| Lastre di ferro, sacchi di juta, carbone. Sono solo alcuni degli elementi utilizzati nelle installazioni di Jannis Kounellis che da domani al 20 settembre saranno esposte nel Teatro Margherita e in Piazza del Ferrarese a Bari. Due luoghi significativi scelti dallo stesso artista per costruire un dialogo con la città e le sue opere e per regalare un momento di riflessione e meditazione. “E’ stata una fatica bella e dovuta – ha spiegato Kounellis durante la conferenza stampa di questa mattina al Circolo della Vela di Bari alla presenza del sindaco Michele Emiliano, dei curatori del progetto Vito Labarile e Annamaria Maggi, del direttore del Museo d’arte contemporane a di Lugano Bruno Corà, dell’assessore al marketing del Comune di Bari Gianluca Paperesta e del presidente circoscrizionale Mario Ferorelli – Il Teatro Margherita non è uno spazio museale ma un pezzo di questa città. Sembra una barca alla deriva segnata dal tempo e questa immagine mi è piaciuta molto perchè è unica. L’unicità, infatti, è un punto di forza per tutte le rappresentazioni artistiche e, con le mie installazioni, ho voluto dare una sorta di compostezza e prospettiva al teatro che non è solo un teatro ma è un qualcosa di grande, capace di regalare emozioni forti e sensazioni. E attraverso il pathos ho affrontato questa sfida”. “E’ come se queste installazioni facessero parte del teatro da sempre – ha ribadito il sindaco Emiliano – Attraverso le opere di Kounellis la bellezza del rudere parla alla città. Siamo onorati di ospitare nella nostra città un artista di fama internazionale e, il livello mondiale di questa mostra è stato riconosciuto anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha inviato un telegramma in cui esprime la sua stima per ‘l’unicità e la creatività artistica di Kounellis’”. Bari sarà la terza città in Europa, dopo Napoli e Barcellona ad esporre una scultura di Kounellis all’aperto. L’opera sarà svelata al pubblico domani, alle 19 durante l’inaugurazione della mostra, organizzata in collaborazione con l’associazione onlus Di Segno in Segno, in piazza del Ferrarese e precisamente di fronte all’ex mercato. Nel Teatro Margherita, invece, l’artista ha proposto una grande installazione, posta nell’area che ospitava la platea, che è un richiamo iconografico a quella realizzata dall’artista nel 1955 per l’Hamburger Kunsthall di Amburgo. “E’ una grande opera che sposa la verticalità drammaturgica e solenne tipica delle opere di Kounellis – ha precisato Bruno Corà – costruita da una iconografia classica e storica”. Dodici moduli ognuno dei quali è costituito da sacchi pieni di carbone diposti in un circolo, all’interno del quale ci sono cumuli di carbone da cui partono una lastra di ferro disposta a cuneo e una putrella che regge in cima un sacco di carbone che si sviluppa in altezza fino ad sfiorare la cupola del teatro Margherita. Nel foyer, invece, torna l’immagine ricorrente del cappotto: grandi pannellature di acciao sulle quali sono fissate putrelle che schiacciano soprabiti maschili neri. Ogni lastra – quadro è esposta su uno di essi e l’insieme è disposto come per formare un cerchio. “E’ un’opera che insegue, ripetuta e scandita nel tempo – ha detto Corà – e in cui si può evincere tutto il phatos di Kounellis”.
Mariagreca Colamartino - Da "Barisera" del 14 maggio 2010 |
| La mostra, che sarà corredata da una pubblicazione edita da Silvana Editoriale, potrà essere visionata dal martedì alla domenica, fino al 20 settembre, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21. |