Giovedì 5 giugno la Pinacoteca Divisionismo Tortona presenterà alla stampa le nuove acquisizioni e i nuovi allestimenti.
La
Pinacoteca Divisionismo
Tortona è lieta di annunciare l’acquisizione di
La signora Maffi. Una maestra di scena opera
chiave della fase divisionista di Umberto
Boccioni, realizzata nel 1909. Il dipinto,
emblema del passaggio dell’artista dal divisionismo
alle prime tensioni espressioniste e futuriste,
entra a far parte della collezione permanente del
museo, confermando la centralità della Pinacoteca
nel panorama dell’arte italiana tra Otto e
Novecento. Già esposto nel 1910 alla storica mostra
personale di Boccioni a Ca’ Pesaro a Venezia, La
signora Maffi. Una maestra di scena rappresenta una
tappa cruciale nella ricerca boccioniana: la figura
della maestra di scena emerge con una presenza
imponente, costruita attraverso la luce e il colore
in una composizione ravvicinata e incisiva, che
richiama l’intensità emotiva dell’Espressionismo
nordico e la lezione luministica di Gaetano
Previati.
A partire dal prossimo giugno, l’opera di Boccioni si aggiungerà a un’altra importante acquisizione esposta a Tortona dallo scorso novembre: Il cammino dei Lavoratori (1898-1899) di Giuseppe Pellizza da Volpedo, studio preparatorio del celebre Il Quarto Stato.
Con queste due nuove opere, la Pinacoteca rafforza il proprio ruolo di riferimento per lo studio e la valorizzazione del divisionismo, offrendo al pubblico un viaggio ancora più completo attraverso le sue evoluzioni e influenze sulle avanguardie del primo Novecento. Situata nel cuore di Tortona, la Pinacoteca ospita oggi oltre 145 opere dei principali maestri divisionisti, tra cui Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Plinio Nomellini, Gaetano Previati e Giovanni Segantini. Con un allestimento studiato secondo i più moderni criteri museali, il museo permette di esplorare le diverse anime del divisionismo: dalle sperimentazioni luministiche ai temi sociali, dal simbolismo alle ricerche paesaggistiche che anticipano il Futurismo.
Recentemente ripensato, il percorso della Pinacoteca si snoda attraverso diverse sale tematiche, mettendo in evidenza i protagonisti del divisionismo e le diverse declinazioni di questa tecnica pittorica. Le opere esposte offrono un quadro completo della sua evoluzione, dalle prime sperimentazioni alla sua eredità nelle avanguardie.
Giuseppe Pellizza, Il cammino dei Lavoratori,
1898-1899
Diretto antecedente de Il Quarto Stato, quest'opera restituisce la tensione
sociale ed esistenziale del tempo attraverso un sapiente uso del colore e una
composizione teatrale in cui gesti e sguardi si intrecciano in un flusso
inarrestabile di figure compatte. L’ocra calda che pervade la scena accresce il
senso di unità del gruppo, che marcia determinato verso una luce simbolo di
speranza. Sebbene si tratti di uno studio, la potenza espressiva e la
straordinaria resa pittorica lo rendono un'opera autonoma, capace di restituire
con immediatezza la visione simbolica di Pellizza.
Umberto Boccioni, La signora Maffi. Una maestra di scena,1909
Quest’opera rappresenta un momento cruciale nella ricerca artistica di Boccioni
nel passaggio dal divisionismo al futurismo. Il ritratto della maestra di scena
Adalgisa Maffi colpisce per la sua potente resa plastica e luministica, frutto
di una tecnica divisionista personalissima. La figura imponente emerge da un
interno appena accennato, costruito attraverso la luce e il colore.
Le opere esposte all’interno della Pinacoteca coprono un’ampia gamma di soggetti e temi, permettendo di comprendere la profondità e la varietà del divisionismo:
1. Il
divisionismo tra tecnica e innovazione
Il divisionismo nasce dall’applicazione della teoria della luce e del colore
alla pittura: accostando colori puri sulla tela, gli artisti riescono a ottenere
effetti di luminosità mai visti prima. La tecnica evolve in diverse
declinazioni, dalle pennellate filamentose di Segantini alle stesure puntiformi
di Pellizza, fino alle variazioni più simboliste di Previati.
2. Il "verismo sociale" e la denuncia delle condizioni di vita
Molti divisionisti sviluppano un’attenzione particolare alle questioni sociali.
Morbelli, Longoni e Pellizza rappresentano la condizione operaia e contadina, la
disoccupazione, le difficoltà delle classi più deboli. Scene di vita quotidiana
ambientate in ospizi, fabbriche e strade urbane traducono un impegno etico e
politico che caratterizza la fine dell’Ottocento.
3. Il paesaggio come ricerca luministica
Per molti artisti il divisionismo diventa il mezzo perfetto per esplorare il
paesaggio e la sua resa luministica. Dalla montagna ai laghi, dalle vedute
alpine ai crepuscoli marini, il paesaggio divisionista è un equilibrio tra
realismo e visione, tra precisione scientifica e suggestione poetica.
4. La spiritualità e il simbolismo
A partire dagli anni Novanta dell’Ottocento, il divisionismo si apre a influenze
simboliste. Previati e Pellizza indagano temi mistici e allegorici, mentre Balla
e Boccioni sperimentano il linguaggio divisionista per proiettarsi verso il
Futurismo, ponendo il divisionismo come anello di congiunzione tra Ottocento e
Novecento.