Con l'inaugurazione della mostra da "sopra (giù nel fossato)" che si è tenuta il 15 marzo 2010, il progetto Puglia - Circuito del Contemporaneo segna la nuova tappa. In questa occasione 15 artisti di fama internazionale si confrontano con il monumento simbolo della città di Bari: il Castello Svevo. Il fossato del castello viene occupato da installazioni che lo spettatore può osservare "da sopra" in un rimando tra memoria e presente, attraverso il confronto tra architettura del passato e segni d'arte contemporanea.
"L'originalità di da sopra (giù nel fossato) - come anticipa il curatore Achille Bonito Oliva - sta nell'indicare fisicamente una distanza ulteriore, assolutamente particolare per la contemplazione dell'arte contemporanea, aperta a tutti i viandanti della città di Bari e non vietata ai minori". In occasione dell'inaugurazione il rapporto con "i viandanti della città" viene ulteriormente accentuato dalla performance a sorpresa di Lara Favaretto e dalle installazioni di Francesco Schiavulli e Allan Kaprow, che invitano ad intergire con le loro opere, andando al di là della "contemplazione".
Artisti invitati: Vito Acconci (USA), Maria Theresa Alves (Brasile), Marco Bagnoli (Italia), Jimmie Durham (USA), Lara Favaretto (Italia), Subodh Gupta (India), Jenny Holzer (USA), Allan Kaprow (USA), Maurizio Mochetti (Italia), Maurizio Nannucci (Italia), Luca Maria Patella (Italia), Alfredo Pirri (Italia), Francesco Schiavulli (Italia), Kazuo Shiraga (Giappone), Ben Vautier (Francia).
Curatore esecutivo: Giusy Caroppo Coordinamento: Paola Marino
"da sopra (giù nel fossato)" Dal 15 marzo al 16 maggio 2010 Castello Svevo di Bari - Fossato esterno Info: www.pugliacircuitodelcontemporaneo.it; www.dasopra.it Organizzazione e comunicazione ELECTA Ufficio stampa Electa Ilaria Maggi tel. +39 02 21563250 imaggi@mondadori.it Carolina Perreca tel. +39 081 4297435 comunicazione.napoli.electa@mondadori.it Ufficio stampa Da sopra Mauro Lovecchio cell. +39 3474040140 press@dasopra.it
La mostra è stata resa possibile grazie all'Accordo di Programma Quadro "Sensi Contemporanei" per la promozione e la diffusione dell'arte contemporanea e la valorizzazione di contesti architettonici e urbanistici nelle regioni del Sud Italia, siglato fra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia, la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, la Provincia di Lecce e i Comuni di Barletta e Polignano a Mare.
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Inaugurazione sala multimediale lunedì 15 marzo | ore 18.30 | a cura di Achille Bonito Oliva | Castello Svevo | bari All'inaugurazione della mostra "Da sopra (giù nel fossato)", io, c'ero. E devo aggiungere di essere stato, in quell'occasione, un visitatore "privilegiato" : ho visitato la mostra prima che "da sopra", da sotto. Cioè : l'ho prima vista nel modo tradizionalmente distante (corpo a corpo, orizzontale per capirci) e dopo nel modo in cui il curatore , Achille Bonito Oliva, ha inteso mostrarla..da sopra , verticalmente. Posso confermarlo: sono due modi diversi che producono due diverse visioni. Quale delle due personalmente abbia preferito, lo dico subito: la tradizionale. Ben inteso: quella "da sopra" risulta suggestiva, e molto anche, ma è diversa dall'altra... ti tiene distante dall'opera, non te la fa girare, non ti permette di scoprirne i dettagli...... con amarezza aggiungo che non è coinvolgente. Oh, certo, come dice il curatore, questa è la prima volta che una mostra d'arte contemporanea sceglie come location il fossato di un castello, e basterebbe solo questo a caratterizzarla. A me però risulta insufficiente. Prese ad una ad una le installazioni mi dicono quello che gli artisti hanno voluto comunicare (semiotica ed ermeneutica a portata di mano) ma, il filo conduttore delle 15 installazioni mi sfugge. O forse non c'è, volutamente assente.... quasi a marcare l' incomunicabilità esistente fra gli artisti, che è reale, tangibile. Ricordo quella sera, visitandola "da sopra" , questo trait-d'union , non dico fra gli artisti ma almeno fra le opere, lo individuai , nel "fossato": paradossalmente, l'elemento che "divide, separa" il Castello dalla Città, in questa circostanza , ha "unito". Le quindici opere fra di esse, la Città ed il Castello. Leonardo Basile |
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