Artisti si nasce , pittori si diventa :
L' affresco
Si chiama affresco la pittura
stesa su intonaco ancora umido con colori impastati ad acqua pura. Il
processo dell'affresco sta nell'usufruire della proprietà della calce di
formare, in unione con la sabbia e l'acqua, un impasto nella cui superficie
il colore penetra e resta fissato all'atto dell'essicazione diventando
insolubile all'acqua.
Perché le tinte s'incorporino con l'intonaco, esso deve asciugare
lentamente, altrimenti la presa sarebbe irregolare dando luogo a
screpolature e a sfaldamenti.
Il materiale edilizio, l'ubicazione del muro, le condutture delle acque,
devono essere studiati perché la pittura a fresco potrebbe essere rovinata
non solo dal materiale difettoso ma anche dall'eccesso di umidità, di
siccità, di calore e dai bruschi sbalzi atmosferici.
COLORI
I colori devono essere resistenti all'azione della calce, e per questo se ne
scartano alcuni assai belli e vivaci come i verdi di rame, i cinabri,
l'orpimento.
I toni più stabili sono dati dalle ocre e dalle terre che forniscono una
vasta gradazione di gialli, rossi, bruni, verdi. La terra verde di Verona
deve essere ben pura altrimenti si scolora ben presto. L'ocra gialla va
usata molto fluida perché, densa, dà toni smorti ed opachi : è
sconsigliabile usarla in paesi umidi perché sembra che attiri l'umidità
atmosferica facendosi friabile e scura.
Anche l'aggiunta di acqua di calce ne altera il colore, arrossandolo; mista
ad acqua pura e ben liquida è invece un bel colore brillante. (continua)
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Ultimo
aggiornamento:
13-02-21
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