“Il tema scelto per la
IX edizione, THE FREE ZONE / LA ZONA FRANCA (quella zona marginale
ma libera da pregiudizi dove l’arte si dispiega in tutta la propria
forza), è profondamente legato a questo momento storico e alla
scelta della nuova sede. “Si tratta di un periodo che ci necessitava
uniti ma che ci ha voluti divisi, un momento durante il quale ci
siamo interrogati sul concetto di libertà, libertà che ci è mancata,
libertà che ci siamo presi, libertà individuale ed etica della
reciprocità. Privati della socialità ne abbiamo compreso la
necessità, singoli ma parte di un tutto abbiamo verificato la nostra
appartenenza a una dimensione collettiva. Essere parte di un insieme
implica l’esistenza dell’altro, la coesistenza, l’esistere insieme”
- raccontano le Direttrici di Flashback Ginevra Pucci e
Stefania Poddighe che si interrogano sul come contribuire,
attraverso l’arte, all’affermarsi di una responsabilità sociale.
L’immagine scelta per accompagnare il tema di quest’anno è una
fotografia “scartata” parte di un più ampio progetto di ritrovamento
e raccolta dal titolo “Miracoli” dell’artista Enrico Bertelli
che vive e lavora a Parigi. L’artista, che da sempre indaga il
significato di ciò che è marginale, di ciò che viene trascurato,
negli anni ha recuperato nei negozi di fotografi migliaia di foto
(analogiche) riutilizzandole in molte delle sue mostre. In questa
occasione Bertelli ci presenta una foto che ritrae una donna in
controluce all’interno di una casa mentre osserva il mondo che sta
fuori, oltre le mura domestiche. Lo scatto, di fatto, è uno “scarto”
che l’artista ha voluto recuperare e riportare a nuova vita.
Percepirne l’essenza sancisce l’uscita dalla nostra “confort zone” e
l’aprirsi verso una zona franca, una zona altra, una zona trascurata
ma proprio per questo densa di significato.
“Il mio lavoro – racconta Bertelli - esplora le
possibilità di come l'errore e lo scarto possano modificare la
nostra percezione della realtà. Ho lavorato come illustratore per i
giornali e in uno studio di cartoni animati dove disegnavo gli
sfondi nei quali si muovevano i vari personaggi. Mentre lo facevo,
ho scartato un sacco di cose: prove colore, disegni venuti male,
ecc. Invece di buttare via questi scarti, li ho tenuti da parte e,
in seguito, li ho utilizzati per comporre collage astratti. Mi sono
reso conto, così, che questi piccoli pezzi mi convincevano molto più
del lavoro ufficiale che stavo facendo. In un certo senso, mi sono
identificato con quei pezzi di carta. Ne è nata una consapevolezza
e, dopo molti anni, posso dire che il mio percorso creativo è la
storia di un rapporto irrisolto (probabilmente non si risolverà mai)
tra me e i miei errori. Guardando una mia opera spero si percepisca
il tentativo di dare valore a tutte quelle cose, quegli aspetti,
quei dettagli trascurati, non visti, marginali”.
La scelta del tema di questa IX edizione nasce dunque proprio da una
domanda che si sono poste le direttrici di Flashback: come aprirsi
un reale cammino verso l'Altro alla ricerca di una dimensione
collettiva? Ginevra Pucci fa riferimento al filosofo francese
contemporaneo François Jullien (autore di “L’apparizione
dell’altro”) che ripropone i due concetti mediatori: quello di
“scarto” e quello di “tra”. Diversamente dalla differenza, che resta
debitrice dell'identità, lo scarto risulta fecondo poiché è
esplorativo, avventuroso. Fare uno scarto significa uscire dalla
norma, procedere in modo inconsueto, operare uno spostamento
rispetto a ciò che ci si aspetta e a ciò che è convenzionale. In
breve vuol dire rompere il quadro di riferimento e arrischiarsi
altrove, in uno spazio franco, libero; il “tra” è la distanza tra x
e y, è il terreno inesplorato, è ciò che abbiamo trascurato, che
conosciamo ma che abbiamo lasciato andare. Non è quindi a partire
dal simile, come si crede in genere, conclude Jullien, ma proprio
facendo lavorare gli scarti, che si può dispiegare una alterità in
grado di far emergere qualcosa di comune.
L’immagine realizzata da Bertelli ha il compito di raccontare
visivamente Flashback, l’arte è tutta contemporanea 2021:
un’edizione nuova nei contenuti e nella sede che apre nuove e
inedite collaborazioni (come quella con il Museo Diffuso della
Resistenza) confermandone altre.
“Così, nell’analisi degli innumerevoli spunti offerti dall’arte
di tutti i tempi e luoghi, il 2021 sarà un anno nel quale guarderemo
a ciò che abbiamo trascurato o dimenticato come elemento di libertà
e di indagine cogliendo l’occasione di riflessione che ci è stata
fornita da un momento storico così complesso ma pieno di possibilità
di cambiamento. Flashback sarà dunque Zona Franca, un luogo dedicato
assieme alla memoria e alla creazione: un archivio di ispirazioni
per il futuro.” - concludono le Direttrici di Flashback
Ginevra Pucci e Stefania Poddighe.
Flashback, l’arte è tutta contemporanea
4 / 7 novembre 2021
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Ultimo
aggiornamento:
22-03-22
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