« […] La rivolta contro la dominazione bizantina si generalizza e i Normanni penetrano più profondamente nella regione. Alla insurrezione antibizantina con i Normanni partecipa anche Argiro, figlio di Melo, che assale Trani, Giovinazzo, con il titolo di duca di Puglia. In tutto questo fiorire di rivolte e di lotte, i Normanni ricavano il maggior guadagno e si impadroniscono di varie città pugliesi. Nel 1042 capitola Giovinazzo e Argiro si dirige verso Trani, ma toglie l’assedio perché accetta una proposta allettante dei Bizantini che si concretizza, nel 1051, nella nomina a capo del thema di Longobardia […]».
« In questi anni e durante questi avvenimenti che si svolgevano lungo la zona costiera da Bari verso Giovinazzo e Trani, Argiro può essersi fermato presso il Castello detto dei Saraceni a S. Spirito; forse, dopo averlo restaurato, lo ha adoperato, come avamposto di guerra per l’assedio della vicina Giovinazzo e Trani. Da quell’epoca il Castello sarà chiamato di Argiro e non più Saraceno […]».
Gli stralci appena letti sono stati estrapolati da “Santo Spirito, storia di un centro costiero in terra di Bari” (Levante Editori), del prof. Vito Lozito(Bari 1943-2004) dai quali si evince la permanenza di Argiro, duca di Puglia, figlio di Melo da Bari, nel territorio di Santo Spirito, le cui tracce (alcuni resti della torre circolare) sono visibili sul lungomare Cristoforo Colombo, nei pressi del molo di Ponente.
In questa foto s'intravedono i resti del Castello di Argiro
Anche in questa foto s'intravedono i resti del Castello di Argiro