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Vasilij Kandinskij ebbe a scrivere a tal proposito:
"(...)La linea geometrica è un ente invisibile. Essa è la
traccia lasciata dal punto in movimento, quindi un suo
prodotto. Essa è sorta dal movimento ‐ e precisamente
attraverso l'annientamento della quiete suprema in sé
conchiusa nel punto. Qui ha luogo il salto dalla staticità
al dinamismo. La linea costituisce dunque la massima
opposizione all'elemento pittorico primigenio ‐ il punto. In
senso stretto la linea può essere designata come un elemento
secondario.(...)"
"(...)Il punto geometrico è un ente invisibile. Esso
dev'essere definito anche un ente immateriale. Dal punto di
vista materiale il punto equivale allo zero. In questo zero
sono però nascoste varie proprietà "umane". Ai nostri occhi
questo punto zero ‐ il punto geometrico ‐ è associato alla
massima concisione, al massimo riserbo, che però parla. Così
il punto geometrico diviene l'unione suprema di silenzio e
parole.(...)"
"(...)L'elemento tempo è in generale molto più riconoscibile
nella linea che nel punto ‐ la lunghezza è un concetto
temporale. D'altra parte, seguire una retta è temporalmente
diverso dal seguire una curva, anche se le lunghezze siano
le stesse; e quanto più mossa è la curva, tanto più essa si
estende nel tempo. Dunque, nella linea le possibilità di uso
del tempo sono molteplici. L'uso del tempo nelle linee
orizzontali e in quelle verticali assume, anche a parità di
lunghezza, diverse colorazioni interne. Forse si tratta, in
effetti, di lunghezze diverse, e questo, in ogni caso,
sarebbe psicologicamente spiegabile. Dunque, l'elemento
temporale non può essere ignorato nella composizione
puramente lineare e deve essere sottoposto a un esame
preciso.(...)"
"(...)Nell'arte viene gradualmente sempre più in primo piano
l'elemento dell'astratto che ancora ieri, timido e pressoché
invisibile, si nascondeva dietro sforzi puramente
materialistici, e questo crescere dell'astratto, fino ad
acquistare infine il predominio, è un fatto naturale. Esso è
naturale poiché, quanto più la forma organica viene respinta
indietro, tanto più questo astratto avanza autonomamente in
primo piano e guadagna in suono interiore.(...)"
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