"Leonardo Basile è un artista poliedrico ed originale. Nella sue continue
sperimentazioni il concetto di spazio si traduce nel rapporto tra la
dimensione dell’oggetto e i luoghi della sua manifestazione. Nelle sue
creazioni c’è sempre un ordine compositivo, anche nella libertà del segno,
nell’apparente dialettica, perché c’è un senso di equilibrio nella
diversità. Le sue “tessere”sono piccole geometrie, porzioni quadrate di
spazio che accolgono essenze policrome, sfumature variabili di colore che
si modificano sulla base di una stessa tonalità. Alle volte sono quadrati
di spazio nei quali si armonizzano colori e composizioni diverse che
giocano tra loro nei contrasti cromatici e nelle fantasie delle forme. Il
concetto di spazio si esprime nelle sovrapposizioni di oggetti, nelle
sperimentazioni sui materiali poveri come il legno. C’è la volontà di
misurare lo spazio, di dare un senso a ciò che scorre intorno a noi.
Nell’idea di spazio c’è anche una ricerca attenta del colore attraverso la
sintesi formale; un minimalismo che affida a corpi minuscoli come
particelle la traduzione di una spazialità come pura idea, come concetto
autonomo, uno spazialismo che riproduce i concetti spaziali di Fontana.
L’elaborazione digitale rappresenta la dimensione di un nuovo spazio,
quello virtuale, nel quale la dialettica è nella sintesi tra reale e
virtuale, nella fusione dei processi di elaborazione che trasformano un
oggetto bidimensionale reale in un prodotto alternativo, attraverso un
intervento tecnologico." - Antonella Colaninno, critico d'arte
in Bari
Leonardo Basile nasce a Bari
nel 1961. Ha frequentato il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte. Ha
partecipato a mostre collettive nazionali ed internazionali ottenendo
numerosi premi e riconoscimenti. E’ presidente e fondatore del Centro
Culturale Leonardo da Vinci, attivo da anni sul territorio
nell’organizzazione di eventi ed iniziative culturali. Ha promosso ben
cinque edizioni di mostre mercato a Bari, e la I edizione di Marart,
mostra collettiva di pittura, allestita sul lungomare Cristoforo Colombo.
Nel 2009 ha curato Enkomion, un’importante mostra d’arte contemporanea
presso il Fortino di Sant’Antonio Abate a Bari. Molte le sue
partecipazioni a rassegne e manifestazioni artistiche: "Teatro Petruzzelli
due anni dopo il rogo" (Bari,1993), II Festival Internazionale della
Pittura Contemporanea (Sanremo, 1994), IV Biennale dello Jonio
(Castello Aragonese, Taranto, 1999), V Biennale dello Jonio (Castello
Aragonese, Taranto, 2001), "Kontemporanea 2000...in viaggio" (Lecce,2000),
III Quadriennale d'Arte (Taranto, Castello Aragonese, 2002). Vive e lavora
a Santo Spirito (Ba) dove come lui stesso afferma, fa “dell’arte il suo
gioco di vita”.
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Tratto dal catalogo della
rassegna d'arte contemporanea ARTE AL COLONNATO - Si ringrazia
l'autrice ANTONELLA COLANINNO, critico d'arte in Bari, nonché l'editore
DIGILABS
, per la gentile e gratuita concessione.
Antonella Colaninno, nata a Napoli nel
1969, vive ad Acquaviva delle Fonti. Curatrice e critico d’arte, dal 2000
è Presidente dell’Associazione Culturale Novart di Acquaviva, che per
cinque anni ha promosso l’ arte con un’esposizione permanente nella quale
hanno ruotato artisti diversi presenti nel panorama internazionale. Nel
2009 ha realizzato un Progetto itinerante (dal 30 Agosto all’8 Settembre
2009 ad Acquaviva delle Fonti e dal 4 Ottobre al 4 Novembre 2009 a
Bitritto) intitolato “En-Dix” con l'intento di portare l’arte
contemporanea all’interno di importanti strutture pugliesi di importanza
storico artistica.
“Literròtuttidentro”
è l’ ssemblaggio digitale di tre lavori in tecnica mista.
La variazione del segno grafico costruisce il disegno in un’ originale
rappresentazione.
Particolari effetti tonali definiscono il ritmo compositivo con colori
forti che si sostituiscono alla materia. Razionalità ed esplosione di
energia assecondano una sensazione visiva e “traducono le vibrazioni
della propria emozionalità”. Un vortice di colori avvolge all’interno la
materia trasformando l’idea originale in una nuova forma; un lavoro
digitale di grande importanza estetica in cui il colore rappresenta una
sintesi dei valori tonali dei disegni di base. La fluidità del
cromatismo si trasforma in minuscole particelle colorate, in “pigmenti
digitali”sospesi all’interno di una spirale virtuale. Una varietà di
toni e di forme alla ricerca di ciò che è proprio giace al fondo e si
può intravedere solo attraverso uno scavo assiduo.
Antonella Colaninno
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