Da 'Lo Spirituale nell'Arte'
di Wassily Kandinssky
"Solo la forma, come rappresentazione di un oggetto (reale o irreale) o
come delimitazione astratta di uno spazio, di una superficie, ha una sua
autonomia. Il colore no. Il colore non può espandersi all’infinito.
Un rosso infinito possiamo solo immaginarlo o vederlo con la mente. Se
sentiamo la parola «rosso» il rosso a cui pensiamo è illimitato, anzi
dobbiamo fare uno sforzo per porgli dei limiti. Il rosso che non vediamo
materialmente ma ci raffiguriamo astrattamente, ci dà un’idea insieme
precisa e imprecisa, e ha un suono puramente interiore che non rivela di
per sé nessuna particolare inclinazione per il caldo od il freddo. Solo
il pensiero può concepire le sue sottili gradazioni."
"La forma, anche se è completamente astratta e assomiglia a una figura
geometrica, ha un suono interiore: è un essere spirituale che ha le
qualità di quella figura."
"È facile notare che certi colori sono potenziati da certe forme e
indebolite da altre. In ogni caso, i colori squillanti si intensificano
se sono posti entro forme acute (per esempio il giallo in un triangolo);
i colori che amano la profondità sono rafforzati da forme tonde
(l’azzurro per esempio da un cerchio). È chiaro però che, se una forma è
inadatta a un colore, non siamo di fronte a una «disarmonia», ma a una
nuova possibilità, cioè a una nuova armonia."
"La forma, in senso stretto, è il confine tra una superficie e un’altra:
questa è la sua definizione esteriore. Siccome però tutto ciò che è
esteriore racchiude necessariamente in sé un’interiorità (più o meno
palese), ogni forma ha un contenuto interiore."
"È chiaro che l’armonia delle forme è fondata solo su un principio:
l’efficace contatto con l’anima.
Abbiamo definito questo principio il principio della necessità
interiore."
"L’artista deve essere cieco alle forme «note» o «meno note», sordo alle
teorie e ai desideri della sua epoca. Deve fissare gli occhi sulla sua
vita interiore, tendere l’orecchio alla necessità interiore. Allora
saprà valersi di ogni mezzo lecito o illecito con la stessa facilità.
Questo è l’unico modo per esprimere una necessità mistica."
"Lotta di toni perdita di equilibrio, caduta dei «principi», inattesi
colpi di tamburo, grandi interrogativi, tensioni apparentemente senza
scopo, impeti e nostalgie apparentemente laceranti, catene e legami
spezzati, contrasti e contraddizioni: questa è la nostra armonia. Su
questa nostra armonia si fonda la composizione: un rapporto di colori e
linee indipendenti, che nascono dalla necessità interiore e vivono nella
totalità del quadro." |