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			 Umberto 
			Mastroianni nasce a Fontana Liri, Frosinone, nel 1910. Al'età di 
			14anni (1924) giunge a Roma, dove, contemporaneamente, frequenta il 
			corso di disegno dell'Accademia di San Marcello e lo studio dello 
			zio Domenico, scultore. Nel 1926 si trasferisce con la sua famiglia 
			a Torino, dove affina il "mestiere" nell'atelier dello scultore 
			Michele Guerrisi. 
			 
			Nel 1930 gli giunge il primo riconoscimento ufficiale, il Premio del 
			Turismo, offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione e, di lì a 
			breve, inizia a partecipare alle prime mostre a livello nazionale ed 
			europeo. Quindi nel 1931 la sua prima mostra personale, alla 
			"Galleria Genova" di Genova. Dal 1933 espone regolarmente alle 
			mostre sindacali nazionali; nel 1935 partecipa per la prima volta 
			alla Quadriennale di Roma, l'anno seguente alla Biennale di Venezia.
			 
			 
			Ai primi anni '40 risalgono i lavori pittorici su materiali 
			poveri: è il primo scultore astrattista italiano, caposcuola 
			della rivoluzione del novecento ed artista di assoluto rilievo 
			internazionale. Dopo la guerra e la resistenza, la poetica di 
			Mastroianni riprende decisamente gli echi del dinamismo plastico di 
			ascendenza boccioniana, rivisitando ed ampliandone i contenuti ed i 
			riferimenti culturali. Alcune delle sue opere del primo dopoguerra 
			in juta logora (opere di dimensioni assai contenute, quasi fossero 
			reperti di antiche civiltà, poi ritrovati) sono conservate alla 
			Galleria d'arte moderna di Roma, alla Tate Gallery di Londra, al 
			Salomon Guggenheim Museum di New York. Infatti la sua ricerca, 
			partendo da riferimenti diretti alla stagione futurista, alla 
			stagione cubista di Brancusi, alla plastica di John Arp e 
			Henry Moore, si impernia sullo studio e sulla resa dei valori 
			dinamici, compresi e conferiti nelle strutture intese come coagulo 
			di linee di forza, nucleo generativo di un'esplosione di gesti 
			bloccati dal peso della materia, intrappolati nella materia. 
			L'evoluzione successiva è l'approdo alla stagione informale, 
			(1950-1961) fase del tutto autonoma, altro atto della sua 
			straordinaria personalità creativa. 
			 
			Umberto Mastroianni morì a Marino, nella sua casa-museo, il 25 
			febbraio 1998. È sepolto nel cimitero di Carmagnola (Torino). Le sue 
			opere sono esposte in oltre 280 tra i più prestigiosi musei di tutto 
			il mondo. Il Centro internazionale Umberto Mastroianni, sorto ad 
			Arpino nel 1993, si è costituito nel 1999 in Fondazione Umberto 
			Mastroianni eleggendo a propria sede il castello di Ladislao. 
			 
			 
			"Quando si è dedicato all'incisione, Mastroianni ha trasportato 
			in essa quei problemi di spazio, di dinamica, di accentuazione 
			drammatica dei ritmi che già caratterizzavano il suo percorso di 
			scultore. E proprio per questo ha preferito la lastra metallica alla 
			pietra litografica e su di essa ha riversato anche le sue 
			preoccupazioni relative all'organicità e alla presenza della 
			materia. Ha adoperato perciò metodi tutt'altro che ortodossi: si è 
			servito contemporaneamente, per una stessa incisione, di vari 
			procedimenti: punta secca, acquaforte, acquatinta. Ha bucato e 
			strappato le superfici delle lastre; non si è accontentato di 
			trovarle belle e pronte, ma ne ha perfino fuse alcune in bronzo, 
			trasferendo così ala stampa il modellato pastoso della scultura, la 
			vibrazione accentuata delle sue masse, conferendole una particolare 
			evidenza plastica, adeguandola ad un ritmo e ad un movimento che è 
			sempre possibile ritrovare nella scultura vera e propria, senza però 
			che vi sia mai fraintendimento delle diverse possibilità e necessità 
			dei due particolari procedimenti" (Nello Ponente, 
			presentazione al catalogo della mostra personale alla Grafica Romero, 
			Roma, 1972) 
			 
			"L'incisione è per me un'esigenza primaria. Essa è la matrice, 
			l'ombellico della mia scultura. Adoperare il bisturi su una lastra 
			d'acciaio o di piombo è come squarciare la corteccia del mondo. 
			Infatti l'arte è una scoperta che si trova nel sottofondo della 
			storia dell'uomo, è il riemergere di stratificazioni di tempo 
			perduto, ma pur sempre vivo. La mente guida la mano nello spigolare 
			le tenebre della sensazione, come un labirinto che si offre ad una 
			soluzione impensata. L'incisione è una scoperta infinita, miriadi di 
			segni, coltellate sprofondano la lastra con la violenza per 
			soluzioni improvvise. I tralicci, le linee di forza sono la 
			quintessenza di una teatralità scoperta, per me rappresentano le 
			sensazioni-dimensioni della nascita di una nuova scultura. 
			L'incisione è quindi il banco di prova dove le convinzioni, i segni 
			rimangono eterni. Incidere è per me lapidare i pensieri funesti o 
			felici, a patto che questa ricerca, per la stessa natura primogenita 
			del segno, affondi la sua radice, la sua penetrazione diabolica 
			nell'atmosfera magica del vecchio torchio, dove la tradizione rimane 
			un focolaio di ardite conquiste se il manovratore è eccellente" 
			(Umberto Mastroianni, Gli artisti per il PCI, catalogo Nel 
			59° anniversario della fondazione del Partito, Federazione romana 
			del PCI, 1980) 
			 
			"(...) Da un piano definito partono delle linee a contrasto con 
			quel piano. Le linee corrono, avvolgono il piano e si contrappongono 
			con angolazioni improvvise, creando nuovi piani. Piani e linee sono, 
			perciò, concordanti e discordanti insieme. Spesso le linee partono 
			da un centro ( un volume che magari si è venuto svuotando, ma quel 
			vuoto resta il centro propulsore di ogni linea, di ogni forza) e da 
			quel centro si irradiano verso tutte le direzioni, come spinte da 
			una forza centrifuga, ma poi si rivolgono all'interno, riattratte 
			dal loro nucleo vitale; e si stabilisce un flusso, pur con tante 
			deviazioni e diramazioni, continuo: come una vera e propria 
			circolazione sanguigna nel corpo delle sculture". - 
			Michelangelo Masciotta 
			 
  
			Info:  
			Fondazione Umberto Mastroianni  
			Castello di Ladislao / piazza Caduti dell'Aria 
			03033 Arpino (FR) Italia 
			tel. +39 0776 848105 
			e-mail: info@fondazionemastroianni.it 
			https://www.fondazionemastroianni.it/
				
				Da queste 
				immagini, che ho  rilevato da un catalogo a cura di 
				Floriano De Santi dedicatogli dal Centro Internazionale (oggi 
				Fondazione) Umberto Mastroianni di Arpino ho realizzato una 
				slideshow , pubblicata sul mio canale Youtube all'indirizzo: 
				
				https://youtu.be/3T0fIQ-_uc4 
				   
			
			
				
			
 
			
			
				  
				
						
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			Ultimo 
			aggiornamento:  
			11-02-22 
							
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