"La vita di Aldo Citelli è un viaggio
attraverso le esperienze artistiche che dal 1955 circa al 2005 hanno
formato la sua personalità eclettica .
E' difficile trovarlo
indifferente ai mezzi di espressione dell'arte contemporanea e alle
tecniche di comunicazione visiva tanto che , negli ultimi anni di
lavoro , si è dedicato allo studio del computer e le sue
applicazioni in campo artistico .
Si è prevalentemente
dedicato alla pittura e alla scultura , ma molti sono i suoi
progetti di architettura e arreda-mento . Altrettanto ricchi i
frutti della sua passione per la fotografia e per la grafica .
L'espressione pittorica
degli anni gio-vanili segue gli insegnamenti dei maestri macchiaioli
. I colori sono luminosi , la pennellata rapida ma precisa nella
descrizione di paesaggi e ritratti .
Col passare degli anni si
definisce in lui una forte adesione alle idee politi-che sensibili
ai problemi sociali delle classi più deboli:i contadini nei campi ,
i pescatori e gli operai sono alcuni dei soggetti che caratterizzano
la sua pittura dal '56 al '69 circa . Sono quadri dai colori
vigorosi , dal segno sicuro e forte .
Il concetto di arte
impegnata ricorre spesso durante la sua carriera e non solo quando
si dedica a descrivere la vita di pescatori e contadini o durante
l'ultimo periodo , quello informale , sia pure con modalità diverse
..."
dal sito di Aldo Citelli
http://www.aldocitelli.com
"Comunista di
tradizione operaista e però fiero e geloso della “sua” sedia papale,
da lui realizzata in legno d’ulivo in occasione della visita di
Giovanni Paolo II a Bari e Bitonto il 26 febbraio del 1984, ancora
presente in cattedrale a Bitonto. Anche come scultore, dunque, fu
apprezzatissimo.
Ascoltava i giovani, futuri protagonisti delle esigenze di
cambiamento, temperate però dai riferimenti al figurativo, mai
completamente abbandonato, dal taglio alla Renato Guttuso o
alla Carlo Levi. L'artista, dunque, viveva molti “viaggi”:
dentro di sé soprattutto.
Amava profondamente Santo Spirito, sentendosi legato alla città
degli ulivi. Non a caso, ieri non sono mancati i bitontini: dalla
famiglia Fusaro (con l’attore Raffaello a ricordare con emozione i
disegni e le locandine di Citelli per i suoi primi lavori teatrali)
alla docente Enza Verriello, amica personale dell’artista.
Come ha sempre sottolineato uno dei suoi più acuti interpreti,
Emanuele Cazzolla, Citelli non amava partecipare in maniera
indiscriminata a mostre e premi, preferendo il contatto diretto con
i suoi estimatori. Creava attorno a sé una cerchia di amicizie, da
lui raggiunte nelle rispettive cittadine e abitazioni.
Sue opere, infatti, sono presenti in numerose collezioni private,
pubbliche, ecclesiastiche. Ha però partecipato ad un’importante
rassegna presso la galleria “Taras” di Taranto, nel 1961; nel 1980
all’Expo Arte di Bari; nel 1994 ad una interessante collettiva a
Macerata e spesso a mostre nel barese e nella sua Santo Spirito. Ha
scoperto e lanciato molti giovani artisti.
Molti, inoltre, i suoi progetti di architettura e arredamento. Un
artista completo, totale, con grande passione anche verso fotografia
e grafica. Incantevole e presente nei ricordi di molti la sua dimora
in via Sardegna, a Santo Spirito: vera e propria alcova d’arte. La
“casa museo”, com’è da sempre definita. Vi viveva con la sua
consorte, la dolce Maranna." - Marino Pagano |
|