"L’arte astratta tenta
di indagare la realtà attraverso una rappresentazione non mimetica,
senza alcun riferimento a oggetti conosciuti, bensì attraverso il ritmo,
la ripetizione del tono cromatico, la costruzione geometrica e il modo
in cui il colore viene posto in movimento. L’artista astratto non
rappresenta la realtà : i soggetti dipinti non sono reali, non esistono
in natura. L’artista astratto non cerca i suoi soggetti nel mondo
esterno, ma in una dimensione parallela, molto spesso che proviene dalla
parte inconscia-emotiva piuttosto che quella intellettuale-razionale.
Nell’astrattismo c’è sempre una componente intellettuale
all’avanguardia. Un diverso modo di vedere ed interpretare la realtà.
L’artista astratto non deve dimostrare di “saper fare” ma di “voler
fare”, di mandare un messaggio. L’intenzionalità è quindi una delle
chiavi di lettura principali per definire l’astrattismo. L’astrazione
più pura è quella che tende a negare completamente la rappresentazione.
Il quadro esprime un concetto, un’ idea, una sensazione o uno stato
d’animo.
Attraverso la raffigurazione per forme si arriva alla simmetria e
assimetria, al segno come rappresentazione estrema dello spirito.
Attraverso l’astrazione si tende a raggiungere quella ‘quarta
dimensione’ utopica dove tutto è perfetto e dove l’uomo nuovo può creare
un mondo nuovo.
La realtà va quindi negata per raggiungere una nuova oggettivizzazione
positiva, pura, assoluta, propositiva, risolutiva."
da https://www.diegoracconi.com/biografia/approfondimenti/astrattismo-geometrico/ |