E' questa una di quelle mostre che è necessario visitare personalmente per capirne il senso. Già, perchè quando ti si dice che a Villa Medici a Roma ci sono Opere del grande artista americano Ellsworth Kelly esposte insieme a quelle dell'altrettanto grande artista francese Dominique Ingres (tra l'altro prima stagista e poi direttore dell'Accademia di Francia), il senso, un pò ti sfugge, non riesci a trovarlo. Allora , la curiosità ti prende, ti coinvolge e quindi....a Roma!
La mostra è stata curata congiuntamente da Ellsworth Kelly ed Éric de Chassey, direttore dell’Accademia di Francia a Roma, già curatore di diverse mostre dello stesso Ellsworth, tra cui «Henri Matisse–Ellsworth Kelly.Dessins de plantes» (tenutasi nel 2002 al Musée national d’art moderne, al Centre Pompidou e al Saint Louis Art Museum, in collaborazione con Rémi Labrusse), e si sviluppa in quattro delle sale del monumentale e suggestivo contenitore. Già nella prima sala, dove troviamo esposti tre ritratti di Ingres (tra cui quello di Jean-Baptiste Desdéban realizzato proprio a Villa Medici nel periodo del suo mandato) e i due pannelli sovrapposti di Blue Curves di Ellsworth Kelly, possiamo cogliere gli elementi comuni, soprattutto le ampie stesure di colore, presenti nei dipinti dei due artisti, nonostante la distanza epocale e stilistica. Nelle altre tre sale prosegue la mostra con la recentissima serie Curves dell'artista americano: composizioni quasi identiche, che si differenziano solo per i colori, messe a confronto e con una selezione di disegni di entrambi gli artisti.... vabbè, andatevela a vedere: per undici euro (tanto è il biglietto per la mostra e per la visita ai giardini) NE VALE PROPRIO LA PENA.
CS ufficiale di Villa Medici
LA MOSTRA La mostra espone lavori recenti e inediti di Ellsworth Kelly, come anche una selezione di suoi disegni di piante e figure (8 oli e 28 disegni), affiancate a dipinti e disegni di Ingres (4 olii e 32 disegni), frutto di una selezione dell’artista americano e provenienti dalle collezioni del Museo Ingres di Montauban, del Museo del Louvre, del Museo di Besançon e del Museo di Lyon.
IL PERCORSO Il percorso della mostra è concepito congiuntamente da Ellsworth Kelly ed Éric de Chassey, direttore dell’Accademia di Francia a Roma, già curatore di diverse mostre su questo artista, tra cui « Henri Matisse – Ellsworth Kelly. Dessins de plantes » (tenutasi nel 2002 al Musée national d’art moderne, al Centre Pompidou e al Saint Louis Art Museum, in collaborazione con Rémi Labrusse). Esso si articola non tanto come un confronto diretto quanto come una disposizione che favorisca l’arricchirsi dello sguardo.
I DUE ARTISTI A CONFRONTO Nella prima sala saranno esposti tre ritratti di Ingres, tra i quali il Ritratto di Jean-Baptiste Desdéban (1810, Museo di Besançon), dipinto proprio a Villa Medici, cui sarà confrontata una tela di Ellsworth Kelly del 2009: Blue Curves. Nelle tre sale successive sarà la serie più recente dell’artista americano: sei rilievi monumentali la cui composizione quasi identica varia a seconda dei colori (la serie Curves). Il seguito del percorso sarà articolato attorno a disegni di entrambi gli artisti, per raggruppamenti distinti. In tal modo, si invita lo sguardo e lo spirito dello spettatore a confrontarsi ripetutamente ora con l’uno ora con l’altro, senza che vi sia un paragone diretto ma in modo tale che la memoria dell’uno permei ancora lo sguardo che si porta sull’altro, e viceversa.
TRE ASPETTI DELL’ARTE La mostra presenterà trasversalmente tre aspetti inerenti al lavoro di Ingres, individuabili nel lavoro di Ellsworth Kelly: Il rapporto con i contorni e la forma: Ingres, come fosse uno scultore, si applicava innanzitutto alla forma dei personaggi che intendeva dipingere («non procediamo materialmente come gli scultori, però dobbiamo fare una pittura sculturale»). Quelle forme, quei contorni, Ellsworth Kelly li accentua sino alle sue ultime opere del 2009 (Curves). Sono riconoscibili anche nei disegni di piante come nella serie di ritratti inediti qui presentati, dei quali colpisce il carattere lineare. La serialità e la ricerca della «giusta forma»: I disegni di Ingres sono spesso pretesto dell’osservare il modo in cui si imposta la composizione finale tramite prove e spostamenti, specialmente per le membra. Come per Ellsworth Kelly, le ragioni di questo procedere in modo seriale non sono guidate né dalla iconografia né da una intenzione espressionista, bensì dalla ricerca di un’opera formalmente giusta, in una complessa autonomia rispetto al mondo delle cose. La dicotomia tra frammentazione e unità: Entrambi gli artisti posseggono un’incredibile abilità nell’efficacia visiva, tanto che le loro opere arrivano contemporaneamente agli occhi e allo spirito. Essa convive tuttavia con una costruzione ottenuta dalla somma di parti diverse, che conservano una leggibilità individuale.
ELLSWORTH KELLY Ellsworth Kelly (nato nel 1923) è uno dei più grandi artisti viventi. Ha intrapreso un rinnovamento dell’astrazione sin dagli albori del suo lavoro, verso la fine degli anni ‘40. L’artista americano ha intessuto, durante la sua carriera, profondi legami con la Francia: vi è vissuto dal 1948 al 1954 e in seguito, ha mantenuto un dialogo costante con la cultura francese. Pur essendo stato oggetto di numerose retrospettive nei musei americani, tedeschi, svizzeri, inglesi e francesi, il suo lavoro è stato assai poco esposto in Italia, se si escludono le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia, per la prima volta nel 1966 e nel 2007 per l’ultima.
JEAN-AUGUSTE-DOMINIQUE INGRES Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867) ha dominato la storia della pittura francese per buona parte del secolo XIX, malgrado la contestazione di numerosi rivali, soprattutto romantici. Per quanto si tenda ad associarlo prevalentemente al neoclassicismo, non si può dire che la sua posterità sia unicamente individuabile tra gli artisti della Académie des Beaux-Arts. Difatti, il suo lavoro ha segnato profondamente la generazione impressionista (Renoir, Degas) e la mostra che gli fu dedicata a Parigi nel 1905 ebbe un’influenza diretta sull’opera di Matisse e su quella di Picasso. Ingres è stato borsista a Villa Medici dal 1806 al 1810, prima che ne fosse eletto direttore, dal 1835 al 1841.
IL CATALOGO La mostra "Jean-Auguste-Dominique Ingres & Ellsworth Kelly" è accompagnata da un catalogo trilingue (francese, italiano e inglese) edito da Drago, con un testo di Éric de Chassey e di Carter Foster. |