Si
inaugura oggi a Molfetta, al Torrione Passari (nel
centro storico) la mostra internazionale
Pulsioni performative nell'arte contemporanea
con
nove artisti stranieri( Kader Attia, John Bock, Rui
Chafes, Wang Du, Mona Hatoum, Joseph Kosuth, Susanne
Kutter, H.H. Lim, Carsten Nicolai, Vibeke Tandberg )
ed è curata da Giacomo Zaza.
La rassegna è organizzata dall'associazione "ARTISTICA"
ed è Patrocinata dall'Assessorato Regionale al
Mediterraneo, dall'Assessorato alla Cultura
dell'Amministrazione Provinciale di Bari e dal Comune di
Molfetta. Potrà essere visitata tutti i giorni nelle ore
10.30-13 e 18-21 fino al 25 ottobre.
Di
seguito il Comunicato stampa :
Il progetto espositivo "Pulsioni
performative nell'arte contemporanea",
pensato per gli spazi del "Torrione Passari", promosso
dall'Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari e
dal Comune di Molfetta con il Patrocinio della Regione
Puglia, comprende un corpo di opere riferito ad alcuni
artisti stranieri attivi sulla scena internazionale,
cercando di individuare su pochi autori alcune tappe
importanti dell'arte contemporanea degli ultimi anni.
Questo evento si caratterizza per una insolita messa in
relazione, ovvero la veicolazione di uno scambio con le
variegate espressioni dell’arte attuale, all’interno
degli spazi del Torrione - importante luogo per il
contemporaneo in Puglia, nei suoi ambienti "austeri" e
di grande impatto visivo.
Mobilità, defezioni sinuose e sensoriali, afflusso
pulsionale e contaminazioni tra sfere culturali
eterogenee, si proiettano, lungo il percorso del
Torrione Passari, in un itinerario performativo,
possibile di alterazioni, dove l’arte sembra basarsi
sulla instabilità delle sostanze e delle identità.
Intervento ambientale, “contesto concettuale” e
ulteriori media finiscono, oltre che ad amplificare
l’orizzonte artistico, anche a scuotere la scena
culturale sempre più monolitica della società
iper-consumistica, attraverso l'impulso, la spinta verso
una imprevedibile processualità dei materiali, dei
corpi, dei significati, dei rimandi all'immaginario e
all'impensato. L’evento espositivo da estetico può
diventare etico, autoriflessivo, nonché acquistare
consapevolezza politica, vedere e rivendicare i valori
della diversità dai quali prendere le mosse. La scena
dell’arte può apparire come “situazionale” ed
“esecutiva”.
Pulsioni performative è simile ad un percorso in
prospettiva.
Crea un ponte verso il monitoraggio delle ricerche
“dall’estero”, al di fuori di una asettica animazione
culturale rivolta in esclusiva ad artisti locali.
Intende partire da artisti che segnano la
sperimentazione e lo sconfinamento linguistico: Joseph Kosuth, Carsten Nicolai, Mona Hatoum. E proseguire con
un nucleo di autori attivi attraverso l’utilizzo di vari
media, come H.H. Lim, Susanne Kutter e Vibeke Tandberg.
Inoltre, allarga lo sguardo a personalità protagoniste,
quali Rui Chafes, Wang Du, Kader Attia, John Bock.
Arricchendo e problematizzando la visione del mondo, il
progetto esplora ed analizza ambiti diversi, impegnato
ad avanzare la possibilità di attitudini comportamentali
critiche, emancipate dalla comunicazione massificata.
Forme analitiche, contesti fisici, esperienze
percettive, indagano la complessa realtà di oggi,
all’interno e all’esterno delle stratificate aree
geo-culturali d’appartenenza.
Questa idea di breve ricognizione su ciò che avviene
oltre i confini nazionali, giustifica le differenti
tappe della mostra Pulsioni performative, una mostra
pensata in conformità a tutte le sale del Torrione
Passari di Molfetta. Il progetto si orienta nella
presentazione di lavori mai esposti nel territorio
pugliese (quelli di Mona Hatoum, Susanne Kutter, Vibeke
Tandberg, John Bock, Joseph Kosuth), insieme ad opere
realizzate per l’occasione: una grande scultura in
ferro, alta più di tre metri, di Rui Chafes in dialogo
con una installazione “sinestetica”, incentrata sul
suono, di Carsten Nicolai nella sala circolare del
Torrione, inoltre un'installazione ambientale realizzata
con 100kg di Cous Cous da Kader Attia, e un inedito
pannello ligneo di H.H. Lim; infine, con la
collaborazione esclusiva di Wang Du, l'affissione di un
manifesto d'artista per le strade della città di
Molfetta, dal titolo “I'm the reality”.
Quindi un aggiornamento internazionale che ci immette in
un più largo progetto di rivendicazione dell’espressione
come oggetto di conoscenza, accompagnato dall’invasione-veicolazione
di spazi non solo fisici ma anche mentali, che parlano
di figurazione e di visioni, di transiti tra organico e
inorganico, di sperimentazioni e di linguaggi mai
formalistici o dediti all'effimero.
Un progetto che “importa” la passione quanto
l’immaginazione, la fantasia primitiva quanto le
metamorfosi del vivere, esaltandone la componente
iconica e intellettiva. La mostra si pone quale mimesi
mentale ed emotiva del mondo, immedesimazione “totale”
nella linfa magmatica dell'essere, come risposta a
quell’esistenza intaccata dagli apparati sterili del
sistema economico/pubblicitario, prima ancora che
sociale, propagato dalla “global company”.
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Ultimo
aggiornamento:
13-10-22
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