karl (1891–1958)/ Bodmer, Walter
(1903–1973)/ Brignoni, Serge (1903–2002)/ Erni, Hans
(1909–2015)/ Giacometti, Alberto (1901–1966)/ Grab, Walter
(1927–1989)/ Grindat, Henriette (1923–1986)/ Klee, Paul
(1879–1940)/ Le Corbusier (1887–1965)/ Leuppi, Leo
(1893–1972)/ Maass, Ernst (1904– 1971)/ Moeschlin, Walter
Johann (1902–1961)/ Moos, Max von (1903–1979)/
Oppenheim, Meret Elisabeth (1913–1985)/ Ricco (Erich Wassmer)
(1915–1972)/ Schaad, Werner (1905–1979)/ Schiess, Hans
Rudolf (1904–1978)/ Sekula, Sonja (1918–1963)/
Seligmann, Kurt (1900–1962)/ Spinelli, Anita (1908–2010)/
Thomkins, André (1930–1985)/ Tschumi, Otto (1904–1985)/
Viollier, Jean-Pierre (1896–1985)/ Vulliamy, Gérard
(1909–2005)/ Walser, Andreas (1908–1930)/ Wiemken, Walter
Kurt (1907–1941).
La pubblicazione scientifica
Una pubblicazione riccamente illustrata accompagna il progetto
espositivo, oltre a fungere da catalogo, rivendica a ragione il
diritto di essere considerato il manuale del Surrealismo svizzero
per eccellenza. Il volume, edito da Snoeck in italiano e in tedesco,
comprende infatti importanti contributi degli storici dell’arte
Peter Fischer, Stephan E. Hauser, Julia Schallberger e Hans-Peter
Wittwer e raccoglie le biografie di tutti gli artisti in mostra.
La mediazione culturale
Oltre alle consuete visite guidate gratuite che si svolgono ogni
domenica alle 13:00, sono previste per tutta la durata della mostra
numerose attività di mediazione culturale volte a favorire la
fruizione da parte del pubblico e a trasformare la visita in
un’esperienza arricchente ed emozionante. Il programma è disponibile
sul sito www.edu.luganolac.ch.
Programma espositivo
Nel 2019 il MASI sarà impegnato in importanti progetti con Musei e
artisti svizzeri e internazionali. A fianco della mostra Surrealismo
Svizzera, il Museo presenta assieme al Museo nazionale di Zurigo una
mostra dedicata ai capolavori della Fondazione Gottfried Keller, la
grande collezione nazionale gestita dall’Ufficio federale della
cultura (dal 24 marzo al 28 luglio 2019). Alla mostra fa seguito
Sublime (dal 25 agosto al 10 novembre 2019), un progetto espositivo
che prende spunto dall’eccezionale presenza del Trittico della
Natura di Giovanni Segantini e lo metterà in relazione con una
selezione di opere pittoriche ticinesi dalla Collezione del MASI. Il
Museo ospiterà poi l’artista svizzero Franz Gertsch, con un suo
stesso progetto curatoriale (dal 12 maggio al 22 settembre 2019), e
il fotografo americano William Wegman, del quale ospita la prima
tappa europa del suo ultimo progetto Being Human (dall’8 settembre
2019 al 5 gennaio 2020).
MASI Lugano
Il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano rappresenta il punto
di arrivo di una profonda revisione delle politiche culturali che ha
portato all’unificazione del Museo Cantonale d’Arte e del Museo
d’Arte di Lugano in una sola istituzione. Il museo ha due sedi: al
LAC sono proposti diversi allestimenti volti ad approfondire l’arte
del Novecento e contemporanea e le sue collezioni, a Palazzo Reali
(temporaneamente chiuso per lavori di ristrutturazione) l’attività
si concentra sulla storia dell’arte del territorio e sulla
valorizzazione di nuclei specifici delle collezioni. Partner
principale del MASI Lugano è Credit Suisse, che conferma il suo
storico impegno in favore dell’arte a Lugano.
Prossime esposizioni:
Hodler – Segantini – Giacometti
Capolavori della Fondazione Gottfried Keller
LAC, dal 24.03 al 28.07.2019
Gertsch – Gauguin - Munch
LAC, dal 12.05 al 22.09.2019
Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini
LAC, dal 25.08 al 10.11.2019
William Wegman: Being Human
LAC, dal 08.09.2019 al 05.01.2020
Inaugurazione:
sabato 9 febbraio, ore 18:00
LAC Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini 6
CH - 6901 Lugano
Orari
Martedì - domenica: 10:00 – 18:00
Giovedì aperto fino alle 20:00
Lunedì chiuso
www.masilugano.ch
www.luganolac.ch
Informazioni per il visitatore
+41 (0)58 866 42 40
info@masilugano.ch
Visite guidate e laboratori creativi
+41 (0)58 866 4230
lac.edu@lugano.ch
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Ultimo
aggiornamento:
13-10-22
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