Gennaro Picinni    20 Luglio 1933 - 30 agosto 2022

 

Picinni diciassettenneGennaro Picinni, pittore contemporaneo tra i più apprezzati a livello nazionale , è nato a Bari il 20 luglio del 1933. La sua carriera artistica ha avuto inizio nel 1950 ed il suo esordio fu caratterizzato da uno stile astratto che abbandonò a metà degli anni cinquanta, quando entrò a far parte dei 'pittori del Naviglio' a Milano, assieme Crippa, Fontana, Giani, Peverelli, Scanavino, Sottsass ed altri.

La sua cifra stilistica è fatta di colori puri e materici assiemati su un impianto grafico di derivazione fiamminga, che lo ha reso riconoscibile nell'intero panorama artistico italiano e che gli è valso il soprannome di Fiammingo delle Puglie.

All'apice della sua carriera, avendo sovente sviluppato nella sua pittura temi a carattere religioso, alcuni suoi dipinti fanno parte del patrimonio artistico dei Musei Vaticani, esposti nella sezione di arte moderna dell'Appartamento Borgia.

Le immagini presentate in questa pagina, così come lo stralcio del testo critico a cura della Dott.ssa Fizzarotti, sono tratti dal catalogo della mostra "GENNARO PICINNI - Dall'astratto al figurativo. La ricerca: 1950-1955" che il Maestro tenne a Bari presso il Monastero di Santa Scolastica dal 23 Aprile al 6 Giugno 2010.

"L'arte è il luogo atopico di visioni, di sogni e desideri che tendono alla costruzione di un mondo in cui il pensiero creativo si consustanzi nella dimensione dell'avvento: ovvero di qualcosa che improvvisamente può cambiare il corso della storia.

Le opere di Gennaro Picinni eseguite tra il 1950-1955 rappresentano la metafora di tale 'destino', che si fa poi 'progetto' trasformativo della realtà. Il riferimento ad Argan non è casuale. In un epoca che pericolosamente scivola verso il post-organico e l'omologazione del pensiero, forse l'unica speranza dell'umanità si inscrive nella riproposizione assidua e costante di sentieri lungo i quali possano svilupparsi la creatività e la libertà.

L'astrattismo in parte scaturisce dalle istanze simboliste, dalle scomposizioni cubiste, dall'attenzione alla realtà interiore dell'essere umano, ai suoi paesaggi intimi e sconosciuti. Il mondo esterno sembra derealizzarsi e le forme si destrutturano: un ritorno al passato, all'infanzia del mondo, alla ricerca del proprio sé smarrito nella specularità labirintica della cosiddetta realtà esterna. Il dipinto diviene lo specchio dell'anima, che tende quasi a disincarnarsi mentre rivolge lo sguardo all'eternità.

In tal senso possiamo ben comprendere le opere astratte, apparentemente trasgressive ma pregne di significato, che Picinni dipinse negli anni Cinquanta, gli anni della ricostruzione di un Paese estremamente provato dagli eventi dolorosi che avevano coinvolto il mondo. L'Artista immagina nuovi orizzonti all'interno di spazi geometrici: d'altra parte "la geometria non è la rappresentazione dello spazio 'com'è', ma come 'potrebbe essere' e quindi non aderisce più ad una 'nozione' ma ad una 'immaginazione' dello spazio" (Argan).

Gestualità e matericità dominano questi intriganti lavori, che presentano al mondo l'angoscia esistenziale dell'uomo.
Al di là dell'immagine, tra segni e colori si celano le due anime dell'Artista, l'una libera e audace, l'altra sensuale e ironica mentre affiora il suo vero volto, sgomento dinanzi agli scenari della deriva dell'identità individuale, storica e sociale. Ma l'astrattismo di Picinni, in un periodo in cui i pittori pugliesi si attestavano sul 'figurativo' rievocando in forma raffinata il fauvismo, l'impressionismo, i vedutisti, ci appare quale ulteriore opportunità di ricontestualizzare la 'poetica' che sottende la sua composita ricerca all'interno dei grandi movimenti internazionali
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Santa Fizzarotti Selvaggi
 

Il porto vecchio di Bari, 1952 - Olio su tela, cm 160 x 205

Il porto vecchio di Bari

Laguna, 1952 - Olio su tela, cm 95 x 65

Laguna

Marinaresca, 1950 - Olio su tavola, cm 47 x 47

Marinaresca

Marinaresca, 1950 - Olio su tavola, cm 47 x 47

Marinaresca

Marinaresca, 1950 - olio su tela, cm 60 x 85

Marinaresca,

Metamorfosi, 1952 - Olio e gesso su tela, cm 50 x 68

Metamorfosi

The three sister, 1950 - Olio su tavola, cm 37 x 50

The three sister

Tucanos, 1950 - Olio su faesite, cm 39 x 57

Tucanos

 

Picinni - Double spoket chain, 1955-2010 - Plotter su tela, cm 150 x 450