Michelangelo Buonarroti

 

Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano.
Questa pagina non intende aggiungere nulla alla sua vita e alla sua grandezza artistica... a parte alcune immagini che riproducono le sue Pietà, elaborate digitalmente (non stravolgendole, naturalmente). Un mio omaggio, un mio piccolo pretenzioso omaggio al Grande Artista.

Testi ed immagini sono stati copiati da una cartella di presentazione stampata decenni or sono nelle Officine delle Industrie Poligrafiche Editoriali del Mezzogiorno (SAIPEM) di Roma- Cassino per conto dell'ENTE FIUGGI S.p.A. Acque oligominerali - Stabilimenti Termali di Roma - Fiuggi.


Pietà di Palestrina
La Pietà di Palestrina del BuonarrotiL'opera è citata come di Michelangelo a partire dalla metà del settecento (L. Cecconi: Storia di Palestrina).
Il tema iconografico non è tato quello della Pietà quanto del Seppellimento, con richiami al tema della Trinità. La critica è discorde nell'assegnazione a Michelangelo. De Tolnay e von Einem la ritengono opera preminentemente di bottega. Altri (Goldshleiter, Grani) la ritengono di concezione Miclelangiolesca, realizzata successivamente da altri. Sono invece per l'attribuzione a Michelangelo Woefflin e Toesca.
Il gruppo per il Toesca è databile tra il 1547-55; per altri tra il 1550-59, ovvero tra la prima e la seconda versione della Rondanini.
L. Cecconi (1756) vide il gruppo nella cappella funeraria dei Barberini a Palestrina (Pinna). Attualmente è collocato nelle Gallerie di Firenze. Non se ne conoscono le vicende tra la prima descrizione e l'attuale collocazione.

Pietà Rondanini
La Pietà Rondanini del BuonarrotiDi questo gruppo - il cui tema è più vicino al tema tradizionale della Deposizione, piuttosto che dela Pietà - Michelangelo iniziò una prima versione databile al 1552-53 (Baumgart; Frey), cui appartengono i frammenti del braccio destro di Cristo e la testa della Madonna (de Tolnay). A questo periodo risalgono i disegni di Oxford (Ashmolean Mueseum), che permettono di ricostruire la prima versione.
Nel 1555 - dopo aver abbandonato e mutilato la Pietà della Cattedrale - Michelangelo riprese a lavorare sul blocco marmoreo nel quale aveva abbozzato la prima versione, iniziando una seconda versione del gruppo, cui appartengono probabilmente le gambe levigate del Cristo.
L'Artista riprese poi il gruppo negli ultimi tempi della sua vita ed in questa fase della seconda versione - che la morte di Michelangelo nel 1564 lasciò incompiuta - l'artista dovette distruggere la parte superiore del corpo di Cristo prima versione, ricavando poi il corpo stesso probabilmente dal corpo della Madonna, di cui cambiò l'inclinazione della testa, per cui le due figure appaiono come fuse.
E' detta Pietà Rondanini perchè collocata in passato i Palazzo Rondanini in Roma. Già appartenente ai Conti Vimercati-Sansaverino, fu ceduta nel 1950 al Comune di Milano, ove trovasi attualmente al Civico Museo di Arte Antica al Castello Sforzesco.

Pietà di San Pietro
La Pietà di S.Pietro del BuonarrotiIl gruppo fu eseguito tra il 1497 e la fine del 1499 - in occasione del primo soggiorno a Roma di Michelangelo - su commissione di Jean de Bilbères de Lagraulas, Cardinale di San Dionigi ed ambasciatore del Re di Francia alla Corte del Pontefice Alessandro VI Borgia.
Il gruppo era destinato al Monumento Funebre del Committente (von Einem, Redig de Campos), che probabilmente non poté vederlo ultimato, perchè morì il 6 agosto 1499 all'età di settanta anni.
Il tema iconografico della Pietà - cioè del Cristo morto deposto dalla Croce in grembo alla Madre -è di tradizione medioevale nordica (ved. ad esempio la Pietà lignea del Maestro del Basso-Reno della fine del XIII secolo, al Rheinisches Landsmuseum di Bonn), per altro nota in Italia ai pittori e scultori del '300 e del '400.
Nrel gruppo di S. Pietro il Longhi rileva una forte influenza ferrarese (ved. La Pietà di Ercole de Roberti). Lo stile e l'ornato sono comunque vicini ai maestri fiorentini del '400 ed il gruppo riassume e conclude nel suo stile tutte le esperienze e le ricerche della maggiore scultura toscana del Quattrocento (Redig de Campos).
Il gruppo fu collocato dapprima dietro al sacello del Cardinale di San Dionigi, nella cappella S. Petronilla in S. Pietro, secondo la volontà del committente. Subì in seguito vari spostamenti (1544-1568 -- 1626-1730) finché nel 1749 fu collocato per ordine di Benedetto XIV nell'attuale sede, cioè nella prima cappella a destra dell'ingresso della Basilica (Redig de Campos).

Pietà della Cattedrale di Firenze
La Pietà della Cattedrale di Firenze del BuonarrotiSecondo il Vasari il gruppo su concepito da Michelangelo per la propria tomba, che l'Artista avrebbe voluto in Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. (Michelangelo fu invece - contro sua volontà - sepolto a Firenze in Santa Croce, dopo solenni onoranze funebri tributategli in San Lorenzo).
L'opera iniziata attorno al 1550 fu abbandonata nel 1555 (von Einem) dall'Artista che la danneggiò gravemente con una martellata. Il gruppo fu poi parzialmente rielaborato e ritoccato da Tiberio Calcagni, che finì la figura della Madonna lasciata incompiuta da Michelangelo (de Tolnay).
Il tema iconografico di questo gruppo è più propriamente quello della Deposizione della Croce (de Tolnay) piuttosto che della Pietà tradizionale. Nella composizione del gruppo si integrano i temi della Pietà, della Deposizione e forse della Trinità: si noti infatti che mentre nelle Pietà tradizionali le figure sono due e di esse quella predominante è la figura della Madre, in questo gruppo al centro della composizione domina la figura del Cristo morto.
Per lo schema compositivo, de Tolnay si richiama al rilievo della Pietà eseguita da Michelangelo attorno al 1538 per Vittoria Colonna andata successivamente perduta, ma della quale esiste una copia alla Biblioteca Vaticana e un disegno preparatorio al Gardner Museum di Boston.
La composizione piramidale risale ad una lunga tradizione iconografica, accuratamente ricostruita dal de Tolnay, nella quale figurano il compianto di Cristo di Giovanni da Milano, la Trinità del Maestro di Flèmalle, la Trinità del Maestro Nordico del XV secolo, il Seppellimento di Cristo attribuito a Filippo Lippi (o Botticelli) e la xilografia della Trinità del Durer.
L'opera fu portata da Roma a Firenze dal Duca Cosimo III de Medici prima del 1674 e collocata nella cripta della chiesa di S. Lorenzo. Nel 1701 fu trasportata e situata dietro l'altare maggiore della Cattedrale di S. Maria del Fiore, donde venne rimossa nel 1933 e sistemata nella collocazione attuale (cappella della tribuna nord).
 

 

 

Ultimo aggiornamento:  22-03-22