Nel 2022 la
retrospettiva di Christian Frosi, la personale di Dora
Budor, l’installazione di Anri Sala per il Palazzo della
Ragione insieme alla collettiva Dancing Plague e al nuovo
display de La Collezione Impermanente. Intanto Radio GAMeC
celebra i trent’anni della Galleria d'Arte Moderna e
Contemporanea di Bergamo.
Nel 2023 le personali di Vivian Suter e Rachel Whiteread
insieme al terzo grande capitolo della Trilogia della materia,
che indagherà il tema della smaterializzazione. Radio GAMeC diventa
“Capital”.
La smaterializzazione dei processi, la conservazione delle memorie e
la svolta ecologica saranno le tematiche principali indagate dalla
GAMeC nei prossimi due anni, sotto la direzione di Lorenzo Giusti.
Dopo un anno intenso che ha visto la Galleria portare nelle proprie
sale le opere di Regina Cassolo Bracchi, Ernesto Neto, Daiga
Grantina e la mostra
Nulla è perduto. Arte e materia in
trasformazione – in corso fino
a febbraio 2022 – la nuova stagione espositiva della GAMeC
inaugurerà a marzo con il terzo appuntamento del ciclo La Collezione
Impermanente, dedicato agli anni Duemila.
Contemporaneamente, lo Spazio Zero accoglierà la mostra Dancing
Plague, progetto vincitore dell’undicesima edizione del Premio
Lorenzo Bonaldi per l’Arte - EnterPrize. A giugno una
retrospettiva torna a raccontare la produzione di Christian Frosi,
artista che da oltre dieci anni ha scelto di uscire dalla scena
pubblica, mentre la Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione –
sede estiva del museo – si anima grazie a Time No Longer, progetto
immersivo di Anri Sala. L’anno si chiude a ottobre con la prima
mostra personale in un museo italiano dell’artista di origini croate
Dora Budor.
Il 2023, anno in cui Bergamo e Brescia saranno capitali italiane
della cultura, si aprirà per la GAMeC a febbraio con il terzo e
ultimo capitolo della Trilogia della Materia, dedicato al tema della
smaterializzazione nelle dimensioni del vuoto e del flusso. Sono
inoltre già in lavorazione la prima mostra personale in un museo
italiano dell’artista Vivian Suter e l’intervento site-specific di
Rachel Whiteread per il Palazzo della Ragione.
Grande spazio verrà dato infine, sia nel 2022 che nel 2023, a Radio
GAMeC, il progetto digitale nato sui canali social della Galleria
durante l’emergenza pandemica del 2020, evolutosi in una piattaforma
editoriale di sperimentazione permanente dedicata alla fioritura di
nuove community attraverso il dibattito sull’attualità.
IL PROGRAMMA
Gennaio – Dicembre 2022
RADIO GAMeC 30 YEARS
Per festeggiare il 30° anniversario della fondazione della GAMeC,
aperta per la prima volta al pubblico nel novembre del 1991, Radio
GAMeC ripercorrerà la storia dell’arte degli ultimi trent’anni
individuando – dal 1991 al 2021 – un evento rappresentativo per ogni
anno trascorso (una mostra, un’opera d’arte, una pubblicazione, un
accadimento), producendo altrettanti podcast scaturiti da una serie
di conversazioni con ospiti internazionali e distribuiti attraverso
le diverse piattaforme dedicate.
10 marzo 2022 – 8 gennaio 2023
LA COLLEZIONE IMPERMANENTE #3
La Collezione Impermanente è una piattaforma di ricerca, espositiva
e laboratoriale che dal 2018 mette in risalto la natura ibrida della
collezione della GAMeC, riflettendo sul suo carattere dinamico. Dopo
il primo capitolo della rassegna – che ha raccontato la storia delle
raccolte del museo – e dopo il secondo – che ha messo in dialogo la
Collezione con un nucleo di opere confiscate in Lombardia e
destinate alla Galleria – la terza mostra del ciclo, pensata come un
display attivo, si concentrerà sugli anni Duemila, con una selezione
di opere realizzate negli ultimi vent’anni ed entrate in tempi
diversi a fare parte della Collezione – come quelle di Latifa
Echakhch, Rochelle Goldberg, Isabelle Cornaro e Anna Franceschini,
tra gli altri – che analizzano alcune tendenze della produzione
artistica contemporanea. A questo nucleo di opere saranno affiancati
lavori di artisti italiani della generazione Y chiamati a dialogare
con le tematiche individuate.
A cura di Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni e Angela Fabrizia
Previtali
10 marzo – 29 maggio 2022
DANCING PLAGUE
Il Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte - EnterPrize è il primo
concorso internazionale dedicato a giovani curatori under 30, nato
dalla volontà di ricordare la passione per l’arte e il collezionismo
di Lorenzo Bonaldi. Nel marzo 2022 inaugurerà nello Spazio Zero la
mostra Dancing Plague, progetto vincitore della XI edizione,
premiato per il suo carattere immaginativo. Partendo dall’episodio
storico della Piaga del Ballo, il progetto mette in dialogo la
storia europea post medievale, le problematiche del colonialismo e
l’esperienza pandemica. Il progetto orchestra media ed esperienze
diverse, riflettendo da una prospettiva originale su danza, corpo e
malattia, attraverso i lavori di Benni Bosetto, Ufuoma Essi,
Klaus Jürgen Schmidt, Lito Kattou, Petros Moris, Eva Papamargariti,
Konstantinos Papanikolaou, Mathilde Rosier, Michael Scerbo, ed Elisa
Zuppini.
A cura di Panos Giannikopoulos
9 giugno – 25 settembre 2022
CHRISTIAN FROSI
Artista italiano tra i più apprezzati della sua generazione,
Christian Frosi (1974) ha fatto della transitorietà l’elemento
costante della propria produzione artistica. Le sue opere,
realizzate in poco più di dieci anni, assumono la forma di
evanescenti nuvole di schiuma o stendini da bucato sospesi a
mezz’aria, di hula-hoop in bilico su piramidi di sabbia o
ricostruzioni approssimative di esperimenti di levitazione. Dal
2012, lo stesso artista ha scelto l’evanescenza e l’invisibilità,
decidendo di sottrarsi alla scena dell’arte. A distanza di dieci
anni dalla sua uscita di scena, la GAMeC gli dedica una mostra
retrospettiva per osservare la sua produzione e contestualizzarla,
con l’obiettivo di preservare la sua storia e di evitare che il suo
lavoro venga definito esclusivamente dall’eccezionalità del suo
silenzio.
A cura di Nicola Ricciardi
9 giugno – 16 ottobre 2022
ANRI SALA
Per il Palazzo della Ragione di Bergamo, il celebre artista di
origini albanesi Anri Sala (1974) ha immaginato un riadattamento
contestualizzato della sua ultima grande produzione: Time No Longer.
L’installazione, composta da immagini generate al computer, porterà
i visitatori a contatto con la riproduzione ingigantita di un
giradischi galleggiante in una stazione spaziale, che suonerà le
note di un nuovo arrangiamento per clarinetto e sassofono dell’opera
Quartet for the End of Time di Olivier Messiaen. Le note
diffuse all’interno dello spazio, insieme a lampi di luce che
assecondano il ritmo della musica, sveleranno le linee
architettoniche e gli affreschi contenuti nell’antica sala,
estendendo in questo modo alle origini della storia pubblica locale
il ponte tra passato e presente, tra memoria e proiezione nel
futuro.
A cura di Lorenzo Giusti e Sara Fumagalli
13 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023
DORA BUDOR
Per la sua prima mostra personale in un museo italiano, l’artista di
origini croate Dora Budor (1984) realizzerà un progetto concepito in
stretta relazione con le qualità strutturali dello Spazio Zero, in
cui le caratteristiche del contesto saranno amplificate, rimosse o
inserite in altri circuiti. Alcune delle opere della mostra,
concepita come una continuazione della personale dell’artista al
Kunsthaus Bregenz (2022), indagheranno un’idea di architettura come
sistema tettonico, infrastrutturale e di genere.
A cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni
Gennaio – Dicembre 2023
RADIO GAMeC CAPITAL
Nell’anno di Bergamo e Brescia capitali italiane della cultura Radio
GAMeC darà vita a un ricco palinsesto di indagini e approfondimenti
dedicati alle questioni più urgenti della contemporaneità, con una
particolare attenzione per il tema della svolta ecologica e della
riconversione dei processi. Grazie a uno studio di registrazione
all’interno del museo e a un nuovo dispositivo mobile per
raggiungere punti diversi del vasto territorio delle due province,
Radio GAMeC Capital trasmetterà con regolarità trattando i grandi
temi del presente e allargando l’esperienza culturale alla
partecipazione del pubblico. Un vero e proprio canale tematico a
disposizione della comunità locale, dei visitatori e degli utenti
digitali, capace di coinvolgere pubblici eterogenei e distanti.
Febbraio – Maggio 2023
LA TRILOGIA DELLA MATERIA
La terza e ultima grande mostra del ciclo avviato nel 2018 con Black
Hole e proseguito nel 2021 con Nulla è perduto, dopo avere
raccontato lo specifico interesse di alcuni artisti e artiste per le
profondità della materia e dopo avere avanzato una riflessione sulla
dimensione trasformativa del Tutto, esplorerà il tema della
smaterializzazione connettendo le ricerche sul vuoto avviate dai
primi movimenti dell’avanguardia storica con le indagini sul flusso
cominciate negli anni della prima informatizzazione e proseguite
nell’epoca post-digitale attraverso l’utilizzo di nuovi linguaggi e
realtà simulate. Occupando tutti gli spazi del museo e con una parte
sviluppata esclusivamente nel web, la mostra accoglierà alcuni
grandi protagonisti della storia dell’arte insieme ad autrici e
autori delle generazioni più recenti.
A cura di Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta
Giugno – Ottobre 2023
VIVIAN SUTER
Le opere dell’artista di origini argentine Vivian Suter (1949)
raccontano l’intimo legame che le tiene unite alle forze vitali
dell’ambiente in cui sono nate. Trasferitasi all’età di trentacinque
anni in Guatemala, a partire dal 2005, quando gran parte dei suoi
lavori sono stati sommersi in occasione del passaggio dell’uragano
Stan, l’artista ha aperto ulteriormente la propria ricerca alle
infinite possibilità del caso, accettando la metamorfosi come
elemento essenziale dell’arte e della pittura. La mostra, la prima
mai prodotta da un museo italiano, raccoglierà una significativa
serie di tele di Vivian Suter, realizzate in fasi diverse della sua
produzione.
A cura di Lorenzo Giusti
Giugno – Ottobre 2023
RACHEL WHITEREAD
Artista inglese tra le più celebrate della sua generazione, Rachel
Whiteread (1963) riflette sulla memoria dei luoghi indagando il
rapporto tra vuoto e pieno, fra passato e presente, realizzando
sculture, simili ad architetture, che possono raggiungere le più
grandi dimensioni. Per la mostra al Palazzo della Ragione, l’artista
realizzerà un gruppo di nuovi lavori ispirati dal contesto
architettonico, creando così un nuovo ponte tra passato e presente,
tra storia materiale e cultura attuale delle forme.
A cura di Lorenzo Giusti e Sara Fumagalli
Mostre
d'arte:
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Ultimo
aggiornamento:
01-02-22
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