Alfonso
Di Pasquale nasce ad Andria il 20 agosto 1899 (da Antonio e
Antonietta Di Pasquale). Rimasto orfano all'età di sette anni e dopo
gli studi di base, nel 1917 , si arruola in artiglieria dove, notato
per la sua abilità nel disegno, viene incaricato di disegnare le
tavole di tiro. Dopo la disfatta del Piave si trasferisce a Roma ed
inizia la sua attività lavorativa presso il Servizio Geologico del
Ministero dell'Agricoltura come disegnatore tecnico.
Contemporaneamente si dedica all'attività artistica e frequenta le
lezioni serali all'Accademia di Belle Arti di Roma, diplomandosi nel
1921.
Sposa il 27 dicembre 1927 Incoronata Calambrit e dal 1930,
per circa un ventennio, trascorre le sue vacanze a Lavello,
città d'origine di sua moglie, che diviene, con Roma, altra sua
patria di adozione.
Raggiunge sul versante artistico una meritata notorietà come pittore
e illustratore di periodici, con le sue numerose (oltre cinquecento)
opere che magistralmente, in uno stile che va da un personale
impressionismo-postmacchiaiolo al neoclassicismo del "Novecento",
ritraggono personaggi, paesaggi dell'agro andriese e lavellese o
scorci romani, nonché caratteristici momenti di vita. Apprezzato
anche come critico d'arte, riceve nel corso della sua carriera,
molteplici e prestigiosi riconoscimenti.
Invitato a periziare un dipinto di Giorgio De Chirico, avrà
occasione di conoscere e frequentare il grande pittore, che ne
apprezza la capacità di dare alla sua pittura ad olio la luminosità
dell'acquarello.
Fece parte del movimento artistico del Realismo Esistenziale;
di lui infatti il critico d'arte Alfredo Pasolino disse: "
Il modo migliore per definire la pittura di Di Pasquale è prendere a
prestito il nome di quella tendenza filosofica che, da Carrà
a Carlo Levi, da Sironi a Usellini, con i
colori dell'impegno, si chiamò Realismo Esistenziale".
Si spense a Roma il 15 marzo del 1987 lasciando il corpus delle sue
opere (237) alla città di Andria (BT), delle quali parte sono
esposte nella Biblioteca Comunale "Giuseppe Ceci", parte nel Palazzo
di Città e altre in un deposito comunale... in attesa che venga
istituita una Pinacoteca intitolata al suo nome o agli artisti di
quella scuola andriese di cui Alfonso Di Pasquale fu
rappresentante insieme a Giuseppe Pàstina, Ninon Vaccarella e
Riccardo Tota.
"(...) Per quanto greve, l’esperienza militare non lasciò il
segno sulla pittura di Di Pasquale, che nei paesaggi come nei
ritratti e nelle scene di vita quotidiana si distingue per la
tenuità ‘pastello’ del colore e la visione serena e forte
dell’insieme. Si consideri ad esempio l’autoritratto del 1920: La
figura del pittore, energica ma non dura, emerge a sbalzo da uno
sfondo lieto e luminoso in cui l’aratore, la seminatrice e la
piccola ispirano l’evangelica operosità dei campi. Singolare, poi,
come il bianco delle camicie degli uomini e della veste della donna
spicchi ‘innocente’ e senza sgomitare tra il verde e il celeste
egemoni. Un bianco che sa già di farina, che profuma di Terramadre,
omaggiata con passione delicata." - Italo Interesse
"(...) Arte carducciana, classica, quella di Alfonso
Di Pasquale, ispirata a volte da una quieta malinconia virile,
mai funebre e desolata, mai decadente o
irrazionalistica: tenuta insieme dal motto latino – ch'egli
amava ripetere affidandoci i testi della sua opera - “Nulla dies
sine linea”, il motto di Apelle (pittore greco al quale Plinio
il Vecchio attribuisce tale motto): rivisitato come “Nulla linea
sine magnanimitate”, retta da quel “tepore di casa”, lo stesso
“calore e tepore umano che si sente nell'occhio contemplante e
sereno”, affidato ai novelli “Pellegrini di Puglia” (Cesare
Brandi e Rosario Assunto docent )." - prof.
Giuseppe Brescia
"Alfonso Di Pasquale scelse di operare all’ombra della modernità
e, rispetto alle Avanguardie novecentesche (futurismo, metafisica,
cubismo, surrealismo), ha continuato a percorrere il sentiero della
continuità, intesa non soltanto come allineamento alla tradizione,
ma anche come esigenza espressiva, fedeltà alla propria indipendenza
artistica e di pensiero, incursione libera e personale in “correnti”
e tematiche altre". - prof.ssa Enrica Cavallo
In
questa raccolta alcune delle opere di Alfonso Di Pasquale
Questa slideshow
pubblicata su Youtube è un libero e disinteressato omaggio ad
Alfonso Di Pasquale , un'artista che andrebbe
rivalutato, e per la qualità delle sue opere, e per il contenuto
delle stesse che in tantissimi casi si rifanno a luoghi e a scene di
vissuto dell’Andria di un tempo andato e di cui i giovani non hanno
memoria e conoscenza.
|
Ultimo
aggiornamento:
11-02-22
|
|
|
|