Bari,
nel 1963, ha dato i natali a Massimo Nardi,
la città di Lucca, ricca di storia e d’arte l’ha formato sul
piano artistico fornendogli l’ottimale substrato per la
specializzazione nelle ceramiche e per gli studi accademici
a coronamento di un iter scolastico che ha fornito tutti gli
strumenti necessari agli specifici vari interessi artistici
del Nardi che , partendo dalla pittura, arrivano alla
grafica pubblicitaria e all’arredamento.In quest’ultimo settore l’artista ha realizzato cospicua
serie di pannelli decorativi nei quali riesce a coniugare
l’astrattismo del Kandinski, del Mirò, del Mondrian con la
metafisica del De Chirico e del Magritte.
Proficuo è stato l’incontro con personaggi internazionali
che gli hanno conseguito di esprimere la sua vena artistica
anche nel campo scenografico.
Infatti suoi sono diversi pannelli decorativi tutti nel
pieno rispetto dei canoni del Granirei e del Barbone.
Anche nell’arte religiosa ha offerto una significativa
testimonianza della sua arte: un dipinto di grande
dimensione raffigura il Patrono di Bari in una folla di
fedeli nella cornice del del Centro Storico del capoluogo
pugliese.
Questa realizzazione è avvenuta in occasione del nono
centenario della translazione delle reliquie del vescovo di
Mjra.
L’ormai celebre dipinto è propriètà del Comune di Bari.
Questo soggetto sacro che, più di ogni altra opera del Nardi
è arrivato in modo diretto ad un vasto pubblico
coinvolgendolo in un coro di giudizi critici positivi, è
valso ad aprirgli la strada per molte altre opere di
soggetto religioso che gli sono state commissionate per le
chiese.
Opere tutte lusinghiere di apprezzamenti, nel 90 con i
mondiali di calcio la Provincia di Bari gli commissiona un
grande murales di 160 metri quadrati che viene realizzato
sulla facciata di una scuola di Bari. Da questo momento non
si contano più le numerose mostre tutte importanti, alle
quali ha partecipato su invito.
Ci piace ricordare le più significative: quella di Venezia
del 91 nella quale gli fu assegnato il Primo premio “TROFEO
LEONE D’ORO” l’anno successivo a Firenze conquistò il primo
premio internazionale “EUROPA” premio accompagnato dal
lusinghiero titolo di “GIOVANE AMBASCIATORE DELLA CULTURA
EUROPEA”.
Mentre nel 94 vince un concorso nazionale aggiudicandosi il
primo premio di Arti figurative “PREMIO SANTO SPIRITO”
organizzato dal centro d'arte e cultura
LEONARDO da VINCI.
In un crescendo di attenzioni, la critica e l’alto
giornalismo in genere hanno trattato di lui e della sua
produzione artistica su quotidiani, riviste, edizioni,
librarie specializzate.
Hanno scritto di lui: V.Abrami, R.Joos, C.Campanile,
R.Genovesi, P.DeGiosa, F.Sorrentino, M.Siciliani, E.DeCillis,
G.Bolognesi, P.Marino, A.Sciacovelli, G.Latronico,
E.D’Incognito, G.Spinelli de’ Santelena, L.Spinelli, P.De
Giosa, Don M.Dellefoglie, Fra S.Tupputi, F.Balice, P.Balice,
E.Biagi, A.Fini, L.Mazzetti, L.Morigi Morrone, F.Pinto,
E.Staino, M.Campione, L.Brescia Torres, G.De Laurentis,
S.Dibartolomeo, T.Aldini G.Mongelli, V.Coppola, A.Benagiano,
T.Ciardi
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