Pino Pascali
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Pino Pascali (Bari, 19 ottobre 1935 – Roma, 11 settembre 1968) |
Dopo il diploma comincia a lavorare come aiuto scenografo alla RAI. Nel contempo inizia una collaborazione, che diventerà poi continuativa, con Sandro Lodolo, realizzando Caroselli, spot pubblicitari e sigle televisive. Negli anni sessanta partecipa a varie mostre collettive e nel 1965 realizza la sua prima personale presso la Galleria romana La Tartaruga. L'anno successivo espone alla Galleria L'Attico. In soli tre anni ottiene un notevole riscontro da parte della critica e viene notato da influenti galleristi italiani e internazionali. Proprio all'apice della sua carriera, mentre alcune sue opere erano in mostra alla Biennale di Venezia, muore prematuramente a Roma nel 1968 per le conseguenze di un grave incidente in motocicletta, sua grande passione. La sua tomba si trova nel cimitero di Polignano a Mare. Artista eclettico, Pascali fu scultore, scenografo e performer. Nelle sue opere riunisce le radici della cultura mediterranea (i campi, il mare, la terra e gli animali) con la dimensione ludica dell'arte: un ciclo di opere è dedicato alle armi, veri e propri giocattoli realizzati con materiali di recupero (metalli, paglia, corde) e molti suoi lavori ripropongono le icone e i feticci della cultura di massa.
Nella serie “Ricostruzione della natura”, iniziata nel 1967, Pascali
analizza il rapporto tra la produzione industriale in serie e la natura.
È ritenuto uno dei più importanti esponenti dell'arte povera, insieme a
Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Mario Merz, Eliseo
Mattiacci, Renato Mambor, Sergio Lombardo e Cesare Tacchi. Fu il
primo a formalizzare le pozzanghere con l'acqua vera, da cui nacque la
mostra “Fuoco immagine acqua terra” avvenuta all'Attico nel maggio del
1967.
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