E poliedrica è anche la personalità dell’attivista e performer
Salvatore Iacono, ideatore di questa nuova messa in scena, figura
molto in vista e discussa dell’isola e non solo che, alle prime luci
dell’alba di lunedì 29 marzo, lascia comparire, per le vie di
Ischia, un classico manifesto funebre, corredato di una foto
personale (a destra) e di un quadro dell’artivista Mimmo Di
Caterino (a sinistra), riportante la notizia della sua stessa
morte, sconcertante e inattesa, suscitando sorpresa e sgomento nei
suoi compaesani e conoscenti, che hanno subito inondato il suo
profilo Facebook di messaggi di cordoglio.
“E’ venuto a mancare improvvisamente il gallerista, attivista e
performer Salvatore Iacono dopo una strenua opposizione alle
restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 che hanno duramente
colpito il settore dell’arte e delle gallerie d’arte. Lo ricordano
gli artisti, gli amici ed i collaboratori. I funerali si svolgeranno
in forma privata e le ceneri saranno custodite nei locali della
galleria di Ischia Street Art di Forio in via Costantino 28. Si
dispensa dalle visite e dai fiori.”.
Così prosegue il suddetto manifesto, del tutto realistico e
credibile, se non fosse che a un occhio attento e allo sguardo di
chi segue il lavoro di Ischia Street Art ed è informato sulla
tipologia di interventi artistici messi in atto dal suo gallerista
fondatore, non sfugge l’intento provocatorio, a denuncia della stasi
nella quale l’arte, lentamente, sta morendo. Perché in effetti,
anche se Salvatore Iacono è vivo e sta bene – e ci tiene a farlo
sapere spiegando, nella stessa mattinata di lunedì, attraverso un
post apparso sui suoi social network, lo scopo sociale della
performance – in qualche modo è, e si sente, morto per le
istituzioni e per uno Stato che, da oltre un anno ormai, continua ad
ignorare le sue richieste, che altro non sono che i bisogni di
un’intera categoria, quella delle gallerie d’arte, della quale
Iacono si fa portavoce.
L’intervento, infatti, fa seguito a due social performance attuate
nei mesi scorsi e aventi identico scopo: la prima, “C’è anche
l’arte!”, realizzata a gennaio quando Iacono, facendo irruzione
in un maxistore marchio Decò a Forio, ha posizionato due quadri di
Di Caterino (scontati e svenduti) tra i ripiani dei generi
alimentari; la seconda quando, a febbraio, i quadri sono stati
esposti in chiesa, causando un certo scalpore mediatico nonché
l’indignazione della comunità cristiana.
Entrambe le azioni sono un chiaro riferimento all’attuale situazione
economico-finanziaria che attanaglia il mondo globalizzato, in
particolare l’arte e la cultura, messe completamente da parte,
lasciate nel dimenticatoio di questo momento buio che il cosmo sta
vivendo, a causa del Covid-19 e delle restrizioni imposte dal
Governo. In particolar modo, le gallerie d’arte stanno patendo gli
effetti della crisi e dei mesi di chiusura imposti dai numerosi e
ormai insensati DPCM, che si susseguono da marzo dell’anno scorso e
che non danno tregua né speranza alla cultura e soprattutto al mondo
dell’arte.
Salvatore Iacono non è nuovo a questo genere di interventi costruiti
sul filo dell’illegalità, attraverso performance estreme di denuncia
sociale e, fin dal primo lockdown, ha continuato la sua battaglia
personale contro il sistema corrotto dell’arte contemporanea, a
difesa dell’intero comparto delle gallerie d’arte italiane, senza
lasciarsi fermare dalle costrizioni governative, ideando e
inscenando nuovi modelli di fruizione dell’arte. Dai primi
interventi di poster art realizzati con Street Art File Print da
maggio ad agosto 2020, passando per le varie mostre/non-mostre con
protagonista Mimmo Di Caterino (da Lockdown/Social
alla più recente trilogia di Social Distancing), fino ad
arrivare all’installazione – Oxygene di Michele Penna “Non
dare per scontato l’aria che respiri!” – realizzata a dicembre
scorso nei sei comuni dell’isola.
Il lavoro che da anni svolge Salvatore Iacono con Ischia Street Art
Gallery, una “non-galleria”, una galleria a cielo aperto, centro
d’arte e luogo multi-operativo, promulgatore di una cultura
artistica e di rilancio del territorio, attrattiva turistica e snodo
centrale di aggregazione sociale, è un lavoro più che significativo,
essenziale per l’intera comunità dell’isola ma anche per tutti
quegli artisti socialmente impegnati che trovano nella gallery un
modo nuovo per esprimersi.
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Ultimo
aggiornamento:
22-03-22
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