Esporranno
Maurizio Fusillo (professore di Web Design all'accademia di
belle arti di Foggia, già menzione per le arti elettroniche al
Premio Nazionale delle arti 2013) e
Delia Dellisanti
dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Il 16 e 17 Aprile, dalle ore 20.30 alle 21.30 sarà in mostra anche
un'installazione di arte elettronica, "Thinking Machine (A long
letter to R-)" di Maurizio Fusillo, realizzata con stampanti ad
impatto.
Parte del ricavato dalla vendita delle opere verrà devoluto
all'associazione ONLUS "Informatici senza Frontiere" per sostenere
il loro progetto ISA (I Speack Again)
LA GUERRA DEI MONDI (testo critico di
Antonino Foti, Accademia di Belle Art i di Foggia).
"La dicotomia umanità/tecnologia e il quotidiano interagire tra
questi due elementi stimola le menti più o meno intellettuali a
disquisire sul pericolo che intercorre nel mettere in relazione un
ossimoro e nella forzata necessità di farlo convivere, grazie
all’elemento anti rigetto che è la grande e smisurata fiducia che
l’uomo ripone nel mezzo tecnologico. Tuttavia, questo fervore
dialettico è il sintomo di una profonda frustrazione tutta
contemporanea in cui, nel pericoloso processo di umanizzazione della
macchina, è insita l’impotenza nel collocarla a margine delle nostre
vite , anzi, la consapevolezza che, quasi senza accorgersene, di
come le si sia delegato il compito di calcolare, di riflettere o di
elaborare processi mentali tesi alla creazione.
Sono
tanti gli esempi nella letteratura o nella cinematografia di come ci
si sia posti il problema, in alcuni casi quasi al limite della
profezia , se pensiamo ad Asimov o a Kubrick, questo perché sin dai
primordi della tecnologia, l’utopia legata al miglioramento della
vita quotidiana – che in alcuni casi c’è – ha allontanato sempre più
l’individuo da quello che è il suo ruolo nel mondo e da come
all’interno di esso si debba porre. È su queste dinamiche che
Maurizio Fusillo e Delia Dellisanti hanno inteso descrivere e
cercato di far convivere la freddezza dei contenuti computerizzati
con il calore dell’intervento gestuale, “ardente” e umano. Secondo
la loro visione “stereoscopica” e critica del dualismo
uomo/macchina, i due interventi, pur convivendo su uno stesso piano
fisico del supporto, non si conciliano certo con quelle che sono le
prerogative dei due elementi e, anzi, la forzata convivenza, non fa
altro che accentuarne di più il naturale abisso ideologico. Infatti,
nelle loro opere, a prevaricare e ad annichilire il freddo supporto
– in cui a tutti gli effetti è insito il concetto di “calcolo” – è
l’intervento umano, irregolare e anarchico, che interrompe
violentemente la monotonia delle cifre e dei calcoli, declinandoli a
mera memoria inutile, umiliandone la loro razionalità con
l’irrompere del sentimento. Tuttavia, anche l’irrazionalità del
sentimento umano viene intaccata in uno scambio di fluidi
concettuali, dove però salta agli occhi quale dei due elementi ne
uscirà umiliato.
Le
macchie sono il caos, il supporto la logica, in una guerra dei mondi
in cui lo sconfitto avrà vinto, perché artefice di un cortocircuito,
a prescindere dalla prospettiva da cui osservare le dinamiche
intrinseche che lo rendono necessario o, al contrario, dannoso
per i suoi sviluppi oggettivi. È lo Yin e Yang e, probabilmente,
l’uno non potrebbe esistere senza l’altro nella nostra
contemporaneità. Fusillo e Dellisanti lo dimostrano attraverso il
loro linguaggio, fieramente opposto, ma bramoso di convivenza e non
potrebbe essere altrimenti. È una diatriba, una fiera discussione
con cui i due affrontano l’argomento, insieme, legati da un filo
concettuale contrapposto, ma convivente, dove probabilmente si
tollerano restando tuttavia sulle loro posizioni, dialogante però,
consapevoli che il dialogo è un punto di partenza per un approdo in
cui si sente la necessità di un accomodamento pacifico. È utopia, ma
anche questa, depurata della sua ingenuità, serve a comprendere il
punto oltre il quale non addentrarsi."
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