"Avendo
compiuto gli studi artistici a Firenze - quindi
italianissimo - a soli diciannove anni
Erminio Loy
si trasferì a Roma, città
ove visse tutti i suoi giorni, le sue ore fatte di
trasparenza di colore, di purezza di linea, di poetici
accenti, siccome il suo gran cuore gli suggeriva ed il suo
estro gli dettava. Nei suoi primi anni di soggiorno romano,
l'Artista si instradò per il cammino della scultura sotto la
guida del Fallani, per abbandonare ben presto
scalpelli e martello, conquistato dalla morbidezza dei
pennelli, sedotto dalla irridescenza del colore. E,
disegnatore impeccabile e padrone della linea e
dell'anatomia umana proprio per essere stato in principio
scultore, eccolo a prediligere la figura, per divenire
successivamente maestro del nudo.
Animatore
di ogni iniziativa, infatti, nel dopoguerra, e precisamente
negli anni che vanno dal 1944 al 1946, lo vediamo alacre
iniziatore di quella ricostruzione dell' Associazione
Artistica Internazionale in via Margutta di Roma,
sede del novello Circolo Artistico, che lo chiamò a
dirigere ivi stesso la tanto celebrata Scuola del Nudo.
Fu qui che Loy passò gli ultimi anni della sua vita,
spostandosi dal suo studio-abitazione aggrappato ai tetti
del Babuino, per accorrere tra i giovani d'ogni età e
nazionalità, onde elargire suggerimenti, incoraggiamenti,
esperienze.
Loy aveva
nel carattere proprio, insita una dolcezza pacata, la stessa
che trasfondeva nelle sue opere, e che notiamo sui volti
delle modelle, giammai esasperati, duri od ostili. In fondo
Loy amava cantare le bellezze muliebri nella lro più
spiccata femminilità, pastose e duttili, nel rincorrersi di
curve e volumi. Ma non fu provocante alcun suo lavoro, chè
il Nostro velava ogni nudità con quella maestria veramente
pittorica, sì da non nasconder nulla, pur facendo nulla
trasparire d'osceno o d'eccitante. I suoi nudi sono sempre
composti, a volte ritti nel busto, altri assisi o di spalla,
ma giammai una gamba è separata dall'altra, nè possiamo
trovar discordanza d'accordi cromatici in questi torsi colti
dall'occhio d'un esperto, tradotti dalla scioltezza d'una
mano sicura." -Testo di Aurelio T. Prete
Tratto dal volumetto
ERMINIO LOY della
collana Artisti d'Oggi, pubblicato nel maggio del 1956 a
cura della ERS, Roma.
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