"... Un mondo poetico , quello di Giovanni Valenzano , nel quale il ritmo del tempo sembra essersi fermato sulle solari fisicità delle case calcinate e delle marine incontaminate . Per realizzare ciò il pittore adotta una tecnica disegnativa sintetica con una ricostruzione architettonica e formale asimmetrica ricavando da impasti cromatici densi di stimolazioni umorali ogni organica esaltazione contenutistica. Una realtà , come testimoniano le sue opere , che nel suo manifestarsi non è alieno da aperture fiabesche e memoriali sul filo di una narrazione emotiva di luoghi e paesaggi che si identificano con una dimensione lirica del pittore . La luce ed i colori , nell'alternarsi magico del loro rituale quotidiano , si concretizzano quindi in purezze formali di natura evocativa.....". T. Paloscia
"Le sue tele con le favolose case dai lunghi camini e dai tetti
spioventi, il serpeggiare dei vicoli, le lunghe scalinate che
portano al cielo blu cobalto, lunghi caseggiati rosso mattone, dove
le finestre rettangolari, al tramonto respingevano nei vicoli la
luce del sole.
Sul suo camice da lavoro, erano segnati i colori della nostra terra
il giallo, arabescato dal rosso puro, il bianco con trasparenze di
verde, il marrone e l’indaco si mescolavano al rosso amaranto, che
si trasformava alla fine in un colore indefinibile un vecchio camice
arabescato da un valente pittore.
Il noto pittore Giovanni Valenzano, barese di nascita, direttore
della galleria d’arte “La Soffitta”, Segretario dell’Associazione
Artisti e Professionisti, gli erano stati assegnati sia il premio
Marc’Aurelio, che il “Dante Alighieri”, negli anni 1977 gli è stata
conferita al palazzo dei Congressi a Roma una medaglia d’oro per
meriti Artistici.
Dell’artista un noto giornalista, Gustavo Delgado, ha scritto le
testuali parole: “ la spatola amministra abilmente i colori naturali
dei nostri panorami, i celesti, i blu, il rosso pompeiano e le
molteplici sfumature di verde: un verde fatto per rianimare il
passato”.
Giovanni Valenzano fraternamente chiamato Gianni, un uomo
estroso,immaginoso e sempre pieno di risorse, spesso ci mette
davanti ai sorprendenti e, spesso, da lui non sospettati, aspetti
della natura invocata.
Si direbbe che per Gianni, la natura è tale in quanto la si accetta
nei suoi continui exploit, che l’artista deve poter e saper cogliere
e accettare.
La natura, per il pittore è arte pura. Una continua scoperta che si
rinnova continuamente, un flusso d’impressioni che, determina gli
stati d’animo e che chiarisce, oltre che il senso del bello, il
valore del sentimento della natura come anelito di liberazione
dall’appiattimento spirituale odierno. In Gianni Valenzano, è
presente l’amore per le piccole cose, per gli aspetti desueti e
anonimi per tutto ciò che ha un’anima, pur nel grigiore del tran,
tran quotidiano.
Una “scrittura” fiabesca la sua, che trova spazio tra gli interzizi,
di un’apertura appena visibile e trae luce, dalla sconnessione di
una finestra accostata, che dilaga poi, in un’immensa vallata
aperta, baciata costantemente dalla luce del sole.
“Artigiano” estroso e sempre pieno di risorse, che segue il flusso
delle impressioni, determinate dagli stati d’animo personali, dando
valore alle lunette, ai balconi barocchi, alle case moresche,
disegni condotti sul filo armonioso e venature emotive di un
artista, dall’animo sensibile e incontaminato." -
Anna Sciacovelli
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